Com’è universalmente noto, il termine ghetto si riferiva, in origine, a
quell’area che a Venezia agli inizi del XVI secolo fu destinata
all’insediamento della comunità ebraica locale. Sennonché si presentò ben
presto il problema del sovraffollamento, non potendo il ghetto espandersi oltre
i confini assegnati. I “giudii” veneziani, di origine levantina e sefardita,
furono costretti dalla forza delle cose a costruire nuovi vani innalzando gli
edifici esistenti, per cui tali caseggiati sono ancor oggi tra i più elevati
della città lagunare.
A Napoli, nel XVII secolo, per far fronte al problema
demografico i legislatori locali agirono con l’astuzia costumata da quelle
parti. Per impedire l’aumento della popolazione urbana pensarono di vietare che
fossero introdotti in città materiali per l’edilizia. Ai napoletani non restò
che sovraffollare l’esistente e scavare il sottosuolo per cavarne materiale col
quale innalzare e ampliare gli edifici già in essere.
Questi due succinti e analoghi fatterelli dimostrano
ancora una volta, e ve n'è bisogno, che i decreti degli uomini,
promulgati per far fronte a determinati fenomeni sociali, sono destinati
inesorabilmente a fallire il proprio obiettivo se essi non s’accordano con le
fasi naturali dello svolgimento sociale. E però per dominare sulla natura così
come sui fenomeni sociali è necessario conoscere le leggi di movimento della
natura e della società per adoprarle nel modo più opportuno.
Oggi, specie alle nostre latitudini,
possiamo apprezzare de visu come la
questione demografica sia legata essenzialmente e strettamente, anche se non
esclusivamente, alla domanda di lavoro e alla sua offerta, e dunque alle
condizioni generali entro le quali viene a riprodursi il proletariato. A
formulare scientificamente la legge della popolazione peculiare del modo di
produzione capitalistico fu Karl Marx, nel capitolo 23° della sua opera più
citata e meno studiata.
Da noi i professor(oni) non studiano queste cose, bensì si lamentano che la scuola (italiana in particolare) non funge più da "ascensore sociale" perché essa non seleziona in base al merito. Come se anche i professori editorialisti, i chierici, non andassero a loro volta "selezionati".
RispondiEliminasono selezionati in base alla lunghezza della lingua
EliminaGli "oni" si dividono poi in due categ. : quelli che se lo lavano e quelli che no.
RispondiEliminaSinceramente non saprei dire quale delle due categorie sia la più pericolosa e nefasta.
caino