A
Tolosa, nel sottotetto di una vecchia casa, giaceva una riproduzione del noto
dipinto Giuditta e Oloferne, simile a quello conservato alla Galleria d'Arte
Antica di Roma. I primi a credere che la tela fosse opera del pittore italiano
sono stati alcuni esperti d'arte francesi, e il Ministero della Cultura ha
decretato il divieto d'uscita del dipinto, ora decretato come "tesoro
nazionale".
Il
dipinto è senz’altro di buona mano e pare voglia sembrare un Caravaggio. Già a vederlo in foto pare un “biscotto”,
con le protagoniste in posa, manca solo che Giuditta ammicchi strizzando l’occhio. Lasciamo fare
agli esperti di marketing, sapranno trovare le pezze d’appoggio, e così come
Angelica Merda si trasformò nella contessina del Biscotto, il biscuit di Tolosa sarà acclamato dalla
critica come un Merisi doc.
Del
resto l’esperto che serve meglio è l’esperto che mente, perciò è riconosciuto
come esperto. Da quando l’arte è finita sul mercato, diceva un mio amico, dell’esperto
hanno bisogno soprattutto l’ignorante e il falsificatore. In un’epoca che trova
redditizio adulterare chimicamente i vini, potrà venderli a caro prezzo solo se
si saranno formati degli esperti che inducano degli sprovveduti ad apprezzare i nuovi
sapori, e a diventare espertissimi loro stessi.
Mi tornano alla mente le strofe di una spassosa canzone del rapper Caparezza sulla vicenda delle false teste di Modigliani, con conseguente sputtanamento in mondovisione di tali sedicenti esperti:
RispondiElimina《Tre teste incise su tre pietre,
scatti dal treppiede,
la tribù, esulta!
Gli esperti dicono che si, quelle li, sono di, di Modì!
Esporle qui, nel museo, di Amedeo, oggidì!
Dillo al TG!
Visitatori a frotte, personalità dotte, specialisti a corte, raccontano già frottole!
Perché vedete quelle teste nelle teche sono tre ciofeche fatte da studenti con il Black&Decker!》
《 Ma che razza di sibille,
parlate troppo presto e siete senza pupille,
come i volti del maestro,
Pazzi!
Sostenete il contrario del vero
Quindi passi che le vostre carte
siano state battute da sassi.
Siete come il chiasso della folla indelicata
che a Parigi tratta la Gioconda come Lady Gaga. 》
E mi si perdoni il momento di evasione :-)
Un'altra probabile operazione di marketing a cui mi sono interessato recentemente è quella relativa alla presunta "Tomba di Nefertiti", che si troverebbe in una stanza adiacente alla ben nota tomba di Tutankhamon.
A quanto mi è dato sapere, ci sono tutti gli ingredienti per supporre l'ennesima bufala, benché sarei ben felice di essere smentito.
Certo che, se alle già pesanti perplessità "tecnico/scientifiche", sommiamo le evidenti difficoltà di un paese con Pil a trazione turistica governato da una giunta militare e con frequenti incursioni terroristiche, lo scetticismo è d'obbligo.
come sempre vince il paradosso:
Eliminauna delle teste trovate nel canale probabilmente è autentica, gettatavi a suo tempo da modigliani.
No. La testa non buttata dai burloni era un falso confezionato da quelli che organizzarono la ricerca. Trovatene tre anziché una, i falsificatori si convinsero -non senza emozione- che le altre due fossero autentiche, per cui autenticarono, con l'avallo di famosi "esperti" tutte e tre. Ma i burloni vennero allo scoperto, attribuendosene solo due: fu quindi necessario trovare un ulteriore, fasullo burlone, che si attribuì la testa che avrebbe dovuto fruttare fama e soldi.
EliminaIl problema non si pone.
RispondiEliminaIl popolo non capisce e quindi... d'altronde non mi sembra molto interessato.Le file in attesa per la dama dell'ermellino sono le medesime per una buona gelateria, cosa vedranno e cosa riprenderanno con il telefono assiepati davanti alla Gioconda? Sarà poi un falso? Quando la massa compra lo fa da amici e parenti, artisti della domenica,o nei mercati rionali, tutto per quattro soldi.Meno male che la gondola d'oro e il piatto del buon ricordo sono ormai da tempo fuori catalogo.
I benestanti che investono fanno benone a bidonarli.
Delle bufale non se ne accorge nessuno.
I veri esperti se la giocano tra di loro, sono pochissimi e se la ridono.
(Mercato dell'arte in pillole).
PS Il brutto è una specie di droga. Crea una assuefazione che è difficile da riconoscere. L’osservazione quotidiana e casuale della mancata cura costruisce una cultura solida e sotterranea che si insinua dentro le persone. E che le rende peggiori.Per vedere il brutto bisogna essere stati educati al bello.
Le teste di Modigliani contro le recinzioni delle villette suburbane.Sui nanetti e biancaneve hanno scritto un libro.
gg
Il bello,la bellezza in sé,in questo momento è una delle ultime spiagge da battere per gli" Esperti".
RispondiEliminaIo mi sto specializzando in Parassitologia .
caino