sabato 8 febbraio 2020

Che cosa succede a pochi chilometri da Sanremo?


Premesso che in tv ognuno di noi guarda quel cavolo che gli pare e che ogni tanto abbiamo pure il diritto di rilassarci, tuttavia resta in alcuni lo stupore per il successo, anno dopo anno, per uno spettacolo francamente molto modesto e banale, come il festival di San Remo, che poteva avere un senso nei primi decenni del dopoguerra, ma oggi? Vero è che ci sono altri programmi televisivi di grande successo davvero vomitevoli e che danno la misura dell’epoca scadentissima in cui viviamo.

Ma che cosa sta succedendo a pochi chilometri da Sanremo, in Francia, laddove gli impiegati di Radio France interrompono gli sproloqui del presidente cantando il coro degli schiavi del Nabucco?

Negli ultimi tempi ci sono stati in Francia otto morti e molte centinaia di feriti tra i quali molte decine in modo gravissimo, non pochi tra la vita e la morte. Questa la risposta del governo francese alle proteste sociali. I leader politici e i soliti editorialisti della libera stampa hanno definito questo massacro come “bavures”, letteralmente errori, sbavature. E in molti casi arrivano a parlare di “guerriglia urbana” anche in manifestazioni in cui si vedono solo eventi ludici.

All’indomani degli attacchi terroristici del 13 novembre 2015, François Hollande dichiarò lo stato di emergenza e diede al suo ministro dell’Interno i poteri dalla legge del 1955 approvata all’inizio della guerra algerina. Lo stato di emergenza è stato rapidamente deviato dal suo scopo dichiarato per essere prolungato e utilizzato soprattutto per colpire anche ambientalisti e dimostranti di ogni genere. Si è arrivati al punto che i prefetti vietano preventivamente ai cittadini di manifestare per qualsiasi motivo (insegnanti, ferrovieri, infermieri, medici, autotrasportatori, i portuali bloccano gli ingressi del Louvre, ecc.) con il pretesto che si potrebbero verificare atti di violenza. Oltre 3.500 manifestanti sono stati condannati dai tribunali, finora.

Un ritorno al passato, quello repressivo.

In Italia, invece, abbiamo ampia difficoltà di manifestare nelle strade e nelle piazze, contro il Nulla e muti come pesci.

4 commenti:

  1. Tutto questo che cosa rappresenta? Si tratta di una forma accentuata di imputridimento imperialistico. E di "imperi" a confronto, ormai, ce ne sono parecchi.

    Ma, al momento, ci si preoccupa, molto umanamente a livello mondiale, di proteggere l'intera umanità da un virus...

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  2. In Italy, abbiamo le sardine che non ci stanno ad essere...sott'odio!

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  3. In Italia non ti condannano, è vero, però ti puoi trovare i vigili del fuoco sul balcone di casa, per toglierti uno striscione che esponevi sulla tua proprietà, peraltro nemmeno recante offese. E il motto del momento era pure "padroni a casa nostra".

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  4. impedire ai francesi di scioperare è una cosa che va al di là delle possibilità umane.
    Che poi il bello è che non si sono accorti che il loro conto in banca non è più di loro proprietà, e di questo fatto non hanno mai protestato....

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