giovedì 3 settembre 2015

"Volontà di potenza"


Dopo un lunghissimo post – a tratti ridondante, così come ridondante è l’articolo di Kurz – sul cosiddetto ozio produttivo (perché non chiamarlo ozio operoso?), in cui emerge la scoperta rivoluzionaria che finché l’operaio deve vendere la propria forza-lavoro sempre nella stessa merda schiavistica si resterà, qualunque siano le forme redistributive del plusvalore, veniamo a questioni più prosaiche e soprattutto di più urgente momento.

Sempre a sproposito di lavoro, che dire dei peana di vittoria a motivo della discesa della disoccupazione dello zero virgola, del calo della disoccupazione giovanile (di quella gioventù che emigra in GB e in Australia) che comunque resta sopra il quaranta per cento? È proprio senza vergogna questa gente che il lavoro manco sa cos’è.

Mi vengono in mente quegli insegnanti di Palermo, una coppia con figli, che ricevono a mezzanotte una mail, a scuole aperte e a pochi giorni dall’inizio delle lezioni, dove gli si comunica che dovranno trasferirsi subitamente a Milano. Roba da libro Cuore, ma siamo nel XXI secolo e l'irrealtà viaggia in tempo reale. Pensa se ne mandavano uno a Milano e l’altro a Bari, oppure se succedeva l’inverso, cioè insegnanti milanesi trasferiti a Palermo! Perché stupirsi, succede di tutto in questo straordinario paese. Chi cavolo glielo ha detto a questi precari di sposarsi e di avere addirittura dei figli?

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A proposito di migranti, quanto sta succedendo in questi giorni in Ungheria e in Cechia è davvero illuminante di che cosa sia questa Europa unita. Finché sbarcavano in Italia e in Grecia, finché affogavano nel Mediterraneo, la cosa non aveva alcun rilievo sui media del Nord Europa, e il regolamento di Dublino (ma chi l’ha redatto, chi l’ha firmato?) veniva agitato come la Magna Charta. Ora che i migranti e i profughi entrano via terra la convenzione di Schengen diventa carta straccia, introducendo controlli alle frontiere, e del regolamento di Dublino la Germania continua ancora a fare arma. Questi governi non si sono ancora resi ben conto di cosa ci aspetta. Continuino a vendere armi e a provocare guerre.

Intanto il Gruppo di Visegrad s’è riunito per mettere a punto misure ancora più drastiche per respingere i rifugiati e i migranti. Si è parlato anche di proiettili di plastica. Ed è curioso quanto ha dichiarato il presidente ceco Zeman (trattasi di altro Zeman) accusando paesi come la Grecia e l'Italia di “mancanza di volontà di potenza” quando si tratta di proteggere i loro confini. Ullallà, torniamo al concetto di “volontà di potenza”, era da tempo che se ne sentiva nostalgica l’urgenza. Che dovrebbero fare Italia e Grecia, affondare i barconi in itinere? Venticinque anni dopo il crollo dello stalinismo, le false promesse di democrazia e libertà in questi paesi sono state sostituite da sciovinismo e repressione poliziesca, non solo contro i migranti.

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Scrivevo qualche giorno or sono su come sarebbe agevole reperire risorse per gli investimenti tassando con aliquote “europee” le successioni e le donazioni. Sarebbero imposte ineludibili perché l’erede o il beneficiario se vogliono entrare in possesso dei beni immobili e dei valori depositati devono necessariamente dichiararli nel mod. 4. E però c’è da chiedersi: perché pagare altre tasse quando una quota non piccola di esse è dilapidata dalla politica e dalla pubblica amministrazione in sprechi e altissimi stipendi? Già, perché?

10 commenti:

  1. Molti anni fa un presidente del consiglio dei ministri, un po' mariolo e un po' megalomane, si era messo in testa di cambiare il simbolo dello Stato, poi il destino cinico e baro decise altrimenti e questo scappò in esilio, però al posto della stella e della ruota dentata simbolo del lavoro, sarebbe stato preferibile usare i due pavoni simbolo dei bizantini dei quali siamo stati i migliori discepoli in assoluto.
    Quanto alle vittime di guerre, carestie e persecuzioni, gli europei dimenticano di essere stati potenze coloniali fino a pochi decenni or sono e che le cause di questo immane esodo dipende in massima parte dal post-colonialismo, le stesse potenze che col colonialismo hanno rapinato le risorse del terzo mondo, portando in quei paesi qualche scuola ed ospedale, qualche struttura come strade e ferrovie, magari sicuramente per rubare meglio e più velocemente, pero era pur sempre qualcosa, con la fine del colonialismo hanno continuato a rapinare risorse a quei paesi senza dare nulla in cambio e senza investire un centesimo, dei milioni di miliardi rapinati, in quei territori. Ora, per sopravvivenza, quei disgraziati vengono da questa parte, lasciando una montagna di vittime innocenti lungo il percorso e si torna a parlare di "volontà di potenza" per sbarrare la strada a questi che ci disturbano?
    Mi sembra che noi europei, ma anche le fameliche multinazionali oltreoceano, abbiamo perso la dignità e il senso di giustizia.

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  2. le tasse hanno un valore. Anch'esse sono una merce e la classe politica corrisponde a quella imprenditoriale. Spesso - e in Italia ne abbiamo tutte le evidenze - son la stessa cosa. O almeno, non è dato distinguerli formalmente (zero leggi sul conflitto d'interesse).
    Come tutte le merci le tasse han un valore d'uso e uno di scambio. Il valore d'uso son i servizi ma soprattutto i salari, le pensioni, gli appannaggi vari; il valore di scmabio son i voti. In Italia la pressione fiscale non è genericamente alta o bassa. Questo il primo punto: non essedno una democrazia moderna, la fiscalità non è qualificata, non è mai uniforme né progressiva né generale, va semplicemnte per classi sociali e risulta inqualificabile quella degli uni per gli altri. Su molte cose, specie sull'aver avuto, non si paga niente di niente. Per la chiesa cattolica le tasse devono essere qualcosa di metafisico e la chiesa cattolica è la principale impresa d'Italia. Le tasse in Italia son modulate, di volta in volta, sul paradiso da guadagnare, sui voti da prendere, mai su quelli dati ovviamente. Le tasse in Italia diventano perciò merci nel consumismo di un popolo vinto, bastonato, ma ancora famelico e speranzoso. Se ne produce gran quantità pubblicizzata in tv (anche il "tolgo una tassa" corrisponde a un'altra tassa), mentre quelle destinate ai produttori di tanta merda ed evasori della stessa, son assenti non solo dal dibattito ma addirittura dalla concezione (patrimoniale? che è?). Viene in mente l'abate galiani. Ecco, mi son dilungato di nuovo troppo e ti chiedo scusa Olly, ciao, buongiorno.

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  3. Ormai l'ultimo luogo in cui vi è la possibilità di cercare e trovare sicuramente lavoro è il vocabolario

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  4. Hastag merkel: Mir graubt fur dich.
    (goethe faust)

    Poichè è evidente che non c'è nessuna volontà e interesse a risolvere il problema dell'immigrazioni alle radici, lo si ingloba in maniera funzionale alle pratiche economiche e sociali dominanti, e alle necessarie gestioni politiche conseguenti.
    Guai a parlare delle guerre americane, e guai a parlare di multinazionali e petrolio.
    Una dissociazione dalla nato?, Una condanna all'onu? Esigere dalle multinazionali che lascino una parte sigificativa dei loro profitti nelle nazioni del terzo mondo in cui operano? Una messa al bando del mix esplosivo di pratiche corruttive e di servizi segreti che operano attivamente nella lotta contro qualsiasi partecipazione e crescita democratica nei paesi colonizzati? Si potrebbe continuare parlando di istruzione, sanità, politiche alimentari, inquinamento e depauperamento. etc. etc.
    Si inglobano i migranti nella politica di gestione della forza lavoro, e si porta un nuovo mercato di produttori consumatori nel proprio paese, docili schiavi come produttori e passivi come consumatori. Una politica invero non inusuale - anche se sotto altre forme - come tentativo per una uscita temporanea dalla crisi.
    I risvolti sul corpo sociale di un paese e quindi sulle ricadute elettorali sono molteplici , troppo lungo qui analizzarli, ma basta chiedersi a chi andranno i voti dei siriani, o quelli dei cittadini incazzati in germania per averne chiari gli aspetti più salienti.
    Che poi la merkel, che ha l'evidente intenzione di rilanciare ancora di più alla grande la potenza manifatturiera del suo paese con nuovi schiavi - docili produttori e passivi consumatori - usurpi l'aurea di benefattrice continuando candidamente ad affamare centinaia di migliaia di bambini in grecia, portogallo, spagna è veramente il segno della potenza comunicativa dell'ideologia, e al contempo prova implacabilmente reale della scomparsa della sinistra.
    Un'analogia con le enclosure, mi sembra sempre più visibile. g

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  5. Germania uber galles

    "L’ARINGA DI BISMARCK (il veleno tedesco)". Mélenchon
    http://sollevazione.blogspot.it/2015/09/francia-legemonismo-tedesco-finalmente.html

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  6. In attesa dellAmor Fati,godiamoci questi quattro cialtroni,ungaro ceki!

    Caino

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  7. E adesso si apre il capitolo egitto..

    Strombbazzata ai quattro venti la scoperta di Gas in Egitto ,da parte di Eni,io sono uno che vede guai all'orizzonte,piu'che benefici.
    Ci sono "lupi famelici" da quelle parti...vuoi che che non si faccia l'ennesima fine del "vaso di terracotta" manzoniano..oppure saremmo chiamati alla difesa degli interessi nazionali ?
    In fondo un due_trecentomila gaudenti ,li possiamo pur sacrificare..
    caino

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  8. Alla mia eta'non mi commuovo tanto facilmente..ma la foto di Aylan,mi ha risvegliato un "mare "di rabbia.
    Detto cio',cara Olympe,manteniamo la calma ..quella giusta calma ,che tiene conto dei tempi,affinche'sia giusto l'agire nel tempo.
    Calma e rabbia ,possono coesistere.
    caino

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