lunedì 1 agosto 2022

Godiamoci la siccità

 

Il Baltico è il nome di un mare dove d’estate fa bel tempo senza dover sopportare la canicola, dove le spiagge sono quasi deserte e sconfinate, da dove vorrei scrivervi. E invece le sue acque sono percorse da venti di guerra e perciò toccherà sopportare fino alla fine di settembre le insulsaggini elettorali, quindi quelle sugli inaspettati risultati, che non sono coincisi con i sondaggi, e il tira e molla quirinalizio per la formazione del nuovo governo, in attesa che il parlamento voti la doppia fiducia e dopo un anno o due cambi tutto perché tutto resti uguale a prima, per dirla con una celebre frase pronunciata da mia nonna nel 1924.

Beh, non proprio tutto uguale a prima. Ve lo saprò dire verso gennaio-febbraio e forse già prima di natale. Intanto godiamoci “l’emergenza escherichia coli”, che come solito avevo anticipato in un post del primo luglio. Divieti di balneazione che dovrebbero interessare, da Nord a Sud, quasi tutta la costa italiana, ma non si può perché quello turistico è un settore che genera più del 13% del PIL nazionale considerando anche l’indotto, e rappresenta oltre il 6% degli occupati.

Passano poche ore e il divieto di balneazione è revocato, il livello della merda è tornato nella norma. Il messaggio chimico-filosofico è chiaro.

Non solo escherichia coli e depuratori che non ci sono o non funzionano, ma anche il mancato rispetto delle percentuali minime di riduzione del carico complessivo di fosforo e azoto nelle zone del bacino drenante nel Delta del Po e nell’Adriatico, del lago di Varese, del lago di Como e del bacino drenante del Golfo di Castellammare, in Sicilia, regione che già paga, sommando tutte le infrazioni a suo carico per questi motivi, 168mila euro il giorno. E tutta una serie di analisi che si facevano in passato e che oggi non si fanno più.

Passare per menagrami è routine, sia moderna che vintage. Il vaticinio è una pratica delle più diffuse e facili in un paese soggetto a emergenze e catastrofi con cadenza programmata. Pertanto annuncio per l’autunno, questo oppure il prossimo, acqua alta a Venezia, problemi con il MOSE e torrenti che scoppiano ed esondazioni dal Brenta al Simeto.

Sentiremo dire, ma solo dopo la campagna elettorale e a eventi in corso, che servono investimenti infrastrutturali per la prevenzione e il rischio idrogeologico, che i poco più di due miliardi del PNRR sono insufficienti (lo sono!). E tutto ciò dopo aver condonato tutto ciò che era condonabile e anche di più, con 379 Comuni che – a oggi – ancora non hanno le fognature o il servizio pubblico di depurazione.

Quanto al gran calore del sole, ho una modesta proposta: sfruttarlo. Non solo grandi specchi, ma anche grandi “lenti” (eliostati per la precisione) per concentrare i raggi solari, sul modello di ciò che realizzò Félix Trombe prima che la lobby del nucleare mandasse tutto in malora. Nel forno solare di Odeillo, tutto il calore è concentrato in uno spazio largo circa 1 metro, ottenendo una temperatura elevata molto velocemente, che può arrivare a 1.000°C in un secondo e salire fino a 3.500°C. Non c’è equivalente con altri forni: anche con quelli più potenti a gas o elettrici ci vorrebbero almeno quaranta minuti.

Altro esempio è quello della centrale solare termodinamica Themis a Targasonne. Il concetto è lo stesso, con alcune varianti. Qui, 107 eliostati posti a terra riflettono l’energia solare in un punto preciso di una torre di 110 m.. Produce acqua calda, il cui vapore fa girare una turbina per la produzione di elettricità. Il principio non è nuovo: il primo impianto di questo tipo fu inaugurato nel 1913 in Egitto. Il sole riscaldava l’acqua il cui vapore azionava le pompe per l’irrigazione. Troppo semplice, troppo economico. L’UE non darebbe mai degli euri per pazzie del genere.

Noi ci abbiamo l’Algeria che ce dà ‘na mano, disse il più migliore degli italiani.

4 commenti:

  1. ULTIMORA: Dopo la provocazione a Taiwan, gli USA provocano anche nei Balcani in un momento dove l'Ucraina è sempre più disperata e perdente.

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    1. trovatemi un partito che non sia a favore del mantenimento dell'Italia nella NATO

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    2. In realtà, l'ammucchiata De Magistris, Rizzo, Potere al Popolo ed altri che insieme si presentano alle elezioni nazionali prossime (o almeno ci stanno provando) affermano che sono a sfavore della Nato e contro la guerra e invio di armi a Kiev.
      Sia beninteso che io non voto, perché dopo i se e i ma, i distinguo, li trovano sempre.

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    3. Lo so bene che esiste anche la cacca di mosche (al plurale)

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