mercoledì 23 giugno 2010

Gentleman



Il lavoro ammala e uccide. Soprattutto quello in fabbrica e nei cantieri. Sono dati di fatto, non ipotesi o chiacchiere. Bersani e D’Alema lo ignorano, del resto loro hanno fatto l’università, poi uno di loro è riuscito perfino a laurearsi in filosofia. Grazie a questi studi sanno che lavorare stanca. Il lavoro vero, naturalmente. Quindi hanno scelto la politica. L’impegno, come lo chiamano loro. Anzi, un impiego, non un lavoro, molto ben remunerato.
Quando un lavoratore muore sul lavoro, loro al massimo potrebbero mandare alla sua famiglia un telegramma di condoglianze. Ma non fanno neanche questo. Esula dalle competenze. Ne hanno altre. Per esempio dire alla Fiat che l’accordo, ovvero il diktat della Fiat stessa, va rispettato. Prevede, tra l’altro, la cassazione del diritto di sciopero. Cosicché se dovesse capitare un qualche incidente dove degli operai ci rimettono la vita, invece di proclamare uno sciopero contro le condizioni di lavoro, si potrà sempre proclamare un’ora di straordinario da devolvere alle famiglie degli “sfortunati” deceduti.
Tutto questo si chiama “governabilità della forza-lavoro”. Quindi la Fiat manda a dire: “Lavoreremo con le parti sindacali che si sono assunte la responsabilità dell'accordo”. Lavoreranno? Possiamo immaginarceli Angeletti, Bonanni, Sacconi e Marchionne in catena a lavorare? Dopo le prime otto ore si darebbero malati. D’Alema e Bersani irreperibili.  

Nessun commento:

Posta un commento