lunedì 20 giugno 2022

Risultati ufficiali del secondo turno legislative francesi


Dei 48.589.360 elettori registrati hanno votato 22.464.276, pari al 46.23 %; hanno espresso un voto valido 20.747.470, pari al 42,70 %.

Si sono astenuti 26.125.084 elettori, pari al 53,77 %;
Schede bianche: 1.235.844, pari al 2.54 %;
Schede nulle: 480.962, pari allo 0,99 %.

Ensemble (partito del presidente) ha ottenuto 8.002.419 voti, pari al 38.57 dei votanti, il 16.47 degli aventi diritto al voto. Seggi: 244.

Nuova unione popolare ecologica e sociale (NUPES): 6.556.198 voti, pari al 31.60 dei votanti, il 13.49 degli aventi diritto. Seggi 127.

Repubblicani (centrodestra ex UMP, già di Sarkozy, con gollisti, liberisti, cattolici ecc.): 1.447.838 voti, pari al 6.98 dei votanti, il 2.98 degli aventi diritto. Seggi 61 (*).

Raggruppamento Nazionale (neofascisti): 3.589.465 voti, pari al 17.30 dei votanti, il 7.39 degli aventi diritto. Seggi 89.

Vari disperati di sinistra: 443.282 voti, pari al 2.14 dei votanti, lo 0,91 degli aventi diritto. Seggi 22.

Vari fascisti di destra: 231.071 voti, pari all’1.11 dei votanti, lo 0,48 degli aventi diritto. Seggi 10.

Seggi totali attribuiti 572. Maggioranza assoluta: 287.

Pertanto, per governare, il partito di Macron deve allearsi con i Repubblicani, e dunque le vaghe promesse elettorali macroniste presso gli elettori di sinistra rimarranno appunto delle mere promesse (le avrebbe comunque disattese).

Considerazioni: alle legislative del 2017, i neofascisti di Le Pen avevano ottenuto 1.590.869 voti e 8 seggi. Nel 2022, più che raddoppiando i voti, il partito di Le Pen decuplica il numero dei seggi. In Francia vige il sistema elettorale maggioritario a doppio turno in collegi uninominali, e dunque il successo del RN non è dovuto alla forte astensione, ma al fatto di essere risultato decisivo negli scontri diretti.

Ne è prova che la coalizione NUPES raccoglie più del doppio dei seggi rispetto ai singoli partiti presenti nel 2017 (ex socialisti, comunisti, verdi, ribelli, ecc.).

A perdere sanguinosamente sono i Repubblicani, che nel 2017 avevano 112 seggi, e Ensemble, partito di Macron, che nel 2017 si presentava come En Marche!, e assieme a MoDem (con 42 seggi) raccoglieva 351 seggi.

Vince la destra neofascista, ma anche l’accozzaglia di sinistra (se avesse ottenuto la maggioranza ne avremmo viste delle belle), presentandosi unita ottiene un ottimo risultato, che però non peserà, e in ogni caso non avrebbe inciso significativamente, nelle decisioni di politica sociale ed economica di Macron.

Anche per quanto riguarda le sorti del conflitto bellico con la Russia non cambia nulla. A decidere in tutto e per tutto non sono e non saranno le eventuali pressioni dei leader delle colonie europee, ma sempre e comunque gli oligarchi di Washington e dintorni.

La forte astensione dal voto parla forte alla Francia (e non solo). La maggioranza dei francesi non si fa irretire né dalla destra né dalla sedicente sinistra. Essa rappresenta la delusione, la rivolta sociale e il solo modo, al momento, di dire no al sistema.

(*) Nelle elezioni per il Senato francese del 2020, i Repubblicani avevano ottenuto la maggioranza relativa, con 148 seggi. 

14 commenti:

  1. C'è un errore all'inizio tra votanti e voti validi. Oramai il totem delle cosiddette democrazie liberali il libero voto sta diventando un sondaggio differente!

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  2. "La forte astensione dal voto parla forte alla Francia (e non solo). La maggioranza dei francesi non si fa irretire né dalla destra né dalla sedicente sinistra. Essa rappresenta la delusione, la rivolta sociale e il solo modo, al momento, di dire no al sistema."
    E questo nonostante che Melenchon abbia usato la carta J. Assange per portare gente al voto.
    Qualche allocco sicuramente ci ha creduto poi.

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  3. Elezioni in Colombia, paese partner globale della NATO, sconfitto il candidato filo statunitense, non era mai successo.
    Nel Paese sudamericano con più basi militari statunitensi e primo esportatore al mondo di cocaina, vince la coalizione delle sinistre con Gustavo Petro e Francia Márquez.
    Il Sudamerica cambia volto, l'America Latina cambia volto.
    La speranza è che questo vento si estenda presto.

    Secondo i risultati preliminari, con il 94,57% dei seggi scrutinati, Gustavo Petro ottiene 10.692.503 voti (50,69%), mentre Rodolfo Hernández raggiunge 9.923.729 voti (47,04%).

    Allo stesso tempo, il voto in bianco ha raggiunto 476.309 voti (2,25%) e i voti nulli sono 256.215 (1,19%).

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  4. Il problema vero è che questi sedicenti politici si sentirebbero legittimati anche se andasse al voto solo l'1% degli aventi diritto.
    AG

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    1. Anche Luigi XVI si sentì legittimato fino al colpo di lama

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  5. Leggo sul giornale di John Elkann, che fu di Scalfari:
    Parigi era diventata un punto di riferimento per l'Ue. Adesso - è il timore principale che attraversa i Palazzi di Bruxelles - viene meno anche l'ultimo centro di gravità. La Germania, infatti, dopo l'addio di Angela Merkel, appare sempre più nel guado della politica con la nuova maggioranza tripartitica. Tanto che nei corridoi delle Rappresentanze permanenti, il collega tedesco viene spesso chiamato con una formula che in romanesco può essere tradotta in "Sor Tentenna".
    La Commissione, presieduta da una tedesca, risente di questo stallo. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, viene giudicato a questo punto "l'unica mano sicura". Ma, è l'aggiunta piena di apprensione, "per quanto tempo?" Anzi proprio le prossime elezioni italiane - è il sospetto che serpeggia a Bruxelles - possono diventare il nuovo obiettivo della guerra ibrida del Cremlino, l'ansia delle ultime ore si basa sull'idea che anche i risultati della tornata elettorale francese siano stati condizionati dalle invadenze russe.

    E' un brano che ho preso a caso, dentro a un articolo del sig.Claudio Tito, che a quanto pare la GEDI mantiene a Bruxelles. L'articolo, lunghissimo, poteva essere riassunto così: "ai burocrati di Bruxelles non piacciono i ludi cartacei".
    Prepariamoci a intimidazioni varie, in vista delle elezioni italiane. L'arma più usata sarà lo spread.
    Sarebbe così bello un Draghi a vita. Anzi, oltre la vita, come avvenne per Franco, Salazar e Cernienko.

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    1. I tuoi commenti sono impagabili. Siamo colonie. L'ultima politica estera italiana, spiace ricordarlo, fu lasciata in mano a un truce coglione.

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    2. Mi sono permesso di metterlo anche da me, ma giuro che è stato concepito per te.

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  6. vabbè, probabilmente tra 20 anni diventerà normale pure in Europa che la percentuale dei votanti sia inferiore al 50 %. Nessuno avrà più niente da ridire o rievochera' il "buon" tempo passato. Sara' una cosa data per scontata. Tutto qui.

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    1. Nessuno potrà toglierti la soddisfazione di essere tra quelli che mettono la loro brava crocetta

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    2. io non voto da anni. Intendevo dire che mi sembra un po' velleitario sperare nell'astensionismo elettorale perché le cose migliorino.

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    3. Le cose non possono migliorare comunque. Su questo hai ragione. Discorso lungo.

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    4. Tout n'est pas perdu. Il reste encore le covid ... On commence à en reparler.

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