mercoledì 3 giugno 2015

Per quando sarà possibile rinviare la resa dei conti ?


«Dal punto di vista politico noi vediamo che i privilegi della borghesia capitalistica, in tutti i paesi progrediti, cedono gradualmente il passo a istituzioni democratiche» (Eduard Bernstein, I presupposti …, Laterza, p. 4).

Quale sia il livello democratico raggiunto oggi dalle istituzioni noi lo possiamo riscontrare dalle cifre dell’astensionismo elettorale o ascoltando la voce dei più accreditati rappresentanti della borghesia i quali devono ammettere che si tratta di una democrazia morente.

A volte la franchezza della borghesia si spinge anche più in avanti, fino ad arrivare a dire che all’origine della crisi politica e istituzionale vi è una contraddizione strutturale della crisi dello Stato borghese: il disavanzo tra entrate e uscite reso insanabile dalla dinamica della spesa pubblica. Dove è molto più improbabile si spinga la critica borghese è nel dichiarare che la vera e propria dittatura della classe borghese si esplica fondamentalmente e fin da principio, oltre che ovviamente nello sfruttamento del lavoro non pagato, nella varie forme di evasione fiscale.

I costi che lo Stato sopporta per i servizi sociali, per la previdenza e per l’assistenza, per mantenere dei mastodontici apparati repressivi, burocratici e militari, costituiscono una necessità insuperabile del sistema sociale capitalistico e più in generale di una società classista. E però l’aumento della spesa pubblica si è fatto ben presto divorante annunciando su tale fronte nuove e acute crisi.



Il progressivo calo della popolazione attiva in rapporto alla popolazione non attiva (anziani e senza lavoro), sia a causa dello sviluppo tecnologico che della denatalità (solo parzialmente compensata dall’immigrazione), è venuto ad aggravare tale situazione. Il gettito fiscale e contributivo non riesce a coprire la voragine dei conti pubblici, anche per gli enormi sprechi e le scandalose ruberie.

Si badi bene che si tratta di un’insostenibilità dovuta fondamentalmente al fatto che per il capitale, fuori del rapporto di scambio e di sfruttamento, ogni costo diventa improduttivo, irrazionale e, dunque, assolutamente privo d’interesse. Le teorie neoliberiste assolvono il compito di formalizzare che per il capitale il profitto è l’unica misura della razionalità.

Ecco dunque che sia il grande capitale e sia gli appartenenti alle più diverse caste e categorie (professionisti, commercianti, artigiani, ecc.) hanno avuto modo di contrattare politicamente una legislazione fiscale a loro molto favorevole. E laddove non provveda la legge provvedono in proprio ad evadere le imposte (*).

Per contro, i riformisti puntano in buona sostanza a far pagare le tasse anche a chi oggi allegramente le evade e le elude, senza peraltro tener conto delle dinamiche dei processi in atto e dei reali rapporti di forza (**).

Ad ogni buon conto e per non stancare troppo chi legge, la domanda da porsi è: fino a quando sarà possibile rinviare la resa dei conti con la dinamica del debito pubblico? Lo vedremo presto (ma senza fretta) per quanto riguarda la Grecia, e poi sotto a chi tocca. La ripresa della lotta di classe dovrebbe passare da qui, ma è proprio in tale contesto che subentra l’azione psicologica nella guerra tra le classi di cui si possono cogliere in superficie alcuni effetti, per esempio nell’individuazione, non certo neutrale, di capri espiatori su cui riversare stati d’animo, reazioni di ansia, smarrimento e paura.


(*) Le tasse di successione in Italia sono tra le più favorevoli, ma su questo “passaggio generazionale” non s’alza foglia!  In Germania, per esempio, le aliquote d’imposta variano dal 7 al 50 per cento, mentre in Italia sono al 4 per cento e con un massimo dell’8 per cento per eredi che non abbiano gradi di parentela col defunto. Soprattutto l’aliquota in Germania è progressiva! Anche in Francia la tassazione è progressiva e va dal 5 al 60 per cento. Nel Regno Unito la tassa di successione sopra le 325mila sterline, circa 380mila euro, è del 40 per cento. Peraltro in Italia vige una franchigia doppia rispetto a quella tedesca. Su un’eredità di un milione di euro, in Germania si paga 75.000 euro d’imposta, in Francia 195.000 euro e in UK 250.000 euro. In Italia non si paga nulla.


(**) Per ciascun capitalista i gruppi sociali che consumano senza produrre e senza contribuire in alcun modo alla realizzazione e conservazione del valore – come i vecchi, gli handicappati, i marginali di ogni genere –, potrebbero essere tranquillamente soppressi. Il ragionamento può essere spinto (e non mancano gli esempi) fino al suo estremo limite, restando vero anche in rapporto a tutti i capitalisti nel loro insieme.

8 commenti:

  1. Dubito ci si possa stancare nel leggere quanto scrivi perché sei l'unico che suona la sveglia.

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  2. per tassare gli aristogatti che cianciano di merito serve tassa di successione progressiva;
    per tassare gli evasori serve patrimoniale soggettiva;
    per poter fare patrimoniale soggettiva serve legge sul conflitto d'interesse.
    COnflitto d'interessi + patrimoniale soggettiva + tasse di successione = guerra civile in Italia. Già con un accurato censimento patrimoniale, bombe.

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    1. quando parliamo di dittatura di classe, per l'appunto, ripeto e ripeto alla noia, di questo parliamo. frega un cazzo della libertà di stampa (di cui sono proprietari gli aristogatti) se quando m'alzo al mattino vado a lavorare per mantenere anzitutto i loro lussi e per soprammercato mi danno del fannullone .........

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    2. Boh, che dire? Strano post! Ci si arrampica sui rapporti di produzione capitalistici, il plusvalore etc. E poi in fondo basterebbe astenersi dal voto, reintrodurre l imposta di successione come nel regno unito, tassare le parrucchiere gli imbianchni e soprattutto gli idralulici. Quasi dimenticavo: i tassisti! E poi la corruzione, gli sprechi della casta la denatalita' la diminuizione della popolazione attiva ed altre banalita' ancora. E gli italiani che non capiscono un c....o ed io tra questi. Addio

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    3. condivido in toto quello che scrive, compresi i puntini di sospensione. addio

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    4. Paura e ignoranza

      Anche dal punto di osservazione di questo blog mi sembra si confermi una tendenza.

      Con l'incarognirsi della crisi aumenta la rabbia ma purtroppo diminuisce in parallelo la voglia di capire.

      La scorciatoia della rabbia contro capri espiatori è la preferita.

      Vedo che sul terreno fertile dell'ignoranza, la paura alimenta la difficoltà ad accettare la necessità inevitabile del cambiamento radicale.

      Per questo grazie a Olympe che tiene la barra dritta. Ciao.g

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  3. Dubito possa esserci una resa dei conti finali ,di sicuro sappiamo soltanto ad oggi,che il riformismo insieme al suo corollario di Welfare sta morendo per cui è il fallimento di tutti i" Bernstein" di questo mondo.
    Di sicuro sappiamo che il sistema capitalistico si sta mangiando la "democrazia" e che per sua natura intrinseca ci condurrà verso una nuova catastrofe,sui cui esiti finali non è dato sapere.
    In tutti i casi più grande sarà la catastrofe più teste di aristogatti cadranno,gli altri ? Beh in parte se sono cercata...

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  4. Dalla russia con humor sui media usa

    http://rt.com/shows/redacted-tonight-summary/261433-disney-insane-oil-land/

    ciao,g

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