Al primo turno delle elezioni legislative francesi ha votato solo il 47,51% degli aventi diritto, ha dato un voto valido solo il 46,46%. Gli astenuti sono stati il 52,49%, quasi 26 milioni di persone non hanno votato, un record per un’elezione legislativa (+1,5 punti rispetto al 2017 che era già stato un record). In Martinica, l’astensione ha raggiunto addirittura l’80% nei quattro collegi.
Due terzi degli under 35 si sono astenuti, rispetto al 39% degli over 65. Questo vale anche per il 70% dei francesi che guadagnano meno di 1.000 euro al mese, contro il 37% di quelli che hanno più di 3.500 euro. Questo dice tutto di una Francia frammentata socialmente, economicamente, culturalmente e territorialmente.
Quasi un astenuto su due, il 47%, non ha votato perché le elezioni non cambieranno nulla della propria situazione personale; per il 44% le elezioni non cambieranno la situazione nel Paese; per il 39% nessun candidato difende o rappresenta le proprie idee; per il 35% la mancanza d’interesse per le elezioni.
Appena 21mila voti separano l’Ensemble di Macron da la Nupes (un’accozzaglia pseudo sinistra), e insieme raccolgono meno di un quarto degli elettori. Solo cinque candidati sono stati eletti al primo turno (quattro Nupes, in Ile-de-France, e un Ensemble, in Mayenne).
I neofascisti di Marine Le Pen hanno ottenuto il 18,68%, la destra LR-UDI il 10,42%, Reconquête, il partito lanciato dall’ideologo neofascista Eric Zemmour e massicciamente promosso dai media prima delle elezioni presidenziali è al 4,24%.
Mélenchon ha fatto molte promesse per convincere a votare e dare il voto alla Nupes (un voto molto concentrato nelle aree urbane), come il congelamento dei prezzi del gas naturale e la riduzione dell’età pensionabile a 60 anni. Promesse che non potrà mantenere, soprattutto quella sulle pensioni.
Ieri sera, Mélenchon ha dichiarato che il movimento di Macron è stato “battuto e disfatto”, invitando gli elettori a riempire le cabine elettorali domenica prossima per eleggere lui primo ministro.
Mélenchon spera di mobilitare gli astenuti per il secondo turno, vedremo quanti allocchi cadranno nella trappola del voto.
Mon dieu, i francesi sono più avanti di noi, anche con il... non voto!
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