mercoledì 16 settembre 2015

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Sradicare le condizioni di vita altrui è ciò che al capitalismo riesce meglio, come già Marx dettagliava in anticipo nel 1848. La realtà esplosiva di diseredati e profughi in fuga dalle guerre è il ritratto più cogente di quest’epoca di crisi infinita. 

L’arrivo dei profughi e dei migranti dal M.O. e dall’Africa ci rivela che la nostra creduta immunità è un bluff: viviamo in un mondo da cui noi non possiamo fuggire. Di qui vengono le nostre paure, l’incertezza di uno status e di un’appartenenza. E del resto ci sono troppe coincidenze perché si possa parlare di qualcosa di temporaneo e non già di un giro di boa nel nostro destino.


Non basta a volte la razionalità per capire cosa ci succede, e però è ad essa che ci dobbiamo aggrappare fortemente per rimanere a galla e non affogare nell’abisso di una irrazionalità emotiva, oppure in un pessimismo dolente di chi non crede in nulla, e dunque in quel filosofare cinico che già in passato ha inghiottito tutti e ogni cosa.

5 commenti:

  1. Poichè fortemente aggrappati alla razionalità:
    fortemente incazzati!
    buona giornata g

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  2. Si potrebbe dire altrimenti che la razionalità sta all'irrazionalità emotiva come la verità (?) sta al mistero della vita. Dove la verità non è un valore fisso mentre, al contrario, il mistero dell'esistenza è una costante. Insomma si tira avanti tra una botta al cerchio ed una alla botte, tra una botta di ottimismo ed una di pessimismo. Cos'altro può mai fare uno schiavo?
    La resa incondizionata del replicante è stata già raggiunta matematicamente con ogni sorta di precaricazione (che genera paura per l'incertezza sul futuro).
    In questo mondo globalizzato e precariezzato in Italia i profughi (finti) arrivano prevalentemente da Nigeria (14,4%) - Pakistan (12%) - Somalia (10,6%) - Afghanistan (9,1%) - Gambia (9%) - Eritrea (7,7%) - Mali (6,9%) - Senegal (4,1%) - Egitto (3,1%) - Ghana (2,7%) per abbassare ulteriormente il corso del lavoro e conclamare l'eliminazione di ogni pretesa di diritto. I nostri fratelli migranti preferiscono giustamente arrivare qui anziché rivolgersi ai loro fratelli musulmani dell'Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi, Kuwait, Bahrain.
    Tutto rigorosamente studiato a tavolino.
    La paura del futuro genera un asservimento totale ovvero una resa incondizionata dell'individuo che, impossibilitato a progettare un futuro, si accontenta di quello che ha e, anzi, si innamora del proprio aguzzino. La famosa sindrome di Stoccolma.

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    1. Razionalità, per me, è anzitutto quella cosa che non ti fa scadere nei luoghi comuni più triti e nelle stupidaggini.
      Profughi finti? Non mi pare, ve ne sono fin troppi di autentici. Migranti? Ancora di più e vengono a cercare fortuna come già un tempo gli italiani a decine di milioni. Se puoi vogliamo parlare di grammatica della globalizzazione, ebbene ne ho già scritto tanto che non voglio ripetermi ad ogni post.
      Grazie per il commento e le cifre.

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  3. Sì, d'accordo: il capitalismo fa schifo, i poveri sono sempre più poveri e la rivoluzione è inevitabile. Ma io ho ottantuno anni, ho votato la prima volta nel 1958, quando PCI+PSI arrivarono al 37% e la DC al 42. E' da quei tempi che sento parlare di inevitabilità del crollo del capitalismo. Sono troppo stanco di aspettare l'ineluttabile palingenesi e troppo vecchio per le barricate. Non so cosa bisogna fare ma so che non si può limitarsi a irridere Salvini e Di Maio, come non potevano i teologi bizantini discutere sul sesso degli angeli mentre Maometto II stava per espugnare Costantinopoli.
    Čto delat? Se lo chiedeva Lenin 117 anni fa e me lo chiedo io adesso.

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