mercoledì 21 dicembre 2022

Il quattro per cento

 

Le giornate si accorciano sempre di più, ma possiamo stare tranquilli, non siamo minacciati dall’oscurità eterna come potrebbe titolare Repubblica. Gli economisti potrebbero dire, sulla base di proiezioni, che ci sarà totale oscurità entro aprile 2023 se la tendenza attuale continua.

Sull’oscurità eterna ho riflettuto in questi giorni poiché è venuta a mancare una persona a me carissima e di frequentazione quotidiana. Una personalità d’altri tempi, onestissima e correttissima.

Quante domande avrei ancora per lui. È la seconda volta che irrompe la morte di una persona cara e mi rammarico di non aver approfondito certe cose quando era ancora possibile farlo. Temo che succederà ancora, è inevitabile.

A che cosa serve vivere il più moralmente possibile, senza le catene delle convenzioni, della mostruosa piccola cosa sociale se poi, alla fine, è come se non fosse accaduto nulla? L’assurdità della nostra irrisolta presenza nel mondo: a cosa approdano i nostri sforzi e le nostre angosce? Non sappiamo trovare altre risposte fuori di quelle che dava Leopardi: si gira su noi stessi come trottole, finché il moto si rallenta, le passioni si spengono e il meccanismo si rompe.

La destinazione finale è data da una certa efficienza “mineralizzante”, salvo fenomeni di corificazione, saponificazione o mummificazione. Certo, si può optare per la cremazione: calda, liquida o fredda. Anche da cadaveri non possiamo evitare di essere parte di una grande business.

Quella calda consiste nel ridurre un cadavere nei suoi elementi base (gas e frammenti ossei calcinati). Le cosiddette “ceneri” non sono altro che la frantumazione con procedimenti meccanici (rulli) delle ossa calcinate. Si arriva in tal modo al 4% della massa iniziale.

Con la resomation (detta anche cremazione liquida) il corpo viene introdotto, privo di bara, in un contenitore di materiale particolare, attraverso un processo a media temperatura e alta pressione viene dissolto in una soluzione calda di idrossido di potassio.

Per la cryomation (detta anche cremazione fredda) si utilizza una tecnica del freddo ottenuto con un trattamento di azoto liquido a -196°C, attuando una sorta di liofilizzazione del cadavere, che così raffreddato si secca e diventa solido e fragile. La riduzione volumetrica dei frammenti avviene con apposite macchine.

Mi è presa una stanchezza al limite del sonno, perciò lascio la stanza delle smorfie letterarie e vado a letto.

10 commenti:

  1. Come mi piacerebbe un incontro, una riunione di tutti gli anonimi che ti leggono. Magari a Venezia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sarebbe fantastico! camminando per le calli della nostra città spesso mi chiedo se sto incrociando i miei passi con Olympe. grazie sempre per il tempo che dedichi a questo piccolo ma prezioso spazio di luce

      Elimina
  2. Aprile 2023, correggi please.
    Il post è bello, un'imprecisione sta male.

    RispondiElimina
  3. In quanto all' oscurità eterna sono a corto di argomenti

    RispondiElimina
  4. carissima, non ti crucciare troppo per cio che accade al corpo, fai attenzione alla coscienza, che non muore mai.
    Quando sara' arrivato il momento, gli elementi che compongono il corpo, si dissolvono uno dentro l'altro.
    Ci sono spiegazioni dettagliate nel Libro tibetano dei morti ovvero: Il Bardo Thodol. La dissoluzione degli elementi accade tutte le volte che ci si addormenta, con la coscienza che invece si "risveglia" nel sogno. In Tibet, addirittura fino all'arrivo dei truci conquistatori cinesi, il corpo dei monaci diventava piccolissimo fino a dissolversi nello spazio. Eliminando persino il problema della cremazione a chi rimane.Se e' vero che il lavoro sara' sempre meno in futuro, quale altra occupazione migliore, passare il tempo a capire chi siamo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gentile Silvana
      Lei pensa davvero che il corpo dei monaci si dissolvesse ? Mi creda non è una domanda provocatoria, è una domanda e basta. C'è qualche evidenza di ciò ?

      Elimina
    2. gentile anonimo,
      Tra gli yoghi tibetani si sono sempre distinti due importanti tipi di morte. Quello di cui ho scritto e' il grande trasferimento o corpo di luce( jalu, tib.) in questo caso nulla del corpo dello yoghi rimane.
      C'e un altro tipo di morte, in cui cio che rimane sono solo capelli e unghie.Altri ancora rimangono in vita in meditazione in cio che viene dettto tukdam. Clinicamente morti, la coscienza pero' e' ancora presente, mantengono la schiena diritta, uno stato che si puo' protrarre per molto tempo. Questo e' molto comune, accade continuamente. Basta informarsi. franco battiato fece un viaggio in nepal e intervisto lama tibetani a proposito del Bardo. Il documentario si trova online. Un altro lama che insegno' in italia a verona , Cancello si e fatto filmare mentre era in Tukdam, Lama Tenga rimpoce. Anche questo si trova su you tube.Queste persone praticano il Vajrayana l'insegnamento piu esoterico di Buddha Sakiamuni. scusa non ho computer scrivo su smartphone dall'india. Saluti

      Elimina
    3. Grazie per l'integrazione. Anche se sono cresciuto a zampone e fagioloni e sano scetticismo proverò ad approfondire

      Elimina
  5. Stamane sono andato al funerale di un amico.
    «Due cose belle ha il mondo: amore e morte.» Diceva Leopardi.

    RispondiElimina