Ci
sono ancora anime belle, ma tutt’altro che oneste, che manifestano
pubblicamente simili esilaranti dubbi. Sono gli stessi avvocati difensori del sistema
capitalistico (che ovviamente si guardano bene dal nominare col proprio nome)
che eiaculano la propria arringa raccontandoci che per mandare avanti questa
baracca di mondo abbiamo bisogno dei trust bancari e di politicanti
(riformisti!), di mercenari patroni di ogni abuso e naturalmente di tutta
quella gente il cui mestiere consiste principalmente nel mostrarsi necessari ai
loro datori di lavoro.
Gentaglia
che non è in alcun modo in grado di dare risposte perché parla in continuazione
e a vanvera di ciò che più manca, ossia la democrazia, e soprattutto perché
manca di coraggio, il coraggio minimo
di esprimere pubblicamente il disgusto vero
che dovrebbe ispirarli per questo stato di cose. Ma in questo stato di cose
loro nuotano fin troppo bene, e nessuno del resto domanda loro di essere
coraggiosi almeno a parole.
Nelle
epoche in cui regna l’intelligenza, si possono giudicare le persone dall’uso
che ne fanno e quelle valide e abili dal merito; nella nostra epoca, invece, in
cui un’estrema mediocrità si scontra con grandi difficoltà, bisogna considerare
le pretese di quelli che sono al potere solo con le loro paure, le loro viltà e
i loro interessi particolari, e fare di questa mistura la regola del nostro
giudizio.
Numerosi i commenti incazzatissimi all'articolo di mauro in quella maleodorante discarica abusiva che è diventata il suo giornale.
RispondiEliminaAlmeno questo... Ciao,g
non li ho letti, ma immagino.
Eliminaciao
Quando la baracca crollerà, e crollerà, se sarà ancora tra noi l'autore dell'articolo citato - come tanti altri del suo stampo - sarà in un posto bello e sicuro, legittimamente pagato col frutto di decenni di onorato lavoro al servizio del grande capitale. Confortante sapere che se la passeranno bene comunque.
RispondiElimina"Come annaffiare la rosa appassita del riformismo", si chiede lui.
RispondiEliminaConsigliamogli un buon manuale di "botanica" all'uopo: "Riforma sociale o rivoluzione", scritto da una Rosa costretta ad appassire presto ma che aveva le idee ben chiare in merito.
D'altronde, ognuno ha le rose che si merita.
ben detto
Eliminain fondo l'articolista ci dice una cosa che sappiamo: la forma politica, lungi dall'essere una cosa in sè, è strettamente legata allo stato di salute del Capitale
RispondiEliminaepperò fermarsi a considerare la democrazia borghese come la foglia di fico che occulta il rapporto di sfruttamento e di dominio di classe non lo trovo più sufficiente