venerdì 9 giugno 2017

Ma tant’è



Ieri si parlava con degli amici venuti dalla Francia. Dopo la scontata e trita battuta su Macron e la première dame si è passati a cosette più serie. Il problema dei problemi, anche lì come ovunque, è il lavoro. Soprattutto la disoccupazione giovanile. Se ad essere colpiti dalla disoccupazione e dal precariato sono prevalentemente e più duramente le nuove generazioni, ciò è dovuto in prima battuta al fatto che il welfare non tiene più e le riforme pensionistiche hanno funzionato da tappo (checché ne dicano Boeri e l'ineffabile Cazzola: si vedrà tra qualche annetto quanti avranno accumulato 43 anni di contributi).

Sarebbe necessario, quale provvedimento immediato e tuttavia non risolutivo, ridurre drasticamente la giornata e la settimana lavorativa. Si tratta di questione che l’attuale sistema politico non può gestire, poiché si scontra con le esigenze (e le contraddizioni!) di un sistema economico che produce ricchezze con un unico scopo, quello dell’accumulazione. Ciò avviene nell’ambito di un progressivo e accelerato mutamento della composizione organica e tecnica del capitale.

Le fasi espansive del ciclo economico sono sempre più brevi e circoscritte ad alcuni settori, in un quadro generale che vede da un lato una centralizzazione spinta dei capitali, quindi giganteschi monopoli, e dall’altro una stagnazione pressoché permanente, con un sistema del debito e della finanza sempre sull’orlo di una crisi di nervi.

Pertanto non si tratta solo della crisi di un modello sociale e politico, ma della crisi generale del modo di produzione capitalistico, la quale porta con sé, come direbbe un prete antico, ogni nequizia. Non prendere atto di questa sua dinamica storica è come mettersi a correre con la testa dentro un secchio. Per contro, prenderne atto, costituirebbe la premessa politica essenziale da tradurre, se si fosse in grado di farlo, in conseguenze pratiche (perfino sul blando piano riformistico). Ma tant’è.

1 commento:

  1. Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur

    Gli yacht del futuro? Si stampano
    in 3D e saranno pronti in un mese.
    http://corriereinnovazione.corriere.it/cards/gli-yacht-futuro-si-stampano-3d-saranno-pronti-un-mese/startup-siciliana_principale.shtml

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