lunedì 13 aprile 2020

Reclusi di tutti i paesi, non ho consigli da darvi


Diciamoci la verità, la tristezza per la clausura forzata si mescola alla rabbia che sempre più si diffonde. Non vediamo l’ora che quell’accolita d’incapaci e assassini taccia e sia spazzata via dalla nostra vista. Buffoni compiaciuti se nel bilancino della mortalità di un dato giorno c’è un due per cento in meno, però dimentichi di quello che hanno detto e fatto solo poche settimane or sono. Molti non sono vittime di un virus più di quanto non lo siano di queste teste di cazzo, così come dei cantori del mercato, dei tagli lineari alla sanità, alle scuole, ai servizi pubblici.

D’altra parte, c’è forse da essere sorpresi della letargia di un numero così elevato di uomini e donne la cui esistenza è una battaglia quotidiana contro la macchina del profitto, contro un’impresa deliberata di desertificazione della vita e della terra? Come abbiamo potuto tollerare in un silenzio persistente l’arroganza dei poteri finanziari e le imposture di questi rappresentanti del popolo che rappresentano solo i loro interessi egoistici?

La nostra attenzione è stata deviata facendo molto baccano attorno a delle liti puerili, ai finti conflitti della sinistra e della destra. In questo momento ci rendiamo conto di quanto quei ridicoli personaggi siano noiosi. Una disattenzione perfettamente e tacitamente concordata tra noi e i padroni dei media che macinavano utili grazie alla pubblicità. Il resto non faceva ascolto, restava sullo sfondo, interessava davvero pochi di noi. I progressi della dissipazione delle risorse, dell’inquinamento della terra, degli oceani e dell’aria (solo ora lo paghiamo?), i progressi della rapacità capitalista e dell’impoverimento che ci minaccia così da vicino e dal quale ci credevamo immuni.

Da quando mondo è mondo, ci ripetono questi farabutti e assassini, e noi assentiamo, qualcuno ha sempre comandato. Meglio che comandiamo noi, il nostro libero mercato, ossia la libertà di sfruttare, di opprimere, di uccidere, la guerra dei poveri contro i più poveri. È il sottinteso prezzo da pagare. Andando oltre, ci ammoniscono, c’è Auschwitz e il gulag. Eh, troppo facile chiamarsi fuori, lo vediamo già in questi giorni come la libertà sia sempre fragile. Senza dubbio è tempo di ricostruire il mondo e la nostra esistenza quotidiana. È tempo di fare i nostri interessi, contro gli affari loro.

Quindi? Diffidiamo di quelli che hanno la ricetta pronta, di folle e raduni socievoli facilmente manipolabili, di chi gode il favore dei media. La rivolta senza capi e rappresentanti designati? Già va meglio, ma si procede alla cieca, cari gilet gialli. Non possiamo semplicemente distruggere dei simboli. Distruggere una banca non significa rovinare il sistema della finanza. Bruciare le prefetture e i centri di produzione di scartoffie non è eliminare lo Stato, non più che licenziare i suoi notabili. Nulla sarebbe più inutile e finanche ridicolo che decapitare marionette le cui teste sono intercambiabili.

E però da qualche parte bisognerà pur cominciare, e certe decisioni andranno prese. Ogni epoca produce i propri “specialisti”. Coloro che presero la Bastiglia avevano poca conoscenza, se non per vaghi bagliori, di quella filosofia dell’Illuminismo che in seguito è stata indicata come l’innesco ideale del grande incendio. Tuttavia non bastano le idee, i buoni propositi, ciò che muove davvero il mondo è la forza delle cose. A molta gente va ancora bene così, e non mi riferisco a chi a pasqua svacanza a Cortina. Quindi è tutto rinviato. Però nell’aria c’è qualcosa di nuovo, che non è solo coronavirus.
Lui l’aveva già smarrita nel 1943,
quando si tolse la camicia nera
e non andò certo in montagna

9 commenti:

  1. Bello. Mi piace. Sono d'accordo. Anche se, come diceva il grande Luigi, "....La diceria che di intenzioni è lastricato l'inferno è maligna. Deludenti ed effimeri sono gli esiti. I buoni proponimenti sono invece un polline che non fiorisce mai ma profuma l'aria".
    Grazie.

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    1. Luigi, tra poco saranno 17 anni e i suoi corsivi ci mancano.
      grazie a te

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  2. Sì, lo ammetto, amo questi post :)

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  3. Vittorio Colao, "l'esperto" di Conte per la ricostruzione economica, diceva nel Marzo del 2019: "Con la Grecia l'Europa, checché se ne dica, si è comportata molto bene".
    Andrà tutto bene eh!

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    1. Con l'aumento del 43 per cento della mortalità infantile

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    2. Ci aggiunga pure una crescita esponenziale di suicidi (la Grecia era uno degli ultimi Paesi in questa triste classifica prima della "cura"), un epidemia di malaria che non si riscontrava dal 1974, un balzo in avanti del virus dell'HIV di oltre il 50% rispetto al passato. Che bei tempi che ci attendono!

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  4. Ne approfitto allora per ricordare il fratello Giaime, meno fortunato, a dicembre sono 77 anni, forse guida spirituale del bambino Luigi.
    Molto bello il colore dei suoi pensieri oggi, grazie

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  5. ...Senza la guerra io sarei rimasto un intellettuale con interessi prevalentemente letterari, scriveva; https://web.archive.org/web/20060506095114/http://www.ottosettembre.it/testimonianze/Giaime1.asp
    una coincidenza,... si legge anche nella raccolta di scritti "Il sangue d'Europa"

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