domenica 5 aprile 2020

Allora teniamoci Cadorna!



Questo non significa che a Bergamo i decessi non siano quasi quadruplicati e molto aumentati in altre province lombarde o a Piacenza. Il presidente dell’Istat fa un ragionamento più complesso. Dunque è essenziale leggere l’articolo per intero per farsi un’idea più precisa. E se a Bergamo i decessi sono quasi quadruplicati ma non così, per esempio, a Sondrio o a Varese, oppure a Padova o Bologna, dei motivi importanti e peculiari dovranno pur esserci. A quelli che dicono che al momento non bisogna parlare di responsabilità, rispondo: allora teniamoci i vari Cadorna!


*


Non bastavano i Cadorna, anche i Badoglio.

*

Signed garments, of course.

14 commenti:

  1. Mi riconosco prevenuto, nei confronti sia dei preti che dell'ISTAT, accomunati dalla sistematica violazione dell'ottavo comandamento. Ma come non essere percorsi da un brivido di aggressività, leggendo questo: "conviene ricordare i dati sui certificati di morte per malattie respiratorie. Nel marzo 2019 sono state 15.189 e l’anno prima erano state 16.220. Incidentalmente si rileva che sono più del corrispondente numero di decessi per Covid (12.352) dichiarati nel marzo 2020"? Possibile che il Capo degli Statistici Statali compari disinvoltamente i morti per malattie respiratorie del marzo 2019 con i morti per COVID 19 del 2020? E i morti del 2020 per malattie respiratorie i quali NON avevano il COVID19 dove li mette? Sono a zero? Può anche darsi (una probabilità su un miliardo), ma allora, se hai fatto l'esame di statistica uno, lo devi specificare, chiaramente. Naturalmente, se interrogato sull'argomento (e non succederà) dirà che è colpa del giornale dei preti che ha tagliato la precisazione. Il giornale dei preti, se interrogato, non risponderà.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho pensato la stessa cosa ;-)

      Elimina
    2. avresti ragione se la maggior parte dei morti fosse compresa nelle fasce d'età più giovani
      si deve prendere atto che più s'è vecchi e più s'è malandati e maggiore è la probabilità di tirare le cuoia, vuoi alla fine per questo o l'altro
      questo il senso dell'articolo
      comunque:
      https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2738436/

      Elimina
    3. Forse non mi sono spiegato. Nel passo che cito vengono comparati i morti per malattie respiratorie del 2018 e 2019 con i morti per Coronavisrus nel 2020. I due insiemi non sono omogenei. Non c’entrano i vecchi o i giovani.

      Elimina
    4. Dice: “Nel marzo 2019 sono state 15.189 e l’anno prima erano state 16.220. Incidentalmente si rileva che sono più del corrispondente numero di decessi per Covid (12.352) dichiarati nel marzo 2020.

      L’anno scorso, nel periodo considerato, sono morte 15.189 persone per malattie respiratorie, l’anno prima, il 2018, sono morte 16.220. Nel marzo di quest’anno ne sono morte di meno con SARS-Covid-2, cioè 12.352 (non può dire quante di queste sarebbero comunque morte per malattie respiratorie). Dice anche: “L’anno pari inizia bene, ma poi arriva marzo, con un virus che falcia coloro che la morte aveva risparmiato”.

      Elimina
  2. È improprio fare comparazioni tra una situazione ancora in divenire e situazioni consolidate.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. il paragone è stato fatto su una situazione consolidata, quella del marzo 2019 e 2020, che al momento segna anche il massimo raggiunto dalla curva, dunque non proprio campato in aria

      Elimina
  3. Innanzitutto se vogliamo essere precisi a mio parere si dovrebbero comparare il numero di morti per malattie infettive in Italia nello stesso periodo e non credo proprio che i morti indicati dal tipo dell'Istat di marzo 2019 siano dovuti tutti a malattie infettive del tipo del virus corona o altro, altrimenti avremmo avuto una sorta di lockdown già l'anno scorso, a meno che l'anno scorso il governo, il sistema sanitario e non so chi altri hanno taciuto ai cittadini delle verità su un qualche contagio, cosa diciamo non proprio probabile se non credibile.
    Se confrontiamo nello stesso mese i morti catalogati per covid19 con quelli catalogati per altre malattie infettive,le cose si possono vedere in altro modo e credere così di avere altre certezze.
    Per quello che può valere allora, un modo alternativo di vedere le cose potrebbe allora essere quello visibile da un grafico animato postato su Youtube, Is Coronavirus really "just like the flu"?, con la comparazione tra il periodo covid19 e quello di altre malattie infettive (colera ad Haiti nel 2010, ebola in Africa nel 2014, SARS nel 2002,influenza suina tra il 2009 e il 2010...) con i dati presi da varie sorgenti indicate nel foglio di calcolo Google che ha creato l'autore del video in youtube.
    Ci sono stati problemi di sottovalutazione, organizzativi e di risorse? Molto probabile, diciamo anche sicuro.
    Ma questi problemi dirompenti escono potentemente fuori grazie all'eccezionalità del contagio attuale.
    Che magari potrebbe "forse" servire per aprire gli occhi a qualche cittadino in più su come hanno portato la sanità pubblica certe scelte politiche, sottolineo il forse.
    Poi e finisco, adesso se ne escono fuori con l'obbligo delle mascherine in Lombardia, o comunque obbligo di uscire almeno con sciarpa o foulard (?!) per coprire naso e bocca quando si esce di casa, c'è anche la carta da forno per mascherine fai da te ^_^.
    A proposito di mascherine, nelle farmacie comunali di Lodi una mascherina ffp2, quando si trova in vendita, costa 12,5 €. Una sola mascherina.
    I gestori dicono che loro guadagnano pochi centesimi su ogni mascherina e che prossimamente per fare un piacere alla popolazione toglieranno il loro guadagno dal prezzo, ma che non dipende da loro ma è il mercato che fa il prezzo, e le mascherine in giro ce ne sono poche, così si dice.
    Capito? Mascherina "costosa", sovra-profitto per qualcuno grazie all'emergenza.
    Saluti,
    Carlo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. “non credo proprio che i morti indicati dal tipo dell'Istat di marzo 2019 siano dovuti tutti a malattie infettive del tipo del virus corona o altro”

      il presidente dell’istituto non ha detto che i morti del 2019 siano dovuti al virsu corona, anche perché allora ignoto;
      l'eccezionalità del contagio attuale, come dici, per quanto riguarda alcune province lombarde, è dovuta proprio a marchiani errori di sottovalutazione, alla mancata delimitazione di alcune zone, all’imponente iniziale ricovero di chiunque, al fatto che gli ospedali si sono rivelati micidiali moltiplicatori dell’infezione, eccetera;
      non è necessario indossare le mascherine ffp2 in ottemperanza all’ordinanza; si possono fare anche in casa con un pezzo di stoffa;
      giusto, il prezzo di una merce, le mascherine lo sono, risponde alle dinamiche della domanda.
      Ciao

      Elimina
  4. non me ne voglia il signor Istat, la cui saggezza non contesto,
    tuttavia se si leggono gli scritti del signor Istat, disponibili qui https://www.istat.it/it/archivio/240401 , noto una differente visione della storia.
    ma tanto i morti son morti e non si lamentano

    RispondiElimina
    Risposte
    1. prego specifichi se non chi legge non capisce cosa intende dire

      Elimina
  5. Non vorrei essere noioso, ma la comparazione si fa mostrando le cifre dei morti per malattie respiratorie senza coronavirus, più quelli per coronavirus, in ogni anno. Chiaramente, per il 2018 e 2019 il secondo addendo sarà uguale a zero. Come l’ha presentato il giornale dei vescovi, nel 2020 manca il primo addendo.

    RispondiElimina