giovedì 15 febbraio 2018

Pensioni: la tagliola e la corda



Andare tardi in pensione è un vantaggio per pochi, ossia un privilegio di classe. Per gli altri è solo una condanna, perché il lavoro per chi sta negli ultimi gradini della scala sociale non è solo pagato poco, è schiavitù.

Se lo Stato non ce la fa a sostenere la previdenza sociale non è solo per ragioni di sperequazione e privilegi incredibili, ma è questione che riguarda la distribuzione della ricchezza sociale, che dunque va vista anzitutto dal lato della fiscalità e della spesa sociale: evasione/elusione di tutti i tipi e dissipazione del denaro pubblico sotto ogni forma.

Pertanto la questione della sostenibilità previdenziale, prima ancora di essere un problema economico-finanziario, riguarda le scelte politiche, direttamente i rapporti tra le classi sociali. Rapporti di forza, come sempre, in un quadro sociale dov’è assente una classe dirigente omogenea, coesa, attiva, attenta. Siamo succubi invece di forze parassitarie, rapaci e incapaci di politiche di equità sociale e sviluppo.

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Ho simulato sul sito dell’Inps la cosiddetta Ape volontaria con dati calibrati su un'ipotetico lavoratore con 64 anni di età e 40 di contributi, che nel 2021 maturerà sia la pensione di vecchiaia sia quella contributiva, cioè quella che degli stronzi hanno chiamato anticipata. Ho simulato che maturerebbe una pensione lorda di 1.750 euro (circa 1.400 netti).

Ebbene, per avere con l'Ape 1.036 euro netti (dunque un assegno molto più basso di quello previsto per la pensione) per 36 rate (in totale 37.296 euro), a partire dal 2021 e fino al 2040 dovrebbe pagare 226,36 euro mensili per 240 ratei di rimborso, un totale di circa 53.800 euro. Una differenza di 16.504 euro circa. Credo bene che le Banche fanno utili miliardari e le assicurazioni stacchino dividendi.

La chiamano flessibilità in uscita. Farabutti. Bisogna essere con l’acqua alla gola, o pazzi, per cadere in una simile tagliola.


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Sintomatico ma scontato: ieri sera, il Nobel per la vanità Brunetta Renato, ospite dalla piddina Gruber, a domanda precisa sull'età e i contributi che secondo il programma di F.I. sarebbero necessari per la pensione, non ha risposto adducendo "complessità della materia". Nemmeno il programma della lista di Bersani e della sorridente Boldrini dice nulla di preciso nel merito: meglio restare nel vago. Le proposte di Lega e 5stelle, 41 di contributi e quota 100, non specificano nulla in dettaglio, e celano, a mio avviso (nemo profeta in patria) delle insidie, fatta la tara di tutta un'altra serie di considerazioni politiche e finanziarie. Spiace scriverlo ma l'unica proposta chiara è quella del Pd, ossia mantenere sostanzialmente inalterata la Monti-Fornero. Della serie: scegliete voi a quale corda impiccarvi, da parte mia non voglio né dare soddisfazione e tantomeno legittimare il boia. 

3 commenti:

  1. Sinceramente...penso sia tutto il popolo italiano il colpevole di questo scempio, dal primo all'ultimo, per responsabilità ovviamente diverse ed inverse.
    Vedo una grande moltitudine di bande criminali che a vari livelli (dal vero crimine organizzato a chi fa leggi che fiancheggiano a chi partecipa con voti di scambio e chi occupa posizioni pubbliche) occupano un enorme spazio contrapposto a chi paga tutto questo e permette all'Italia di galleggiare grazie al suo lavoro retribuito e alle sue pensioni guadagnate dal primo all'ultimo giorno.
    Non vedo come questo possa cambiare se la zona "illegale" e "pseudolegale" sono così oramai vaste ed intrecciate l'una con l'altra.
    La zona nera ed ombra credo abbia oramai come espansione superato oltre ogni limite la zona diciamo onesta etica civile, quindi giocare la stessa partita con le stesse regole gli stessi arbitri cambiando solo le squadre non modifica la verità di base di un un gioco impossibile da vincere per una parte del paese, sempre la stessa ovviamente.
    La barzelletta di ieri è quella delle bollette elettriche non pagate a carico di chi le paga regolarmente secondo Sole24.
    Io se mi guardo dentro non vedo una soluzione, fuori peggio ancora.
    Roberto

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    1. quello che esprimi è un sentimento comune, e temo il peggio (che non è foriero del meglio)

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  2. La borghesia "intellettuale " stenta a contenere i mostri generati dal sistema che tenta di perpetuarsi .
    Nel perpetuarsi genera mostri sempre più grandi.
    Su tutto regna una ignoranza abissale, che un tempo era mitigata dalla lotta di classe.
    Temo che i mostri che si stanno "preparando " possano essere addirittura peggio di Fascismo e Nazismo.

    caino

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