lunedì 4 aprile 2016

Chi non capisce questo ...


C’è una voglia matta d’inflazione, tanto che siamo all’”opzione nucleare”, ossia, come spiega Fabrizio Galimberti sul Sole di ieri (p.15), “all’arma più potente di tutte: i soldi dall’elicottero”, come proponeva, scrive l’articolista, Milton Friedman nel 1969. “Gettate pacchi di banconote da un elicottero sul popolo grato”. Non manca naturalmente nemmeno il richiamo a Keynes, il quale nel 1936 suggeriva: “seppellite sacchetti pieni di banconote e poi dite ai cittadini di scavare”.

Questo lo stato dell’economia politica sul fronte dell’apologia borghese. “Naturalmente, ambedue i mezzi indicati erano immaginifici e provocatori, ma ci sono maniere meno pittoresche – scrive seriamente Galimberti  – per ottenere lo stesso risultato. Per esempio, la Banca centrale potrebbe accreditare i conti in banca di ogni famiglia con, diciamo, 10mila euro”.

In buona sostanza è la domanda di merci che manca e bisogna in qualche modo stimolarla. Tutto il cogito borghese punta alla formula della dolce euchessina.

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Le soluzioni alla crisi del capitalismo sono da sempre viste in termini di manovra monetaria e sulla tassazione, ossia nell’ambito della circolazione. Sennonché Galimberti osserva che per far aumentare i prezzi non basta che la moneta venga creata, e questo è un dato, se non altro, che si può ricavare empiricamente guardando quanto succede. Bisogna – osserva pleonastico ­– che la moneta venga spesa. “E anche quando venga ad essere spesa, non è detto che si crei inflazione se nell’economia c’è molta capacità inutilizzata di uomini (disoccupazione) e di macchine”.

Bravo Galimberti Fabrizio, il quale è ideologicamente orientato ma non è cieco fino al punto da non vedere la curva a gomito che gli sta innanzi. Avrebbe dovuto e potuto dire meglio (molta capacità inutilizzata di capitali) ma non si può pretendere di più. Tuttavia non si spinge oltre nell’analisi, risale sul suo elicottero a gettar banconote sul popolo grato.

La Bce può acquistare tutto il debito pubblico e privato che vuole, immettendo liquidità, ma nessuno prenderà a prestito se non ha garanzia che i suoi investimenti, le merci e servizi prodotti, avranno mercato. Né le banche si fidano. La crisi non è la causa ma l’effetto delle contraddizioni del capitalismo, malgrado ciò che si pensa e ancor di più si dice a sproposito di essa. E si tratta pur sempre della tendenza necessaria del capitale, di una tendenza esplosiva.


Tutti i cosiddetti problemi del nostro tempo derivano solo da un fatto molto semplice, e cioè che è venuto il tempo di risolverli tutti in modo radicale. Come ciò sia possibile, lo dimostra il terrore che questa prospettiva, nuda e cruda, ha sempre provocato in tutti i padroni dell’alienazione e nei loro domestici. Che ciò sia ormai necessario, e urgente, non ha bisogno di nessuna dimostrazione particolare, perché la nostra società di classe, che era già essenzialmente inabitabile, lo diviene ogni giorno di più visibilmente: chi non capisce questo, deve rinunciare a capire anche il resto.

3 commenti:

  1. Inabitabile.

    Proprio ciò che si prova in maniera diffusa, ma si pensa di risolvere separandosi in villette a schiera, appartamenti, macchine, gruppi tribali di consumo,sogni di lotterie e scalate sociali, fantasie di matrimoni da copertina, furti con e senza destrezza, etc.

    E poi, una delle cose più terribili di questa economia è il privarti della ricchezza più grande della vita: il piacere di stare con altri.
    No, siamo costretti a vivere in questa miseria umana di uno contro l'altro sotto la ferocia assassina del libero mercato.
    Bravo, grazie e ciao .g

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  2. Che bravo Galimberti....

    Bisognerebbe "depenalizzare" i reati di furto con "spaccata" ai Bancomat ,in fondo chi li compie si adegua alle indicazioni del Sole 24 Ore.
    Certo ci sono sempre i danni materiali, ma a pensarci bene anche quelli fanno circolar denaro : alle imprese per le riparazioni.

    caino

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