martedì 27 luglio 2010

Scoprire le carte


È la più grande fuga di notizie della storia militare americana: notizie che parlano di civili morti e di cui non si è saputo nulla, di un'unità segreta incaricata di 'uccidere o fermare' qualsiasi talebano anche senza processo, delle basi di partenza in Nevada dei droni Reaper (aerei senza piloti), della collaborazione tra i servizi segreti pakistani (Isi) e i talebani. Questo e molto di più, sugli archivi segreti della guerra in Afghanistan, è svelato da Wikileaks - il portale Internet creato per pubblicare documenti riservati - al New York Times, al Guardian e al Der Spiegel.
Questo scrive Repubblica. Cazzate. Dagli archivi segreti non esce neanche la lista della spesa se il Pentagono e la Casa Bianca non vogliono. Del resto, la maggior parte dei veri segreti, non sono in rete e a portata di “scoop”. E allora cosa è successo? Nei dettagli forse non lo sapremo mai, ma non è cosa rilevante. Guardiamo alla luna non al dito.
Il fatto è che la situazione in Oriente è al suo punto di massima criticità. Gli Usa (e Israele) non possono permette che l’Iran si doti di armi nucleari. Questo è pacifico. Le sanzioni all'Iran sono una farsa: le autobotti di benzina entrano in Iran dall'Iraq curdo. Il centro del problema è il Pakistan (il senso delle “rivelazioni” sta in questo) con l’atomica e 150 milioni di abitanti. Il Pakistan ha già perso il Kashmir e non può permettersi di lasciare ad altri il controllo dell’Afganistan. Inoltre, fatto non secondario, la Durand-Line taglia in due l’etnia pashtun, un po’ come, tanto per capirci, se il confine italiano a nord-est fosse dato dal Tagliamento. In più il governo Karzai è troppo amico dell’India. Una situazione maledettamente intricata.
Due sono le strade che gli Usa possono e debbono percorrere: l’attacco militare, oppure una soluzione negoziale. In entrambi i casi serve l’appoggio della Russia (e della Turchiaa), il miglior alleato, o concorrente, degli Usa in quello scacchiere. E alla Russia gli Usa, per merito di Bush, hanno rotto i coglioni in tutti i modi, non ultimo con la faccenda dei missili in Polonia e Cechia. Si tratta ora di ricucire, anche perché la pericolosità della situazione non sfugge di certo ai dirigenti di Mosca.
Sta di fatto che l’islamismo si sta rivelando un forte pericolo per tutti, anche per le teste di minchia della pseudo sinistra occidentale (quelli che si sono presi l'incarico di "ripensare" Marx!) che non vogliono capire come il controllo di quell’area non è solo vitale per gli interessi imperialistici nord-atlantici, bensì fondamentale per evitare un conflitto armato dalle conseguenze catastrofiche per tutti.  

Nessun commento:

Posta un commento