Domanda
semplice: dopo tutto questo gran parlare di obbligazioni, quante sono ancora le
obbligazioni bancarie nei portafogli dei risparmiatori? Ben 391,6 miliardi ad
ottobre scorso. Che rischio corre chi le possiede? Risposta difficile? No,
semplice anche questa. Chiedete alla banca che ve le ha vendute di
ricomprarsele (quelle quotate basta guardare il prezzo per farsi un'idea) rifondendovi quantomeno il capitale investito. In base alla
risposta della banca saprete il rischio che state correndo. Se poi a dirvi che
tali obbligazioni non è disposta a ricomprarsele è, tanto per citare
un esempio a caso, Unicredit, ebbene allora potete valutare appieno la
veridicità delle affermazioni di “solidità” e “robustezza” del suo
amministratore delegato, ossia il signor Ghizzoni.
Se
invece decidete di starvene buoni e tranquilli e non porre alcuna domanda alla
banca che vi ha venduto le proprie obbligazioni, poi non venite a dire che non
sapevate nulla e che siete stati truffati in assoluta buona fede.
Se
poi leggete sui giornali che bisogna regolamentare il mercato delle
obbligazioni, rendendolo più trasparente, adeguando l’interesse corrisposto al
rischio, e altre balle del genere, sappiate appunto che vi stanno prendendo,
nuovamente, in giro. Ciò che si sta cercando di fare è di dare nuova veste al
Gatto e alla Volpe, come già altre volte in passato. E se leggete, per esempio
sul Sole 24ore, e credete che renderanno più corrispondente il profilo di rischio
alla realtà dei pinocchietti, allora vuol dire che siete proprio dei
pinocchietti. Per quale motivo? Semplice anche questo.
Secondo
un’indagine di S&P-Banca mondiale in Italia risulta alfabetizzato in campo
finanziario il 37 per cento degli adulti. Tale dato, a fronte di quello risultante
dal censimento del 2001 è assolutamente irrealistico, laddove gli illetterati, cioè gli analfabeti, coloro
senza alcun titolo di studio o in possesso della sola licenza elementare,
costituivano invece il 36,5% della popolazione sopra i sei anni, circa 20
milioni sui 53 censiti. Secondo recenti dati Ocse un terzo degli italiani non
sa nemmeno fare il conto della spesa, ultimissimi in classifica. Nella
classifica dei 34 paesi più industrializzati del mondo, l’Italia è ultima
(ultima!) per numero di giovani laureati (a nove anni dall'immatricolazione
solo il 55% degli studenti consegue infatti il titolo universitario).
In
modo più empirico: che cosa significa esattamente alfabetizzati in campo
finanziario? Ma se spesso nemmeno il funzionario di banca sa esattamente delle
schifezze che vende ai clienti? Quanti di noi riconosce tra la cerchia
dei suoi conoscenti degli alfabetizzati in campo finanziario? Non fatemi il nome
della presidente Serracchiani, per carità.
E
allora, benedetti pinocchietti, a chi
volete che le banche vendano le loro centinaia di miliardi di obbligazioni
bancarie se i profili di rischio dovessero corrispondere effettivamente al
livello di alfabetizzazione in campo finanziario degli italiani? Il profilo
di rischio che il cliente della banca dovrebbe conoscere è proprio quello della
banca e di chi la dirige! Il problema sarebbe poi a chi farlo redigere. Al
ministro Boschi?
*
Il
prezzo del petrolio, a dollari costanti 2013, è caduto a livello del 1980
(37,36 $ al barile per il Brent). Un crollo del 63% rispetto al 2014. Il gas
naturale è giù del 52% e il rame del 40 (tranne i paioli per la polenta),
crollati il ferro, alluminio e platino. Questa settimana, il Dow Jones-AIG
Commodity Index è sceso al livello più basso dal giugno 1999. E cadranno ancora
i prezzi delle materie prime, così come gli indici borsistici (ma chi se ne
frega). Standard & Poor ha avvertito di recente che il 50 per cento dei
bonds energia sono “in difficoltà”, che tradotto per gli investitori della
propria liquidazione significa: a rischio di default. Ci pensa il capitalismo a
fornirvi la corda per appendervi.
Tutto
ciò è espressione di un forte rallentamento economico globale in atto da anni e
anni, anche se i corsi azionari e obbligazionari hanno continuato a salire alimentati
dal credito a buon mercato e dai tagli sempre più spietati alla spesa pubblica.
Dunque, nonostante le enormi iniezioni di denaro (acquisto di titoli) da parte
delle banche centrali, l’economia mondiale sta conoscendo un altro picco della
sua ininterrotta crisi (salvo in
Italia, dove assestamenti di ciclo fanno gridare a un nuovo miracolo carocolito,
anche se appena il 20% delle imprese effettuano corresponsioni regolari: cioè
pagano alla regolare scadenza fornitori e creditori).
Questo
sistema, che dal punto di vista finanziario ha in pancia centinaia di migliaia
di fantamiliardi, è fallito. Basterebbe
leggere i bilanci degli Stati per capirlo, o quelli delle banche con i
triliardi di crediti inesigibili “problematici” (ma hanno pronto un
sistema denominato in inglese per metterli in c…onto a pensionati e salariati).
Perciò poi non venite a raccontare che dal primo gennaio i vostri risparmi
sotto i 100mila euro sono al riparo da sorprese. Di sicuro a questo mondo c’è
solo la morte.
Madame, quel "caracolito, o' miracolo!" messo lì tra le righe è un omaggio agli Squallor, per caso? Oppure è un test per verificare l'età media (e gli ascolti) dei suoi fedeli ma silenti lettori? :-)
RispondiEliminaa libera scelta vorrei dire, ma in realtà è un omaggio. ciao
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