Potrà non interesse i più distratti, ma la notizia c’è. A fine anno i derivati raggiungeranno 615 trilioni di dollari, circa 10 volte il Pil mondiale. E si tratta solo di derivati. Un nuovo terremoto bancario è alle porte; per le banche più grandi, quelle che non possono fallire, interverranno gli Stati, cioè coloro che lavorano e pagano le tasse, noi che paghiamo tutto.
Sento dire ancora di un doppio euro, uno per i paesi forti e l’altro per i porci del Mediterraneo. Chi spara queste balle non ha capito un cazzo. Innanzitutto non ha capito a cosa serve l’euro, ma soprattutto non ha capito a chi serve: la Germania, vera padrona d’Europa, la quale non può permettersi la creazione di una moneta parallela, cioè in grado di svalutarsi e far diventare meno competitive le merci tedesche.
Da notare che le manovre economiche, cosiddette, vengono definite dal Tesoro e Palazzo Grazioli in stretta relazione con Bruxelles e Francoforte, oltre che con Parigi e Berlino (la “cornice europea”), quindi con il Quirinale che ne viene “informato”. Presto sentiremo parlare del “trasferimento di responsabilità politica tra Stati nazionali e istituzioni comuni”. A noi resterà Ballarò e la Padania mentre al Sud stanno ancora aspettando “il ritorno dello Stato”.
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