Augustinerkirche - Monumento funebre di Maria Cristina
Ad esso si ispirarono gli allievi del Canova
per realizzare quello della Chiesa dei Frari
Domenica sera stavamo in un ristorante di Grinzig.
Subito dopo di noi entrava una comitiva di italiani. Un po’ di trambusto per
l’assegnazione dei posti. Al tavolo fianco il nostro viene a sedersi una
coppia che parla veneto. Da decodificazione fonetica localizzo la provincia. Lui,
il marito, si reca alla toilette. Attacco bottone con la signora: veneti di
dove? Dopo poche battute scopriamo che io e la signora abbiamo frequentato le
elementari nella stessa scuola, anzi, eravamo nella medesima classe. Quando mi
ha detto il suo cognome m’è venuto un tuffo al cuore. Grande è stata la
sorpresa, e la commozione, dopo tanto tempo, di ritrovarci in un luogo così lontano e impensato.
Soprattutto ricordavo suo cugino, Claudio, coetaneo e
con lo stesso cognome della signora. Fu mio vicino di banco e amico. Morì l’ultimo
anno delle elementari, investito da un’auto mentre attraversava la strada
rincorrendo il pallone. La compagna di scuola mi racconta che fu lo zio a raccoglierne
il corpo, e, ricompostolo sul tavolo della cucina, lo cucì alla buona con un
grosso ago da materassaio e dello spago. Era questo un dettaglio che già
conoscevo, ma non sapevo se fosse vero.
Racconto alla mia ex compagna di scuola che anni
prima avevo cercato invano la lapide di Claudio, ma non l’avevo più ritrovata nella
tomba dov’era stato inumato in occasione dei funerali. Forse, pensai, è stato
riesumato perché era trascorso un certo numero d’anni. No, mi risponde la
cugina, Claudio trovò provvisoriamente posto in una tomba di certi conoscenti,
fino a quando, qualche anno dopo, si liberò un loculo vicino a quelli di suoi parenti,
nel sotterraneo del cimitero vecchio. Conosco bene, dissi, quel settore del
cimitero vecchio, alla prima occasione porterò un fiore a Claudio. Poi parlammo
d’altro e brindammo al nostro incontro.
Dopo cena abbiamo fatto due passi sulla via
principale di Grinzig, un posto davvero carino sulle colline di Vienna e dove
un tempo si produceva un vinello molto apprezzato. Tirava un vento gelido, il
cielo prometteva pioggia, forse neve, la comitiva della mia ex compagna di
scuola ripartiva e anche noi volevamo rientrare al più presto in albergo. Ci
accomiatammo affettuosamente scambiandoci i numeri di cellulare. Se il caso non
ci mette un’altra volta lo zampino non ci rivedremo più, tanto meno in quel di
Grinzig.
*
Quella stessa domenica notte, forse causa della cena,
sicuramente complice il vento e gli scrosci di pioggia (mancava solo la balalaika
del dottor Živago), mi prese un’ambascia e un vago presentimento che m’accompagnarono
fino al mattino. Cercai di distrarmi pensando che tutta l’asettica
monumentalità asburgica non vale il chiostro di san Giovanni in Laterano ove si
ammirano colonnette così sottili da far sembrare merletti di Burano i capitelli
che li sovrastano. E poi urne cinerarie per intere famiglie, per sposi, per
bimbi, che pure un tempo furono tra i viventi. Non c’è confronto tra le
cappelle medicee e le cripte imperiali alle quali s’accede per una conciergerie che sembra quella di un
hotel a tre stelle. E con queste ubbie quando albeggia finalmente m’addormento.
Ieri, tra la posta, trovo una lettera con
un’intestazione che riconosco. Ogni anno l’agenzia dei servizi cimiteriali mi
scrive indicando: il numero della tomba, il settore del cimitero, i servizi erogati
per i quali, con il bollettino allegato, devo versare il dovuto entro una certa
comoda data. Ed è a quel punto che riaffiora il presentimento, non più vago. Decido
di telefonare all’agenzia cimiteriale per chiedere un’informazione. L’impiegato
mi passa un suo collega, il quale dopo pochi secondi soddisfa la richiesta con
precisione indicandomi il numero di loculo e il settore dov’è inumato Claudio. Certe
cabale non si dimenticano. Il povero Claudio ha trovato infine posto nello
stesso loculo nel quale, provvisoriamente, a suo tempo, fu inumata mia madre.
Questa è letteratura, e delle migiori.
RispondiEliminaGrazie
Le loro maestà:il Caso&il Caos
RispondiEliminaDi tanto in tanto, torno a leggere questa pagina.
RispondiEliminaHans
grazie e un abbraccio forte
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