C’è
una voglia matta d’inflazione, tanto che siamo all’”opzione nucleare”, ossia,
come spiega Fabrizio Galimberti sul Sole
di ieri (p.15), “all’arma più potente di tutte: i soldi dall’elicottero”, come
proponeva, scrive l’articolista, Milton Friedman nel 1969. “Gettate pacchi di
banconote da un elicottero sul popolo grato”. Non manca naturalmente nemmeno il
richiamo a Keynes, il quale nel 1936 suggeriva: “seppellite sacchetti pieni di
banconote e poi dite ai cittadini di scavare”.
Questo
lo stato dell’economia politica sul fronte dell’apologia borghese. “Naturalmente,
ambedue i mezzi indicati erano immaginifici e provocatori, ma ci sono maniere
meno pittoresche – scrive seriamente Galimberti – per ottenere lo stesso risultato. Per esempio, la Banca
centrale potrebbe accreditare i conti in banca di ogni famiglia con, diciamo,
10mila euro”.
In
buona sostanza è la domanda di merci che manca e bisogna in qualche modo
stimolarla. Tutto il cogito borghese punta alla formula della dolce
euchessina.
*
Le
soluzioni alla crisi del capitalismo sono da sempre viste in termini di manovra
monetaria e sulla tassazione, ossia nell’ambito della circolazione. Sennonché Galimberti
osserva che per far aumentare i prezzi non basta che la moneta venga creata, e
questo è un dato, se non altro, che si può ricavare empiricamente guardando quanto succede. Bisogna – osserva pleonastico – che la moneta venga spesa. “E
anche quando venga ad essere spesa, non è detto che si crei inflazione se
nell’economia c’è molta capacità inutilizzata di uomini (disoccupazione) e di
macchine”.
Bravo
Galimberti Fabrizio, il quale è ideologicamente orientato ma non è cieco fino
al punto da non vedere la curva a gomito che gli sta innanzi. Avrebbe dovuto e potuto
dire meglio (molta capacità inutilizzata di
capitali) ma non si può pretendere di più. Tuttavia non si spinge oltre
nell’analisi, risale sul suo elicottero a gettar banconote sul popolo grato.
La
Bce può acquistare tutto il debito pubblico e privato che vuole, immettendo
liquidità, ma nessuno prenderà a prestito se non ha garanzia che i suoi
investimenti, le merci e servizi prodotti, avranno mercato. Né le banche si
fidano. La crisi non è la causa ma
l’effetto delle contraddizioni del capitalismo, malgrado ciò che si pensa e
ancor di più si dice a sproposito di essa. E si tratta pur sempre della tendenza
necessaria del capitale, di una tendenza esplosiva.
Tutti
i cosiddetti problemi del nostro tempo derivano solo da un fatto molto
semplice, e cioè che è venuto il tempo di risolverli tutti in modo radicale. Come
ciò sia possibile, lo dimostra il
terrore che questa prospettiva, nuda e cruda, ha sempre provocato in tutti i
padroni dell’alienazione e nei loro domestici. Che ciò sia ormai necessario, e urgente, non ha bisogno di
nessuna dimostrazione particolare, perché la nostra società di classe, che era
già essenzialmente inabitabile, lo diviene ogni giorno di più visibilmente: chi non capisce questo,
deve rinunciare a capire anche il resto.
Inabitabile.
RispondiEliminaProprio ciò che si prova in maniera diffusa, ma si pensa di risolvere separandosi in villette a schiera, appartamenti, macchine, gruppi tribali di consumo,sogni di lotterie e scalate sociali, fantasie di matrimoni da copertina, furti con e senza destrezza, etc.
E poi, una delle cose più terribili di questa economia è il privarti della ricchezza più grande della vita: il piacere di stare con altri.
No, siamo costretti a vivere in questa miseria umana di uno contro l'altro sotto la ferocia assassina del libero mercato.
Bravo, grazie e ciao .g
... e il gratta e vinci!
Elimina:) ciao caro e grazie a te.
Che bravo Galimberti....
RispondiEliminaBisognerebbe "depenalizzare" i reati di furto con "spaccata" ai Bancomat ,in fondo chi li compie si adegua alle indicazioni del Sole 24 Ore.
Certo ci sono sempre i danni materiali, ma a pensarci bene anche quelli fanno circolar denaro : alle imprese per le riparazioni.
caino