martedì 30 luglio 2024

Il vero scandalo

 

Mettermi assieme a tutti i denuncianti che hanno denigrato le scene decadenti della cerimonia di apertura dei giochi olimpici sotto il segno delle drag queen, dei Puffi crudi e nudi, mi mette a disagio. Dovrei dire semplicemente che lo spettacolo nel suo insieme è stato esageratamente deludente. Quanto alla polemica sull’ultima cena, a noi che non abbiamo nessuno da pregare, che cosa importa? Penso solo che avrebbero fatto meglio a prendere per il culo anche gli islamici e gli ebrei, che loro una religione che rompe i coglioni al mondo intero l’hanno ancora. Prendersela con la favola di Gesù, che poi è anche uno dei profeti dell’islam, è troppo scontato e facile. Molto meglio se avessero fatto incazzare gli aiatollà che lanciano razzi e i sionisti che bombardano di qua e di là. Un mondo di criminalità globale.

Il vero scandalo sono quelli che fingono indignazione per presunte offese a quelle rappresentazioni dell’osceno che sono le religioni. Tutte (*). A proposito di religioni sto leggendo un libro di Francesca Stavrakopoulou (Anatomia di Dio), docente di Bibbia ebraica e Religione antica all’Università di Exter, che svela come si nasconda nel linguaggio religioso delle “scritture” l’originario Yahweh, un esibizionista con un pene enorme, sempre in erezione e pronto alla penetrazione: “Ezechiele evita di descrivere la faccia, il petto, le braccia, le gambe e i piedi di Dio ma parla apertamente dei genitali di Dio, facendo di questi la bussola della sua navigazione descrittiva su e giù per il corpo divino”. Non di meno Isaia quando entra nel Sancta Sanctorum del tempio di Gerusalemme e ha la visione di Dio: “Nella visione di Isaia, i genitali di Dio sono enormi” (p. 127). Eccetera.

Tra l’altro, Francesca Stavrakopoulou, che scrive regolarmente per The Guardian, The Mail on Sunday e il Times Literary Supplement, oltre a essere autrice di programmi della BBC sulla Bibbia, racconta un altro fatto: «Noi non possediamo i resti di alcuna statua policroma di Yahweh, ma abbiamo comunque la possibilità di guardare in faccia una divinità o un essere divinizzato che gli assomigliava. Gli scavi archeologici hanno rivelato una serie di teste di calcare provenienti dal regno degli Ammoniti e risalenti all’età della pietra [...]. Qualcosa dall’aspetto originario [di certe divinità] si può ancora cogliere in un reperto in particolare, ora esposto presso il Museo di Israele a Gerusalemme. E però scandaloso il fatto che il reperto [...] rinvenuto durante gli scavi illegali nei pressi di Amman verso la metà del XX secolo, è stato poi introdotto illegalmente in Israele, dove ha trascorso molti anni appoggiato su una mensola a casa di Moshe Dayan, un politico israeliano, un leader militare è un corrotto collezionista di antichità» (p. 355).

(*) In attesa di vedere Tom Cruise, star di Hollywood ma anche punta di diamante di Scientology, chiudere la cerimonia dei giochi olimpici a Parigi. E difatti, il 6 aprile c’è stata la grande inaugurazione della nuova sede di Scientology, a Seine-Saint-Denis. L’élite si è poi radunata davanti alla bellissima facciata di vetro dove svettavano orgogliosamente due grandi striscioni verticali recanti le iscrizioni “Dianetics” (il concetto del fondatore L. Ron Hubbard) e “Scientology”.

Dopo l’inaugurazione, è tempo di reclutamento. I milioni di euro investiti in vetro e cemento devono produrre profitti. Dianetics, agli occhi di chi ha bisogno di crederci, i “medicinali” contraffatti appaiono semplici, facili ed economicamente convenienti. Quando arriveranno davanti al “consulente d’orientamento”, dovranno tirare fuori fin dall’inizio la carta di credito. Le precedenti condanne in Francia, tra l’altro per frode o omicidio colposo, purtroppo non sono bastate per vietare il movimento. 

5 commenti:

  1. Buongiorno cara, ma c'è qualcosa che non torna, gli ammoniti, come del resto anche i giudei sono popoli del primo ferro, o almeno si concretizzano come stato intorno all'inizio del decimo secolo a.c.
    Con l'età della pietra non ci azzeccano, o almeno così ricordo dalla lettura di Liverani.
    Un bacione Gigi.

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    1. effettivamente sembra un errore di epoca non da poco.
      l'Autrice scrive subito dopo: "Molte di queste teste, datate tra il IX e il VII secolo a.e.v. [avanti l'era volgare], erano originariamente collocate al di sopra dei busti dei sovrani morti ... .
      Ciò desta il sospetto che possa trattarsi di un errore di traduzione, forse un refuso tra teste di pietra (nel testo calcare) ed età della pietra. sarebbe necessario appurarlo avendo a disposizione il testo in inglese, ma non mi stato possibile.
      grazie per il commento.

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    2. Buongiorno Gigi e Olympe,
      Nel testo originale si parla di "Iron Age" e "limestone heads":

      Excavations have revealed a number of striking limestone heads from the Iron Age kingdom of the Ammonites, just across the river from ancient Israel and Judah, in what is now northern Jordan. Dated from the ninth to the seventh centuries BCE, many of these heads once topped the statues of venerable dead kings, divinized in the afterlife.

      Saluti

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    3. 🥰 che soddisfazione avere lettori così. Quindi, come avevo ipotizzato, si tratta di un errore di traduzione. Grazie

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    4. 🥰 che soddisfazione avere lettori così. Quindi, come avevo ipotizzato, si tratta di un errore di traduzione. Grazie

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