C’è uno strano silenzio attorno al centenario di un
evento storico che come pochi ha segnato la storia del secolo scorso e che
indirettamente incide nel secolo in corso. Insomma si parla poco della
Rivoluzione russa del 1917, quella dell’Ottobre. Forse ci sarà qualcosa di più
nel prossimo autunno. C’è insomma un rimosso, una poca voglia di fare i conti
con quel passato, soprattutto con quel regime che ne è seguito.
Chissà cosa ne avrebbe detto Vladimir Ilich se avesse
saputo che i suoi eredi di lì a poco avrebbero messo al bando Platone, Kant,
Nietzsche, Ruskin e per un certo tempo perfino Tolstoj. Non che l’Europa occidentale
di quei decenni costituisse, per contro, una forza di progresso morale e di
civiltà. Si censuravano autori e si bruciavano libri un po’ ovunque. Il
Novecento non è stato quella barzelletta che da più parti si racconta.
E, del resto, abbiamo ben altri almanacchi invece di
perder tempo a guardarci indietro. Alle prese con un tizio che solo tre anni fa
sembrava intraprendere una carriera napoleonica, orgoglio non solo d’Italia ma
dell’Europa intera, e che ora, sempre con il suo sorriso beffardo e predatorio,
ci chiede di votare per lui per fare un governo con l’animalista di Arcore. La
mela non cade lontano dal suo albero. La democrazia, si dice, ha un costo, ma
finora ci ha solo rapinato.
Ci aspettano nuovi importanti momenti di televisione.
Rai Storia, dopo averci propinato per due anni insulse retoriche sulle motivazioni dello scoppio del primo macello mondiale e, a seguire, sulla patriottica entrata in guerra dell' Italia, sui fattacci del 17 ha scelto la linea del silenzio degli innocenti.
RispondiEliminaeh già, spareranno un petardino in autunno, forse
Eliminac'è ultimamente ospite dalla Ponzani uno storico che parla di "dovere compiuto"
la storia a volte torna dal suo esilio a incrociare la logica, con il treno di Lenin
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=Sn4oa9LG1sc
https://www.youtube.com/watch?v=_OyZpEwdJiU
li avevo già visti, grazie amico
Elimina