In
molti diranno che sarà tutt’altra storia, ma il risultato referendario di
domenica scorsa prefigura già quello del prossimo ottobre sulla “riforma” dei
gattopardi in sedicesimo. In campo scenderanno ben altre figure e interessi, si
dice, ma basta un’occhiata ai rapporti di forza, a quella sgangherata “sinistra”
che non è in grado di mettersi d’accordo, non solo per un programma politico
riformista decente ma nemmeno per una gita fuoriporta, per capire come andrà a
finire. Sarà il M5s a fare la differenza? Se si crede questo allora non s’è
compreso quanto è avvenuto in questi anni, né la reale natura sociale e
politica di quel movimento, che come un pifferaio aggrega con la promessa del
reddito di cittadinanza e altre ciarle.
Poniamo pure il caso contrario, quello ritenuto più favorevole, ossia che Renzi perda le amministrative e poi il referendum. Che cosa
succederebbe? Il prossimo anno ci sarebbero le elezioni ed è possibile – a meno
di fatti nuovi – che a vincerle sia il M5s. Esso dimostrerebbe all’Italia e al
mondo di saper pulire gli angoli più lerci del Palazzo, forse. Posto per mera ipotesi che i problemi economici e sociali di fondo siano suscettibili di chissà quale miracolo, la politica
economica del nuovo governo dovrà comunque rispettare gli impegni sottoscritti. Il debito
pubblico e Berlino non consentono margini per avventure giacobine, ossia di fare altro da ciò che è già deciso e
stabilito. Il diciotto brumaio, ossia la svolta bonapartista, è in marcia da molto
tempo. Le modificazioni costituzionali hanno solo scopo di formalizzarla, e poco importa ai grandi burattinai chi saranno i burattini.
la politica economica del nuovo governo dovrà comunque rispettare gli impegni sottoscritti
RispondiEliminami si permetta di aggiungere qualunque esso sia
Il che da la misura della drammaticità di questa "fase storica" . Perchè , come abbiamo verificato dal 2011 e purtroppo verificheremo ancora, ogni "cambio di governo" e' solo un "cambio di narrazione" non certo teso ad alcun (anche marginale) cambio di paradigma politico ma solo ad una miglior "calibrazione" di quello esisistente.
Cara Olympe,
RispondiEliminasarà che come dice Luca Massaro, anch'io soffro di questi tempi di problemi al "colon", non entro nel merito delle tue considerazioni.
Il "colon " di questi tempi , mi suggerisce di non parlare di "sinistre" idee.
Il "colon" mi detta solo come consolazione al pari di Luca Massaro di commentare le facce dei vari Di Maio e &
Un vero campionario con cui irritare vieppiù il "colon".
Nel frattempo altro non resta che attendere gli eventi.
Infine non mi dispererei più di tanto se avvenisse un Nuovo 18 Brumaio, è nella logica delle cose.
Salvo che in un piccolo particolare.
Il diciotto Brumaio dell'epoca altro non esprimeva che un riaggiustamento del funzionamento di una Borghesia in ascesa e piena di forze.
Oggi forse , non è più così.
caino