Il mondo è caduto in un’imbecillità quanto
mai dannosa nel momento in cui nel suo insieme sta acquisendo i mezzi che
sembrano renderlo più intelligente. E come ben sappiamo questo non è l’unico
paradosso dell’epoca presente.
Coloro che si sentono inguaribilmente
attratti delle diuturne e snervanti “polemiche” televisive che costituiscono la
principale attività degli eunuchi del potere, vale a dire di quei puttanieri che
campano di simili spettacoli, provano una volta di più di non avere alcun
potere sulla propria vita e di non aver imparato nulla riguardo la natura del
potere e dei suoi mercenari, i quali si esibiscono temerari perché sanno bene
di non avere motivo di paura. Il coraggio e la viltà producono per qualche
istante effetti simili.
Non aspettano che l’occasione per vestirsi
in gran fretta della toga dei giudici del bene e del male, ricaricati come un
vecchio orologio a cucù per scandirci sempre le stesse banalità, con la stessa
tronfia e affettata convinzione dei sacerdoti in una chiesa. Cariatidi che
sostengono il tempio consacrato, estremisti del consenso e fanatici della
legalità, rispettati mistificatori di tutte le menzogne e gli abusi correnti,
critici laterali e compiaciuti di un sistema da cui ricevono lauti compensi.
Diceva Georg Christoph Lichtenberg di non conoscere
un uomo al mondo che essendosi trasformato in canaglia per 1000 talleri, avrebbe
preferito restare un onest’uomo per metà della somma.
sofisti e retori, vil razza dannata.
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