giovedì 18 febbraio 2021

Un’esplosione nucleare ci attende


Ieri l’altro il Bitcoin ha superato per la prima volta i 50.000 dollari, e oggi, come già ieri, sfiora 52.000. È raddoppiato di prezzo negli ultimi due mesi, in un anno del 413 per cento! Quattro anni fa si poteva acquistare a meno di due dollari.


Una bolla come quella classica dei tulipani olandesi? A differenza dei tulipani il Bitcoin non ha alcun valore intrinseco, non è neppure un fiore in potenza, ma pura evanescenza. 

L’ultima ondata di prezzo è stata innescata dall’annuncio del capo di Tesla, Elon Musk, all’inizio di questo mese, che la società stava investendo 1,5 miliardi nella criptovaluta e lo avrebbe accettato come pagamento su alcune transazioni.

Musk non è l’unico. Questo mese la Bank of New York Mellon ha annunciato che inizierà a trattare bitcoin come qualsiasi altro asset finanziario e MasterCard ha dichiarato che quest’anno integrerà bitcoin nel suo sistema di pagamento. Anche gli investitori miliardari Paul Tudor Jones e Stanley Druckenmiller hanno iniziato a speculare sul Bitcoin.

Tutto ciò nonostante non vi sia alcuna prospettiva che il Bitcoin diventi parte integrante del sistema monetario internazionale come invece propagandato dai suoi promotori.

Vengono realizzati enormi profitti dai principali istituti finanziari, hedge fund e altri grossi investitori, e ciò attira pesci nella rete. La speculazione sui bitcoin è l’esempio più eclatante di ciò che sta accadendo in tutto il sistema finanziario, laddove società con rating di tripla C o inferiore vedono aumentare le loro azioni e le obbligazioni spazzatura.

Questo è il risultato diretto di una grande massa di liquidità famelica d’investimenti redditizi e degli interventi delle banche centrali, le cui misure di stimolo hanno spinto al ribasso i tassi d’interesse sui titoli di stato e obbligazioni societarie investment-grade, il che significa che gli investitori sono spinti in aree più rischiose del mercato dove i rendimenti sono più elevati.

Anche se l’inflazione dovesse aumentare, la Fed e le altre banche centrali non risponderanno stringendo la politica monetaria in una situazione economica come quella creata dall’epidemia.

Le misure di stimolo non vengono finanziate attraverso una maggiore tassazione dei profitti delle società o tasse patrimoniali, almeno finora, ma quasi esclusivamente attraverso l’emissione di nuovo debito.

Quanto potrà durare questa follia speculativa? Nessuno può saperlo, così come nessuno poteva prevedere quando la speculazione sui tulipani sarebbe cessata. Tra le due situazioni storiche, quella olandese e quella attuale, il potenziale esplosivo della bolla speculativa sta nella misura dello scoppio di un petardo a fronte di un’esplosione nucleare. 

2 commenti:

  1. Tu di secondo nome fai Cassandra? Meno male che non ci azzecchi mai.

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