giovedì 21 aprile 2016

Je suis al-Sisi

 Abdel Fattah al-Sisi, ex capo dei servizi segreti militari sotto Mubarak, addestrato negli Stati Uniti, ha preso il potere nel 2013, dopo un colpo di stato contro il suo predecessore, regolarmente eletto, Mohamed Morsi. Dal colpo di stato di al-Sisi, la polizia ha ucciso migliaia di oppositori del regime, e altre decine di migliaia le ha carcerate, condannato oltre un migliaio di oppositori politici a morte, tra cui l'ex presidente islamista, Mohamed Morsi. L'anno scorso, Human Rights Watch ha denunciato la scomparsa di 41.000 persone in Egitto. I Fratelli Musulmani hanno dichiarato che 29.000 dei suoi membri sono stati arrestati.


Il 24 marzo 2014, in un solo giorno di udienze, nel più grande processo di massa nella storia egiziana, 529 persone sono state condannate a morte. Il seguente 28 aprile, in un altro processo di massa, altre 683 persone sono condannate a morte in meno di 15 minuti.

È in questo quadro repressivo che si è verificata la scomparsa e il ritrovamento del cadavere di Giulio Regeni. E tuttavia, il presidente Hollande, ha pensato bene, solidale con la posizione dell’Italia sul caso Regeni, di andare al Cairo, alla testa di oltre 60 uomini di affari, per firmare contratti economici con il regime per la fornitura soprattutto di armi.

Come non bastasse, il vicecancelliere tedesco e ministro dell’Economia e dell'Energia, nonché presidente del Partito socialdemocratico, Sigmar Gabriel, in visita nei giorni scorsi in Egitto, ha affermato nel corso della conferenza stampa nel palazzo presidenziale: “Trovo che abbiate un presidente eccezionale”.

Gabriel, in Egitto per la terza volta nel giro di un anno, era accompagnato da una delegazione di un centinaio di cosiddetti imprenditori. Nel giugno scorso, il governo tedesco aveva srotolato il tappeto rosso per accogliere il boia del Cairo a Berlino. La Germania è pronta ad aiutare finanziariamente il Cairo e potrebbe intercedere assieme all'Ue, all'Fmi e al Club di Parigi, per trovare nuove soluzioni creditizie in favore dell'Egitto, le cui finanze navigano in pessime acque (assieme a quattro sottomarini già forniti da Berlino). Il Cairo con quel denaro acquisterebbe altre armi per la guerra in Libia e la repressione interna (la settimana scora sono state arrestate 119 persone al Cairo, Giza e Ismailia nel corso delle manifestazioni per protestare contro la cessione all’Arabia Saudita di due isole d’importanza strategica nel Mar Rosso, Tiran e Sanafir, che permetterebbe l'acceso di Israele al Mar Rosso.

In fin dei conti stiamo parlando della stessa classe dirigente che ha portato Hitler al potere nel 1933, e di quella petenista di Vichy, pronta ad accordi con le più brutali dittature militari per difendere i propri interessi geostrategici ed economici. Insomma, della miglior classe dirigente europea.

3 commenti:

  1. Se non ricordo male, quel troiaio umano di Hollande ha già venduto la portaerei all'Egitto quella ch'era destinata a Putin ma che non gli poté vendere per via dell'embargo (ad Al Sisi gliel'ha venduta a km zero).

    Oggi, penso che Altiero Spinelli più che scrivere quello di Ventotene scriverebbe il Manifesto di via Salaria.

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  2. Non si può dire nulla di risolutivo sulla tragica fine dell' ingenuo regeni; non sappiamo cioè( ne credo sapremo mai con certezza ) , se egli sia stato "sacrificato" dai suoi mentori "anglosassoni" o stolidamente massacrato da servizi meno "professionali" di quelli di bokassa.

    Ma l'unica certa verita'la sappiamo gia'; che cioe'lo sfortunato "ricercatore" fosse quantomeno un sprovveduto ignorante del rischio che correva cacciandosi da solo e a piè pari nel duro e sporchissimo confronto geopolitico in corso in egitto.
    ws

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  3. Non sono un esteta del "bello" scrivere, anzi..
    Ma qualche maiuscola, di solito, non guasta.

    caino

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