lunedì 4 maggio 2020

Il pisello di Gesù



A pagina VIII del Domenicale (continuo a chiamarlo alla vecchia maniera l’inserto del Sole 24ore) c’è un articolo di Francesca Rigotti dal titolo Quei mattacchioni degli dèi. Si chiede Rigotti: “Ridono gli dèi?” Risponde: “Ridono, ridono, anzi si sbellicano dalle risate guardando giù alla nostra insipienza e al nostro accanimento nel seguire pervicacemente comportamenti dissennati”.

A tale riguardo si poteva osservare che i comportamenti abnormi e grotteschi degli dèi non sono altro che la proiezione esteticamente esaltata di quelli nostri. Sarà per un’altra occasione.

Gli autori del saggio che la Rigotti recensisce, Ridere degli dèi, ridere con gli dèi, sarebbero dell’avviso che il riso e lo scherzo sono appannaggio esclusivo delle teologie religiose dei culti greco-romani, delle civiltà orientali, specialmente dell’Estremo Oriente, delle civiltà e culture africane. Osserva l’autrice dell’articolo che invece Gesù non ride, mai. Concordo, nel cristianesimo non si ride. Si è chiamati a espiare colpe e peccati, finanche quelli altrui, ab ovo, come sappiamo.

“Nei monoteismi Dio non ride e di dio non si ride”, scrive Rigotti. Cita, quasi come obbligo, Il nome della rosa. I seriosi monoteismi sono convinti che la propria divinità sia l’unica vera, e perciò sono predisposti alla violenza. E su questo possiamo convenire, la cronaca di ogni epoca ne offre conferma. Tuttavia non sarei così indulgente verso le religioni antiche per quanto riguarda l’impiego della violenza, finanche nei riti propri, e ciò senza tirare in ballo le religioni mesoamericane.

Quanto al cristianesimo e alla cultura popolare che vi si accompagna, basterebbe ricordare le parodie religiose dissacranti nei periodi festivi del medioevo. Al riguardo sarebbe già esaustivo leggere L’opera di Rabelais e la cultura popolare, di Michail Bachtin. Un autore molto citato e forse poco studiato. Toni Negri, invece, ha indagato approfonditamente questo autore russo-sovietico, e riesce a sentirsi “idiota” nel leggere La poetica di Dostoevskij. E quanto a risate è celebre il nitrito emesso da Toni.

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Scrive Francesca Rigotti: “Gesù non aveva mai riso. Forse lo aveva fatto ma il riso gli è stato negato. Peccato: una bella risata avrebbe contribuito a sostenere la tesi della sua doppia natura di vero Dio e di vero uomo, come lo fece la sua sessualità, secondo l’acuta analisi di Leo Steinberg, La sessualità di Cristo nell’arte rinascimentale e il suo oblio nell’età moderna.

Non c’è bisogno di rifarsi al libro di Steinberg per sapere che il bambinello esibente il pisello (ostentatio genitalium) aveva nell’arte rinascimentale una motivazione prettamente teologica, almeno ufficialmente, ossia quella di testimoniare la doppia natura di Gesù (ne ho accennato in un post del 19 febbraio 2014). Vi sarebbe invece un’altra domanda da porsi, sul perché questo tipo di rappresentazione non abbia avuto luogo in epoche dove si trattava effettivamente di contrastare il monofisismo, ossia nell’alto medioevo. Che sarebbe come chiedersi perché fino a pochi decenni or sono nei giornali i capezzoli femminili venivano pudicamente coperti da pecette censorie e oggi invece mammelle e pube scoperti sono esibiti a tutte le ore in tv.

3 commenti:

  1. Nitrito? Non direi. Una sega, una rumorosa sega su tavola di faggio.

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    1. dici sega su faggio? ok, ma ti posso assicurare che il giudizio unanime al tempo era quello di un nitrito. lo risento nelle orecchie.

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    2. La scena era questa. Aula di Via del Santo, zeppa di studenti. Lezione di TN. Nessuno capisce un c***o. Ma tutti attendono l'incipit. L'incipit consiste, da parte di TN, nel citare sarcasticamente una parola o una frase del linguaggio altrui. Una specie di virgolettatura verbale. Nessuno capisce, ma TN sì, e ridacchia. I più cinici iniziano a ridere. Non della battuta che non hanno capito, ma per fare innesco alla sega. TN parte con la sega (o il nitrito, se preferisci). Tutti ridono. TN ride di più, iniziando a cambiare di colore. A quel punto, la classe è una bolgia: tutti ridono a crepapelle. TN è paonazzo. La scena raggiunge il climax, poi rapidamente tutto si acquieta. Riprende la lezione. TN si asciuga le lacrime. Dopo un quarto d'ora, nuovo incipit. E via daccapo.
      Naturalmente, alla fine nessuno ha capito un c***o. Inutili i tentativi di farsi spiegare le cose da MRDC. Non ha capito un c***o neppure lei.

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