martedì 5 aprile 2016

Cacadubbî



Ci sono ancora anime belle, ma tutt’altro che oneste, che manifestano pubblicamente simili esilaranti dubbi. Sono gli stessi avvocati difensori del sistema capitalistico (che ovviamente si guardano bene dal nominare col proprio nome) che eiaculano la propria arringa raccontandoci che per mandare avanti questa baracca di mondo abbiamo bisogno dei trust bancari e di politicanti (riformisti!), di mercenari patroni di ogni abuso e naturalmente di tutta quella gente il cui mestiere consiste principalmente nel mostrarsi necessari ai loro datori di lavoro.

Gentaglia che non è in alcun modo in grado di dare risposte perché parla in continuazione e a vanvera di ciò che più manca, ossia la democrazia, e soprattutto perché manca di coraggio, il coraggio minimo di esprimere pubblicamente il disgusto vero che dovrebbe ispirarli per questo stato di cose. Ma in questo stato di cose loro nuotano fin troppo bene, e nessuno del resto domanda loro di essere coraggiosi almeno a parole.


Nelle epoche in cui regna l’intelligenza, si possono giudicare le persone dall’uso che ne fanno e quelle valide e abili dal merito; nella nostra epoca, invece, in cui un’estrema mediocrità si scontra con grandi difficoltà, bisogna considerare le pretese di quelli che sono al potere solo con le loro paure, le loro viltà e i loro interessi particolari, e fare di questa mistura la regola del nostro giudizio.

6 commenti:

  1. Numerosi i commenti incazzatissimi all'articolo di mauro in quella maleodorante discarica abusiva che è diventata il suo giornale.

    Almeno questo... Ciao,g

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  2. Quando la baracca crollerà, e crollerà, se sarà ancora tra noi l'autore dell'articolo citato - come tanti altri del suo stampo - sarà in un posto bello e sicuro, legittimamente pagato col frutto di decenni di onorato lavoro al servizio del grande capitale. Confortante sapere che se la passeranno bene comunque.

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  3. "Come annaffiare la rosa appassita del riformismo", si chiede lui.
    Consigliamogli un buon manuale di "botanica" all'uopo: "Riforma sociale o rivoluzione", scritto da una Rosa costretta ad appassire presto ma che aveva le idee ben chiare in merito.
    D'altronde, ognuno ha le rose che si merita.

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  4. in fondo l'articolista ci dice una cosa che sappiamo: la forma politica, lungi dall'essere una cosa in sè, è strettamente legata allo stato di salute del Capitale

    epperò fermarsi a considerare la democrazia borghese come la foglia di fico che occulta il rapporto di sfruttamento e di dominio di classe non lo trovo più sufficiente

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