mercoledì 15 giugno 2022

La spiacevole sensazione

 

Bisognerà attendere i risultati del secondo turno delle elezioni legislative francesi, ma già due giorni dopo nessuno ne parla più, almeno qui in Italia. Eppure è successo un fatto di non secondaria importanza anche per la sua portata storica. Dei 48.7 milioni di elettori registrati, appena 23.13 milioni di francesi su 51 milioni in età di voto si è recato alle urne.

Si potrà eccepire che negli Stati Uniti l’astensione dal voto di più della metà degli elettori è addirittura una consuetudine. Vero, però la Francia e l’Europa non sono la stessa cosa. Storicamente e socialmente non abbiamo solo il tacchino a novembre e i campi di baseball, e anche dal punto di vista politico ed elettorale i paesi europei vantano una tradizione assai più variegata di quella polarizzata da due fazioni della stessa oligarchia.

Se l’astensione di massa dell’elettorato francese sarà confermata anche al secondo turno, come tutto lascia presagire, vorrà dire che l’Assemblea legislativa nel suo insieme non rappresenterà nemmeno la metà del popolo francese. In altri termini, il vincitore assoluto di queste elezioni non ha presentato alcun candidato.

I membri del Parlamento, che rappresenteranno solo una minoranza della Francia, potranno ancora vantare la loro legittimità e parlare a nome del Paese? Del resto, le questioni più importanti, a cominciare da quelle dell’economia si decidono altrove, quanto al destino del pianeta è segnato, e nulla, né a Parigi né altrove, può modificarlo.

Questa spiacevole sensazione è quella che si prova quando più nessuno ha la forza e la volontà per imprimere un reale e radicale cambiamento e ci si trascina con i piedi verso l’abisso. I poteri scatenati dall’economia liberale, dalla speculazione, dalla distruzione degli ecosistemi, dall’individualismo frenetico che noi stessi ci imponiamo, sono troppo potenti perché possiamo opporci ancora con l’energia necessaria.

Gli attori politici di ogni angolo del mondo hanno aperto per decenni un vaso di Pandora che, anche volendo, non riescono più a chiudere. E perciò anche le persone comuni sentono scomparire ogni giorno di più il sentimento di appartenenza a una casa comune. Le proposte della politica, di quella che fu la sinistra per esempio, sono solo di principio e quando arrivano sono in ritardo di trent’anni: assomigliano a un copia-incolla di quello che abbiamo sentito ripetere per decenni senza che niente cambi.

Quando s’accende il televisore si ha l’impressione di vedere un vecchio telegiornale della prima repubblica, sono solo cambiate le facce e i simboli dei partiti che non sono nemmeno più dei partiti. Il commento e i risultati delle elezioni del passato e quelli del 2022 sono simili. Tutti hanno vinto, altrimenti non hanno nemmeno perso, come se importasse davvero qualcosa a chi deve alzarsi l’indomani mattina per andare a sgobbare e affrontare i soliti problemi di portafoglio.

Con una differenza, che allora il tasso di partecipazione elettorale era molto più alto. Qualcosa effettivamente sta cambiando e potrebbe imboccare la strada giusta. La Francia è come solito più avanti e non manca di farlo notare agli altri.

14 commenti:

  1. https://www.officinadeisaperi.it/agora/il-senso-delle-parole/la-democrazia-senza-cittadini-da-il-manifesto/

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  2. Quello che succede da decenni nelle periferie francesi è sintomatologico al riguardo.
    Le banlieau fanno paura, esse non rivendicano certo la conservazione dell'esistente.

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  3. c'è una frammentazione sociale molto più accentuata che in italia (ed è tutto dire) e può diventare esplosiva in una situazione di crisi economica grave

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  4. Parliamo dell'Italia. Il successo grillino di 4
    e 9 anni fa equivaleva a una simbolica astensione di massa. Se adesso l'astensione simbolica diventa vera astensione, nessuna sorpresa.

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    1. Apparentemente equivaleva a una simbolica astensione di massa, in realtà era un voto sì di protesta ma anche molto di “speranza”, di attesa che il demiurgo aprisse la scatoletta di tonno. Adesso che prevale la delusione, c’è molta gente che non aspetta altro che qualcuno gli dica che cosa fare. Si asterranno e altri voteranno per meloni o per qualsiasi eventuale fenomeno televisivo. A ogni modo la tendenza è per l’astensione, dunque dipenderà dagli sponsor che gestiscono questo gioco se e come decideranno di contrastarla. Berlusconi ha dimostrato a sufficienza la forza dei media.

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    2. la tendenza la contrastano già da un po', cara Olympe, come dimostrato con vaccinopoli, quello è il metodo.

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    3. L'unica realtà duratura nel panorama elettorale è lo schieramento generico a destra o sinistra. Hanno fatto eccezione alcuni movimenti qualunquisti, come Italia dei Valori e M5S. I grillini hanno raccolto equamente da destra e da sinistra, poi sono stati abbandonati dai loro elettori di destra (prima Lega e poi FdI) mentre quelli di sinistra hanno tenuto un po' di più. La mia sensazione è che adesso smottino in parte verso il PD, in parte verso l'astensione.

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    4. Sarebbe grossolanamente ingeneroso collocare a sinistra e a centrosinistra un PD che tanto ha fatto per cancellare la parola sinistra non solo dal nome. Sarebbe altresì ingeneroso collocare a destra e centrodestra il grande costruttore di Milano 2, finanziatore urbi et orbi, dominus assoluto delle televisioni private, e talvolta pubbliche, e della Mondadori. Insomma, se Berlusconi e PD non sono centrodestra e centrosinistra, a chi cazzo hanno raccolto i voti prima che Grillo a sua volta li raccogliesse da loro dopo essere stato cacciato dalla TV?
      Sarebbe altresì ingeneroso dare del fenomeno a chicchessìa e non dare a Cesare ciò che è di Cesare e la televisione a chi da sempre la controlla e lottizza, cioè principalmente a Berlusconi e le porte girevoli dei giornalisti tesserati PD, ovvero gli sponsor che gestiscono questo gioco. Sarebbe curioso, per non dire in malafede, non considerare tecnicamente demiurgo un blogger e non chi controlla la tv e la propaganda, esattamente come i giornali, finiti al 58° posto nell'Indice della libertà di stampa. O c'è un'altra possibilità: Reporter senza frontiere è un fottutissimo movimento qualunquista di protesta.

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  5. sicuramente la prossima campagna elettorale sarà bellissima, non vedo l'ora. Tra Letta che guiderà una coalizione che va da Renzi ai 5s e dall'altra parte il duello tra Meloni e Salvini per il primato nel centro destra. Mi chiedo davvero quali potranno essere i temi trattati.

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  6. Purché l'astensione non sia semplicemente disinganno e rassegnazione,ben venga
    Pietro

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  7. Fino a quando, o politicanti(mestieranti della política) ,approfitterete della nostra pazienza?

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  8. Le proposte della politica, di quella che fu la sinistra per esempio, sono solo di principio e quando arrivano sono in ritardo di trent’anni

    Parla di Matteo Renzi, pura retorica, perché il PD ha rastrellato i voti e cancellato i partiti più a sinistra

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  9. Sento invece che per le persone e il personale sanitario oggi il nemico numero uno è Roberto Speranza e qualsiasi partito va bene per contrastare un nemico strutturale. La propaganda di Bersani fondata sulla paura delle destre dopo un trentennio di alternanza non fa più presa, anche perché la cosiddetta 'ditta' (così la chiama Bersani) è coautrice del disastro sociale. E come tutti i comuni mortali dovranno passare alla cassa e pagare, saranno puniti senza grossi sconti
    Opportunisti come Speranza e Bersani per salvare la poltrona faranno la manovra di rientrero nel PD renziano tenuto a fatica da Letta: ma tra Renzi e Meloni gli elettori ancora una volta sceglieranno il meno peggio, cioè una donna.
    Pietro

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  10. L'ultima trovata di Melenchon per portare i francesi al voto: tirare in ballo J. Assange!
    È un sistema infame. Punto!

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