La
rabbia c'è anche da noi, ma il sentimento dominante è l'indifferenza. Il 40 per
cento del corpo elettorale non voterà, il che significa un 20 per cento in più
dell'astensione normale. Ma a questa cifra aggiungete un altro 20 per cento di
chi vota per i Cinque Stelle, che seguono quel movimento solo perché non sanno
per chi altri votare, ma l'astensione mi sembra una scorrettezza istituzionale.
La verità è noiosa, lo sappiamo. C’è da notare che se
il Cinque stelle è accreditato al 20 per cento del corpo elettorale, allora il
partito di Renzi non va oltre un quarto dei votanti, ossia il 15 per cento
dello stesso corpo elettorale, ed è con tale percentuale – oggi ottimistica –
che Renzi s’accredita per comandare in accomandita con Berlusconi. Si dirà che
in democrazia conta solo chi vota, ma anche questa è una bugia, e non solo
perché non trova riscontro in America. Che poi il voto al Cinque stelle sia
espressione non di una scelta ma di un ripiego, può essere vero solo in parte,
e del resto riguarda tutto il quadro politico. Rilevo questi fatti non per tifo
in favore di Grillo, precisazione questa che è d’uopo fornire considerata la vigente
temperie.
Quanto a “scorrettezze
istituzionali”, monsignor Scalfari farebbe bene a ricordarsi di quelle
decine di migliaia di senzatetto intruppati negli alberghi e tutt’ora in attesa
di una baracca. Oppure, per comprendere le ragioni dell’astensione o del voto
al Cinque stelle, dovrebbe rivolgere l’attenzione a ciò che si svolge lontano
dai salotti romani. Per esempio alle condizioni di quei lavoratori della
logistica di una grande catena di supermercati del nord, a quali ricatti e
minacce sono stati sottoposti per essere scesi in sciopero. Anche queste sono “scorrettezze”
(chiamiamole così).
Oppure, ancora, guardi al recente contratto del
settore tessile-abbigliamento, al ricatto padronale di non firmare alcun
contratto se non a condizioni che un tempo sarebbero state semplicemente
irricevibili. E, per continuare, Scalfari potrebbe chiedere alle sue colf,
quelle che gli stirano le camicie e gli svuotano il pitale, qual è il loro
salario sindacale, quando andranno in pensione (?) e con quale assegno.
Poi raffronti con stipendi e privilegi delle facce di bronzo televisive, con gli emolumenti e le pensioni delle grandi e medie firme del giornalismo, cioè di tutta quella fuffa istituzionalmente correttissima che, secondo l’autorevole voce del sen. Mario Monti, “gestisce il pensiero degli italiani”.
Poi raffronti con stipendi e privilegi delle facce di bronzo televisive, con gli emolumenti e le pensioni delle grandi e medie firme del giornalismo, cioè di tutta quella fuffa istituzionalmente correttissima che, secondo l’autorevole voce del sen. Mario Monti, “gestisce il pensiero degli italiani”.
L’astensione è l’unica arma in mano a chi non ha, al momento, altri mezzi per dire “basta”
alle scorrettezze istituzionali e padronali. Quanto al voto al Cinque stelle
sappiamo bene che si tratta dell’ennesima illusione, che infine a vincere
saranno in un modo o nell’altro sempre loro.
E però va tenuto conto, come diceva quel droghiere inglese, che siamo fatti
della stessa sostanza dei sogni (ma anche no).
...la borghesia è nel tempo del suo esclusivissimo regno animale dello spirito, per cui non ha problemi a parlare il linguaggio delle teologie o di qualche sperduta divinità naturalista; fatto sta che questi stronzi possono disquisire di libertà, bellezza e umanità senza citare i rapporti sociali classisti che ne sono la radice. Si cita Étienne de la Boétie con parole che si attagliano perfettamente al Capitale, al cui servizio oggi non sfugge più nulla e nessuno.
RispondiEliminaEppure la critica sociale a mio avviso spesso non ha capito l' antifona: le rappresentazioni sono il mondo a testa in giù ma pur sempre mondo, da indagare con poco pregiudizio, includendo le possibilità -la materia dei sogni- che sfuggono alla computazione
ciao
di quale sostanza sia invece fatto "l'€Ugenio non c'è alcun dubbio da tanto tempo
RispondiEliminaws
Mi perdoni, ma andare a votare non è un dovere almeno nei riguardi di chi ha lottato perché ne avessimo diritto?
RispondiEliminaGrazie
M.T.
infatti, un tempo aveva un senso, ora se si vogliono cambiare le cose non si passa dai parlamenti
Eliminad'accordo. scheda nulla?
EliminaScusi se la disturbo con questioni elementari
Grazie
Io, no !
RispondiEliminaAnche se continuo a sognare ,stranamente però faccio altri sogni, quando dormo.
Da sveglio ,non comprendo la natura di certi sogni !
Giusto Olympe, " ma anche no "
Soprattutto NO !
caino
Quindi ,in ultima analisi ,dipende dai sogni da svegli !
Piccola digressione all’interno del corpo elettorale(CE) delle menzogne e dell’ipocrisia.
RispondiEliminaIl CE vale 50 milioni, il 60% dei votanti, con un’astensione del 40%, vale 30 milioni. La maggioranza per governare e fare le leggi vale 15 milioni.
Invece per abrogare una legge tramite Referendum, ci vuole il 50% del CE, 25 milioni. Alla faccia del Popolo Sovrano!
nella sostanza il ragionamento è giusto, tuttavia, per quanto riguarda le ultime elezioni politica (2013), bisogna tenere conto dell'assegnazione dei seggi, ossia del premio di maggioranza. per le prossime vedremo. i referendum (o referenda) purtroppo prevedono il quorum. non è casuale, così come non è casuale che non si possano esprimere su certe importanti materie
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