Nei giorni pari si scopre l’acqua calda, e cioè che i
paesi dove la manodopera costa di meno possono avvantaggiarsi in termini di
competitività.
Nei giorni dispari è la volta dell’acqua tiepida: la
competitività non è data solo dal costo del lavoro, ma dalla produttività.
L’Italia è il secondo paese esportatore d’Europa,
dunque quanto a competitività delle sue merci è dietro solo alla Germania.
Resta da spiegare per quale motivo un operaio tedesco
e un operaio italiano, di pari livello, guadagnino l’uno il doppio dell’altro, e
quello che guadagna di meno lavora mediamente per più ore di quello che ha un
salario più alto.
Apparentemente un bel rebus che si è cercato di
spiegare in vario modo. Dapprima la questione dirimente riguardava la
famigerata scala mobile, ricordate? Poi la diatriba si è spostata sull’articolo
18 e ha furoreggiato per un quindicennio e più. Poi il costo degli oneri
sociali e delle tasse, come se in Germania o Francia fossero acqua fresca.
Eccetera. Tutto vero o verosimile, ma troppo facile quando si tratta di
picchiare l’asino.
Che c’entri l’euro? Certo, ma non perché sia stato
tagliato su misura per la Germania. Il cambio poteva essere fissato a 1.000
lire per un euro e per l’Italia non sarebbe cambiato nulla. Oggi il debito
pubblico invece di essere di 2.250 miliardi sarebbe di 4.500. E se, per pura e
stravagante ipotesi, non fossimo entrati nell’euro ci avrebbero dissanguati.
Ad essere diverso è il sistema tedesco nel suo
complesso. La sua forte struttura produttiva anzitutto (auto, chimica e farmaceutica,
aerospaziale, meccanica, ecc.), e, cosa di non poco conto, la posizione che la
Germania occupa nella catena capitalistica europea e internazionale, e dunque nella
spartizione dei profitti. E però anche questo, di per sé, non basta.
Nessuna industria situata in Germania potrebbe trasferirsi
in Slovacchia se Berlino non fosse d’accordo. Il fatto è che l’Italia nella UE
non conta nulla e subisce ogni colpo, sia sopra e sia sotto la cintura (il caso
Agenzia del farmaco è emblematico). L’Italia è solo bottino su cui mettere le
mani, tanto sanno bene che la sua classe politica e dirigente aspira a denaro
facile e impieghi, carriere e promozioni, immunità e privilegi. Un paese dov’è
possibile ogni tipo di corruttela e dove il ricatto cementa tutto. Basta
sentire a quale livello sono giunte, nella commedia che rappresenta la democrazia,
le promesse dei partiti.
Da un punto di vista industriale basti pensare a due vicende: il rifiuto italiano di partecipare al consorzio Airbus e in che mani è finita la Nuova Pignone.
RispondiEliminala verità è che voi toscanacci non avete voglia di lavorare, pensate solo al lampredotto e al vino. maremma se mi farei un panino a quest'ora, come lo sanno fare al mercato di s.lorenzo (la fila è sempre troppo lunga però)
Eliminahttps://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/23/acciaierie-piombino-calenda-accordo-tra-cevital-e-jindal-ma-la-firma-per-la-cessione-agli-indiani-ancora-non-ce/4183209/
se, per pura e stravagante ipotesi, non fossimo entrati nell’euro ci avrebbero dissanguati.
RispondiEliminanon condivido.I dati ( questi "stronzi") dicono che la produttività italiana e tedesca salivano insieme fino al 1997 ( con i tedeschi OVVIAMENTE in vantaggio ) ma che poi la nostra produttività si è imballata quando sono stati fissati rigidamente i cambi .
E infatti la rigidità del cambio, non il valore "nominale" dell' €uro a fotterci. il valore del' €uro cambia col tempo in realzione alle altre economie extra-U€, ma essendo "mediano" tra economie e sistemi tanto diversi costituisce un vantaggio FISSO per le economie più forti e un svantaggio FISSO per quelle deboli; specie quelle che , come la nostra ,volutamente si suicidano trasferendo , via europa , fondi , marchi di fabbrica ed impianti produttivi ad altri .
ws
che la produttività si imballi a causa del cambio è perlomeno suggestivo. nel frattempo stavano succedendo altre cose intorno a noi e all'europa. che dici, torniamo alla lira ed entriamo in concorrenza con la slovacchia?
EliminaL' aggancio dell' economia di questo paese ad una moneta "altrui" è stato un atto "coloniale" tipico del sud america con la sua "borghesia compradora", e come tale il sintomo di gravissimi problemi interni( non tutte le "borghesie " sono uguali, qualcuno ha anche le peggiori )
EliminaMa il dato di fatto è che adesso dopo ventanni di €uroruzzoloni siamo GIA' costretti ad entrare in concorrenza della slovacchia ( e perdendo pure ), e che perdurando ad usare una moneta "altrui" e regole "altrui" andremo dritti a "far concorrenza" con il bangladesh.
Non è infatti un caso che lo "scarto" del "crumiraggio immigratorio " si stia concentrando qui.
ws
altrui? le divise prezzano rapporti di potere, mai stati e mai saranno strumenti nelle mani di onirici popoli sovrani
EliminaLa globalizzazione, declinata in senso liberista, ha portato alla Glebalizzazione.
RispondiEliminaNell’UE le discrepanze tra regimi fiscali di paesi diversi consentono a certe società di attuare una "pianificazione fiscale aggressiva" per ridurre al minimo il proprio carico fiscale. Lo scopo dello stretto coordinamento e dello scambio di informazioni tra amministrazioni fiscali è evitare che ciò avvenga.
I governi dei paesi europei dovrebbero anche garantire che i rispettivi regimi di imposizione fiscale sul reddito delle società siano trasparenti ed equi, e non strutturati in modo da attrarre indebitamente aziende da altri paesi dell'UE o comunque eroderne la base imponibile. Perciò hanno sottoscritto un codice di condotta che invita a evitarlo. Ma l’INVITO non basta.
La globalizzazione, declinata in senso liberista, ha portato alla Glebalizzazione.
Nell’UE le discrepanze tra regimi fiscali di paesi diversi consentono a certe società di attuare una "pianificazione fiscale aggressiva" per ridurre al minimo il proprio carico fiscale. Lo scopo dello stretto coordinamento e dello scambio di informazioni tra amministrazioni fiscali è evitare che ciò avvenga.
I governi dei paesi europei dovrebbero anche garantire che i rispettivi regimi di imposizione fiscale sul reddito delle società siano trasparenti ed equi, e non strutturati in modo da attrarre indebitamente aziende da altri paesi dell'UE o comunque eroderne la base imponibile. Perciò hanno sottoscritto un codice di condotta che invita a evitarlo. Ma l’INVITO non basta.
mah io sono anni che mi auguro che crucchi e mangiarane ci comprino tutto un blocco
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