mercoledì 12 aprile 2017

La buona scuola (americana)



Una carta revolving più che una carta di credito è una carta di debito. È nata per favorire le spese a debito, rateizzabili, e permettere alle banche di lucrare sui relativi interessi. Dal Sole 24ore si apprende che nei soli Stati Uniti d’America il debito privato accumulato con questo tipo di carte ha raggiunto la stratosferica cifra di 1.000 miliardi di dollari, vale a dire circa 3.000 dollari di debito per ogni abitante. Solo con questo tipo di carte. L’indebitamento medio delle famiglie, anche se in calo, è al 72% del Pil. Gli Usa sono indebitati complessivamente tra debito pubblico e privato per 2,7 volte il Pil.

Un recente rapporto mostra come il costo per frequentare i college americani stia diventando sempre più insostenibile. Lo stesso rapporto mostra come l'80 per cento dei college americani sono troppo costosi per la maggior parte degli studenti americani. Su più di 2.000 scuole, quasi la metà (48 per cento) sono accessibili solo a studenti con un reddito familiare superiore a 160.000 $ e più di un terzo (35 per cento) sono accessibili solo per studenti con un reddito familiare superiore a 100.000 $. Di qui il ricorso ai prestiti e il relativo indebitamento.

L’indebitamento per i prestiti agli studenti (uno dei tanti Leit-motiv della leggenda americana che si vorrebbe introdurre anche qui da noi) ha oltrepassato i 1.300 miliardi, riguarda 42.400.000 americani, ed è praticamente raddoppiato in otto anni. Ciò che il Sole 24ore non dice riguarda l'aumento del 17 per cento, dal 2013, degli studenti mutuatari di prestito insolventi. Sono ora 1.100.000. Un mutuatario è considerato in default quando nessun pagamento è effettuato per più di 270 giorni. Qui da noi si vuole far diventare mutuatari delle banche anche i pensionati!

La soglia dei 1.000 miliardi di debito è già stata superata anche per gli acquisti di auto. Scrive il quotidiano italiano che “secondo alcune statistiche circa un terzo dei prestiti auto di Capital One Financial, uno dei big del settore, sarebbe destinato alla categoria subprime”. E ciò ci porta al discorso delle bolle finanziarie.

A muoversi all’insù è anche il debito pubblico mondiale, oggi pari a 215mila miliardi (il 325% del Pil globale), di cui 70 (quindi un terzo) accumulato negli ultimi 10 anni. A tale riguardo ci dicono di stare tranquilli, “non sembra che ci siano le premesse per avere paura”. Il sistema regge e reggerà, ma non all’infinito.

4 commenti:

  1. Ma chi sono i creditori di questi debiti inesigibili?
    Francesco

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  2. le banche private , che pur essendo migliaia se uno ha la pazienza di salire attraverso le loro partecipazioni incrociate nazionali ed internazionali come in un sistema feudale GLOBALE "rispondono" ad unico centro di potere ( dove ci potrebbe essere anche una " stirpe reale" ma questo non si può affermare perché non si vede 😎 )
    ws

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    1. Suvvia, conosciamo nomi-e-cognomi di parecchia gente di questa “stirpe”.

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