venerdì 21 aprile 2017

Bene, benissimo



Sentivo alla radio stamane descrivere il programma del Movimento cinque stelle. In esso è contenuta la proposta di ridurre la giornata e la settimana lavorativa in modo da allargare l’offerta di lavoro a parità di salario. Molto bene, anzi, benissimo. Solo un paio di domande: pensano davvero che la cosa sia fattibile senza che vi sia un accordo quantomeno a livello europeo? Credono davvero che tale riduzione della giornata e la settimana lavorativa che non sia mera finzione possa avvenire tramite provvedimenti legislativi, ossia laddove la politica è legata mani e piedi al debito pubblico, ai ricatti del grande capitale e ai dettami della concorrenza internazionale? Se lo credono veramente sono a dir poco degli ingenui. Se invece, come penso, si tratta solo di propaganda elettorale, allora il giudizio cambia.

Scrivevo ieri: “se da un lato è necessario ridurre la giornata lavorativa normale e la settimana lavorativa, per dar modo di lavorare a tutti, dall’altro lato ciò non è ancora sufficiente, poiché deve entrare in discussione non solo una nuova distribuzione del lavoro, ma devono mutare le condizioni materiali e giuridiche stesse in cui avviene il lavoro”.

Per ottenere questo risultato non bastano i parlamenti, tantomeno quello italiano, ma serve una ri-vo-lu-zio-ne! Parolona, vero? Eppure si vedrà che il programma della rivoluzione sociale ritornerà prepotentemente all’ordine del giorno. Sempre che prima qualche Stranamore non ci arrostisca tutti.


3 commenti:

  1. Sono gli stessi che blateravano di "decrescita felice", poi nella proposta di legge sul reddito di cittadinanza cercano di indorare la pillola per certe classi cianciando di possibile "ripresa dei consumi".
    Sono quelli che volevano prendere a calci nel sedere le lobby in parlamento, poi Di Maio ha un incontro con diversi esponenti delle suddette e promette loro l'istituzione di un apposito registro (vuoi mettere che garanzia di trasparenza, la legalità borghese!).
    Sono sempre loro che, in politica estera, sembrano vivere su Marte: togliere il diritto di veto alle 5 potenze nel consiglio di sicurezza ONU; uscire a propria discrezione dalla Nato...

    Circa quest'ultima sparata, sarebbe anche interessante chiedere loro come hanno intenzione di conciliare, nell'ottica conti pubblici e "competitività", quel "a parità di salario" con la riduzione o abolizione dell'IRES che il loro mentore andava promettendo prima delle ultime elezioni del 2013 alle piccole/medie imprese (incontrandole peraltro a porte chiuse).
    Elargizioni e ricchi premi per tutti. Quelli che promettevano 80€ erano dilettanti allo sbaraglio, a confronto.

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  2. il M5S è un partito borghese quindi tutto interno al paradigma capitalista.

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