Mentre in Italia si è alle prese con il giochino
delle primarie del Partito democratico, cioè di un partito prossimo
all’estinzione, con una mossa senza precedenti nella storia americana, il
presidente Donald Trump ha invitato l'intero Senato alla Casa Bianca per essere
informato, in una riunione a porte chiuse che si terrà presso l'auditorium
della Eisenhower Office Building, adiacente alla Casa Bianca, sulla potenziale
azione militare contro la Corea del Nord.
Non è insolito per i membri del ramo esecutivo,
compresi i funzionari militari e di intelligence, informare i membri del
Congresso in sessioni a porte chiuse. Ma la dottrina costituzionale della
separazione dei poteri impone che sia l'esecutivo a presentarsi davanti ai
rappresentanti eletti dal popolo, e non il contrario. Infatti, il presidente
Franklin D. Roosevelt per la dichiarazione di guerra contro il Giappone, l'8
dicembre 1941, si presentò al Congresso pronunciando un discorso. Oggi, 76 anni dopo, è
il Senato che deve recarsi alla Casa Bianca per essere informato dai vertici
militari sull'intenzione di lanciare una guerra che procederà con o senza
l’autorizzazione del Senato stesso. Curioso il fatto che i senatori non sono
autorizzati a portare i telefoni cellulari o il loro personale.
Il briefing sarà tenuto da militari e funzionari dell’intelligence,
tra i quali il segretario alla Difesa, James Mattis, un ex generale a quattro
stelle; il presidente del Joint Chiefs of Staff, generale Joseph Dunford, già
capo dei Marines; dal Direttore della National Intelligence, Dan Coats, e dal
Segretario di Stato, Rex Tillerson, l'ex capo della ExxonMobil.
L’incontro di oggi pomeriggio simboleggia lo
strapotere raggiunto dai militari (e i cospicui interessi legati a questi
apparati) sull’intero apparato statale. Questo è il risultato di più di un
quarto di secolo di guerra senza fine. Oggi le decisioni di una grave azione
militare ai confini con la Cina, che potrebbe avere vaste e ben tragiche
conseguenze, viene adottata da una cricca di cospiratori della classe dirigente
e dagli alti comandi militari, informandone semplicemente il Senato irritualmente
convocato alla Casa Bianca, senza peraltro un simulacro di dibattito pubblico o
di supervisione del Congresso.
Tutto ciò avviene dopo l’attacco di missili da
crociera contro la Siria, alleato della Russia, con il pretesto del presunto uso di gas
da parte di Assad, e dopo il lancio della bomba Massive Ordnance Air Blast
sull'Afghanistan all'inizio di questo mese. Significativo che non un singolo
senatore abbia ancora dichiarato la propria opposizione alla riunione a porte
chiuse alla Casa Bianca, e tanto meno annunciato che si rifiuterà di
parteciparvi. Tutto ciò è sintomatico del
crollo delle forme democratiche di governo, non solo negli Usa.
Non si tratta dunque di un pazzo alla Casa Bianca, ma
dell’uomo giusto per l’attuazione di una precisa strategia. Proprio oggi, mentre
gli Usa chiedono alla Corea del Nord di fermare i suoi test nucleari e
missilistici minacciando un attacco militare, l’Air Force Global Strike Command
lancerà un missile balistico intercontinentale a capacità nucleare (ICBM) dalla
California attraverso il Pacifico. Una spettacolare e minacciosa prova di forza.
Ci preparano a vivere tempi molto interessanti.
Si tratta del solito bluff sostenuto da solito rilancio tipico della mentalità americana ma non solo. "Chi comanda in " U$A , i signori del danaro ( e del discorso), nel loro fanatismo messianico non hanno altra prospettiva che vincere o perire portandoci con loro.
RispondiEliminaws
"Non si tratta dunque di un pazzo alla Casa Bianca, ma dell’uomo giusto per l’attuazione di una precisa strategia".
RispondiEliminaLei pensa che con Hillary Clinton, sarebbe andata diversamente?
Saluti
due strategie e due priorità diverse. se vuole: due cricche diverse
RispondiEliminaciao
Mi incuriosisce. Sopratutto per quanto riguarda le priorità. Quali sarebbero state quelle di Hillary, diversamente da quelle di Trump?
EliminaLa saluto ancora.
proseguire la politica di obama, il confronto con la russia
Eliminaun pò di muscolare nazionalismo in tempi di crisi non guasta. in realtà è l' industria degli armamenti, high tech possibilmente, che tira un pò ovunque, Italia compresa. il riarmo è una forma dello statalismo, premurosamente ci si prepara a testare i giocattoli sul campo, sono in parecchi e in tutto il mondo che non vedono l' ora!
RispondiEliminaun gran bisogno di rinnovare gli arsenali
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