sabato 17 dicembre 2022

La caccia agli “assistiti”

 

Ci sono lavori che gli italiani non vogliono più fare. Sarà per questo che non abbiamo mandato la nazionale di calcio in Qatar.

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Poiché essere poveri non basta, viene detto che il dovere degli “occupabili” è quello di lavorare. Un dovere che viene prima del loro diritto di campare, secondo una logica che si oppone, non so se alla Costituzione (che dice una cosa e poi lascia spazio al suo contrario), sicuramente a una situazione di fatto. L’“occupazione” non dipende dalla “motivazione” dei disoccupati. Spesso il loro problema principale è molto più semplice: offerte di lavoro inesistenti. Dunque, il dovere di lavorare si scontra con il diritto al lavoro, che non c’è, o viene offerto a condizioni di autentica schiavitù.

In una società putrefatta dove lo spreco e l’evasione fiscale sono la regola, dove dei predoni possono fare e disfare i prezzi a piacimento, dove si destinano milioni e anzi miliardi di euro per le cose più pazze, dove i canoni dei beni pubblici dati in concessione ai privati sono risibili, e nonostante decenni di avanzi primari il debito pubblico è dapprima raddoppiato e poi triplicato, politici e opinionisti comodamente sistemati nelle loro vite alimentano la caccia agli “assistiti” negando loro di disporre di mezzi di sussistenza che consentano almeno di campare.

2 commenti:

  1. Mi piacerebbe che l'ultimo paragrafo capitasse in bocca a qualcuno di sinistra che una volta era iscritto al PCI.

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