Fino
a quando si parla di quote latte, compensi per l’agricoltura, norme rigide per
quanto riguarda la coltivazione e il commercio delle rose (una settantina di
norme, cinque per le petunie e ben 24
per i crisantemi), l'Europa matrigna fa sentire tutto il suo debordante peso. Il regolamento europeo disciplina minuziosamente le
carote, stabilendo che non devono presentare alcuna traccia di ammollimento e
non devono essere né legnose né, attenzione, biforcute. Il loro calibro minimo
è fissato a 10 mm di diametro o 8 g di peso e il calibro massimo a 40 mm di
diametro o 150 g di peso. Il regolamento in questione non specifica che uso ne
facciano a Bruxelles.
E
a tale proposito, che dire dei piselli? Guai a chiamarli tali se il baccello
non contiene almeno tre semi (all. 1/3 del Regolamento CEE 58 del 1962). Il
produttore ancor prima del fruttivendolo è tenuto a verificare baccello per
baccello se all’interno ce ne sono almeno una terna! Quanto alle banane il
regolamento 2257 del 2004 è chiarissimo e tassativo: «il calibro è determinato
dalla lunghezza del frutto, espressa in centimetri e misurata lungo la faccia
convessa, dal punto in cui il peduncolo si inserisce sul cuscinetto fino
all’apice, dal grado, cioè dallo spessore, espresso in millimetri, di una
sezione trasversale del frutto praticata tra le facce laterali e nel mezzo del
frutto stesso, perpendicolarmente all’asse longitudinale».
Tutto
chiaro quindi, e perciò stiano attenti i genitori prima di dare una banana
priva dei previsti requisiti ai loro figlioli, magari da consumare
nell’intervallo tra l’ora di ginnastica e quella di matematica. E anche gli
insegnanti, per favore, controllino e misurino nel mezzo del frutto stesso,
perpendicolarmente all’asse longitudinale, perbacco!
Per
tutto il resto, cioè per le cose davvero serie e urgenti, l’Europa semplicemente
non esiste. Non c’è una politica fiscale unitaria per cui chi vuole evadere le
tasse non ha che da scegliere o farsi consigliare dai manager dei grandi gruppi
monopolistici; non c’è politica estera, tanto che la Francia e la GB possono
fare e disfare come vogliono in Libia. Non c’è una politica comune per quanto
riguarda l’immigrazione e il problema viene a galla solo quando sono minacciati
i confini dei paesi centro-europei. Dopo di che non ci si mette d’accordo su
nulla.
Appena
due settimane dopo che Angela Merkel aveva dichiarato che la Germania era
pronta ad accogliere i rifugiati ed è stato celebrata a livello internazionale
per la cosiddetta Willkommenskultur,
il governo tedesco ha chiuso le frontiere per i rifugiati. Il ministro
dell'Interno, Thomas de Maizière, ha annunciato che la Germania reintroduce
controlli alle frontiere e a tal fine invia centinaia di guardie di frontiera
in Baviera, mentre il traffico ferroviario tra la Germania e l'Austria veniva
temporaneamente sospeso su istruzioni del governo austriaco.
Ha
insistito il ministro sul fatto che tutti gli Stati membri dell'UE avrebbero
dovuto rispettare le procedure di Dublino. Queste norme prescrivono che un
rifugiato deve restare e chiedere asilo nel primo paese europeo in cui entra
(impossibile per un migrante dal M.O. o dall’Africa arrivare in Austria o in
Germania!). Con tale criterio viene negato asilo alla stragrande maggioranza
delle decine di migliaia di profughi arrivati in Germania a partire dall'inizio
del mese.
Ecco
dunque il motivo delle lunghe colonne di profughi e di migranti che si
accalcano alle frontiere e di cui nessuno vuol farsi carico, salvo l’Italia (e
la Grecia) alla quale saranno date come contropartita le solite quattro
palanche. Ed è anche fin troppo facile, per dirla tutta, prendersela con Orban
e l’Ungheria (solo domenica 5.800 nuovi rifugiati sono arrivati dalla
Serbia, un nuovo record giornaliero) pressati da un lato da decine di migliaia di
profughi e dall’altro dalla Germania (la quale ovviamente non può assumersi da
sola il peso di quest’ondata migratoria) che dopo le dichiarazioni di Willkommenskultur ora non li vuole più,
salvo sceglierli ad uno ad uno come i San Marzano (di una volta).
con la carota biforcuta abbatterei i costi nel mio porno shop
RispondiEliminaPreferisco fare sesso, piuttosto che consumare sesso.
EliminaTutte le apparenti assurdità dei regolamenti ue rispondono al preciso lavoro dei burocrati per aumentare il profitto, la spoliazione e concentrazione dei mezzi di produzione, all'interno di una divisione geopolitica in cui alcuni interessi più potenti sono cristallizzato e strutturati in alcuni stati.
EliminaPer dire.
E' addiritturata stato imposto il divieto ai contadini di scambiarsi i semi tra di loro.
Saresti obbligato a comprarli nelle confezioni delle grandi ditte: ogni anno perchè rigorosamente sterili e quindi non riproducibili.
Tante varietà locali di frutta e verdura, amorevolmente selezionate e accudite nei secoli...vosch...dovrebbero sparire, come dovrebbero sparire alla radice la civiltà, la storia, le sapienze che mantengono vivo un modo di interagire con la natura che ne preserva la possibilità di evoluzione.
Si pretenderebbe di bloccare la ricchezza della multiformità in continuo movimento delle specie secondo tabelle di marketing...auguri
Non parliamo poi di cosa ti capita se in estate hai qualche produzioine in eccesso e vorresti trasformarla per venderla in inverno. Pene severe se non hai laboratori di trasformazione a norma (cioè totalmente inutili ma costosissimi). Fare dei vasetti di conserva, di sottaceti, di sot'olio nella tua cucina assolutamente proibito, perchè è risaputo che quello che fai nella tua cucina è terribilmente tossico. E' infatti noto a tutti che le fabbriche chimiche, etc, etc, che ti intossicano quotidianamente, ma hanno il bollo di approvazione ue e asl, sono considerate perfettamente compatibili con la salute.
Se poi sei bravo, e conosci le erbe sponatanee e le loro proprietà curative e vuoi fare qualche tintura di elicriso, devi metter in budget decine di migliai di euro per essere a norma.
E per il miele, per l'olio, due acciughe sotto sale...
E' talmente chiara la divaricazione, che ormai si palesa anche nei più piccoli dettagli, tra il sistema economico attuale e i bisogni della vita, che i burocrati ue appaiono sempre più come feroci pretoriani a difesa del fortilizio di pochi interessi o interessi di pochi.g