Una carta revolving più che una carta di credito è
una carta di debito. È nata per favorire le spese a debito, rateizzabili, e
permettere alle banche di lucrare sui relativi interessi. Dal Sole 24ore si apprende che nei soli
Stati Uniti d’America il debito privato accumulato con questo tipo di carte ha
raggiunto la stratosferica cifra di 1.000 miliardi di dollari, vale a dire
circa 3.000 dollari di debito per ogni abitante. Solo con questo tipo di carte.
L’indebitamento medio delle famiglie, anche se in calo, è al 72% del Pil. Gli
Usa sono indebitati complessivamente tra debito pubblico e privato per 2,7
volte il Pil.
Un recente rapporto mostra come il costo per
frequentare i college americani stia diventando sempre più insostenibile. Lo
stesso rapporto mostra come l'80 per
cento dei college americani sono troppo costosi per la maggior parte degli
studenti americani. Su più di 2.000 scuole, quasi la metà (48 per cento) sono
accessibili solo a studenti con un reddito familiare superiore a 160.000 $ e
più di un terzo (35 per cento) sono accessibili solo per studenti con un
reddito familiare superiore a 100.000 $. Di qui il ricorso ai prestiti e il
relativo indebitamento.
L’indebitamento per i prestiti agli studenti (uno dei
tanti Leit-motiv della leggenda americana che si vorrebbe introdurre anche qui
da noi) ha oltrepassato i 1.300 miliardi, riguarda 42.400.000 americani, ed è
praticamente raddoppiato in otto anni. Ciò che il Sole 24ore non dice riguarda l'aumento del 17 per cento, dal 2013,
degli studenti mutuatari di prestito insolventi. Sono ora 1.100.000. Un mutuatario
è considerato in default quando nessun pagamento è effettuato per più di 270
giorni. Qui da noi si vuole far diventare mutuatari delle banche anche i
pensionati!
La soglia dei 1.000 miliardi di debito è già stata
superata anche per gli acquisti di auto. Scrive il quotidiano italiano che “secondo
alcune statistiche circa un terzo dei prestiti auto di Capital One Financial, uno dei big del settore, sarebbe destinato
alla categoria subprime”. E ciò ci porta al discorso delle bolle finanziarie.
A muoversi all’insù è anche il debito pubblico
mondiale, oggi pari a 215mila miliardi (il 325% del Pil globale), di cui 70
(quindi un terzo) accumulato negli ultimi 10 anni. A tale riguardo ci dicono di
stare tranquilli, “non sembra che ci siano le premesse per avere paura”. Il
sistema regge e reggerà, ma non all’infinito.
Ma chi sono i creditori di questi debiti inesigibili?
RispondiEliminaFrancesco
è scritto nei link segnalati
Eliminale banche private , che pur essendo migliaia se uno ha la pazienza di salire attraverso le loro partecipazioni incrociate nazionali ed internazionali come in un sistema feudale GLOBALE "rispondono" ad unico centro di potere ( dove ci potrebbe essere anche una " stirpe reale" ma questo non si può affermare perché non si vede 😎 )
RispondiEliminaws
Suvvia, conosciamo nomi-e-cognomi di parecchia gente di questa “stirpe”.
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