Il mondo non è né bianco né nero, anche se tendono a
prevalere le tinte forti. Lo sappiamo da sempre. Tuttavia chi afferma di non
essere né di destra né di sinistra, sicuramente è di destra. Tanto più se a
dirlo sono dei milionari, o dei politicanti con salivazione abbondante.
Nel gennaio 2013, il signor Beppe Grillo dichiarava:
“La triplice sindacale è responsabile esattamente come i partiti della
situazione economica attuale”. Esattamente come i partiti forse no, ma la
cosiddetta triplice ha le sue non lievi responsabilità. Grillo proponeva di
mantenere attivi solo i “sindacati minori, sono gli unici che si possono
salvare”. A scegliere e decidere, ancora una volta sarebbe Lui. La richiesta di eliminare i sindacati e
di mantenerne solo alcuni è vecchia, più del signor Grillo. Il quale, nell’occasione
soggiungeva: “Le aziende, le fabbriche devono appartenere in parte a chi ci
lavora.”. Quanta quota parte in percentuale andrebbe al capitale e quanta ai
lavoratori? Sarebbe interessante sentirlo dire dalla sua roca e stentorea voce.
Ora, sempre sul blog di Grillo, tali Claudio
Cominardi, Tiziana Ciprini e Nunzia Catalfo, scrivono:
“La
presenza e l’incidenza del lavoratore nella governance della propria impresa,
per il movimento 5 stelle, va disintermediata”. Chiediamoci anzitutto che cosa essi intendano per “governance
della propria impresa”. Pare di capire che a governare l’impresa ci sarebbero,
insieme, i lavoratori e, naturalmente, la proprietà dell’impresa stessa. Nei
consigli di amministrazione siederanno anche i lavoratori? In rappresentanza
anche degli altri lavoratori, si suppone, però si parla di
“disintermediazione”. Nel caso, siederanno e basta o avranno anche diritto di
voto? E in quanta parte? E se i consigli di amministrazione e gestione delle imprese hanno sede all'estero, per esempio in Cina?
Suggerisco all’uopo e di seguito alcune norme generali, basterà, con qualche ritocchino, ricopiarle nella futura Costituzione così come sarà modificata ad opera di questi signori che non sono né di destra né di sinistra.
Suggerisco all’uopo e di seguito alcune norme generali, basterà, con qualche ritocchino, ricopiarle nella futura Costituzione così come sarà modificata ad opera di questi signori che non sono né di destra né di sinistra.
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Nelle
imprese private, degli organi
collegiali di amministrazione, formati secondo la legge, gli atti costitutivi e
gli statuti fanno parte i rappresentanti degli operai, impiegati e tecnici
dell’impresa in numero non inferiore a quello dei rappresentati eletti
dall’assemblea dei portatori del capitale sociale, e uno o più rappresentanti
dello Stato qualora esso partecipi alla formazione del capitale.
In ogni impresa, che occupi più di dieci lavoratori,
si costituisce il consiglio di fabbrica, eletto da tutti gli operai, impiegati
e tecnici, il quale partecipa alla formazione dei regolamenti interni e alla
risoluzione delle questioni che possano sorgere nella loro applicazione.
Il Consiglio collabora col titolare dell’impresa e
con l’amministratore unico alla gestione dell’impresa. Deve esser sentito per
la formazione del bilancio e per le decisioni che importino trasformazione
della struttura, della forma giuridica e dell’oggetto dell’impresa.
Le aziende
pubbliche sono amministrate da un
Consiglio di gestione eletto dai lavoratori dell’impresa, operai, impiegati
tecnici.
Il Consiglio di gestione decide su tutte le questioni
inerenti all’indirizzo e allo svolgimento della produzione dell’impresa nel
quadro del piano unitario nazionale determinato dalla Repubblica a mezzo dei
suoi competenti organi; forma il bilancio dell’impresa e delibera la
ripartizione degli utili determinando la parte spettante ai lavoratori; decide
sulle questioni inerenti alla disciplina e alla tutela del lavoro.
(La gestione socializzata dell’impresa, Sz. II,
titolo II, Cost. della Repubblica Sociale Italiana).
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Mi aspetto che Di Maio obietti che la Repubblica Sociale non era italiana, ma russa.
RispondiEliminaIl capitalismo di stato in forma smagliante
RispondiEliminaio invece mi aspetto che qualcuno si preoccupi realmente dei problemi del paese come stanno cercando di fare i 5stelle, al netto di propaganda, corruzione ,familismo, interessi privati,in una parola onestamente
RispondiEliminaauguri
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