mercoledì 19 aprile 2017

Perché perdere giorni preziosi?



Dopo alcuni giorni di astinenza dai clamori dei media si prova un notevole disagio nel dover rientrare nel gioco delle chiacchiere, sui ponti che crollano, sulla discarica di Malagrotta, sui medici che litigano e intanto muore un bimbo, sulla incredibile querelle sui vaccini, sull’inesausta polemica sulle pensioni,  sulla magistratura che intercetta qui e là, sulla totale confusione in cui versa il paese e la sua povertà anzitutto etica, eccetera.

Giorni tranquilli, sereni, quelli della festività pasquale? Abbastanza. Avrebbero potuto essere ancora più spensierati tra una cattedrale gotica e l'altra se, poche ore dopo la nostra partenza, non avesse suonato alla porta di casa, ovviamente due volte, il postino. Una notifica della Procura della repubblica presso il tribunale di …, che sarà possibile ritirare solo al mio ritorno, come m’informa telefonicamente un mio familiare. Che cazzo vuole la Procura, non ha null'altro di cui occuparsi che della mia modesta persona? Tutto è possibile in questo meraviglioso paese, specie alla vigilia di natale (come già mi successe) e alla vigilia di pasqua.

Allora vi racconto un po’ di atti miei. Nel marzo del 2015 ho querelato un tizio che per strada, in presenza di altre persone, senza alcun altro motivo, salvo l’accusa fondamentale di essere “comunista di merda”, rilasciava ad alta voce al mio indirizzo una serie di contumelie non riferibili in questa sede, se non altro per il fastidio di doverle ripetere.

Sennonché un Vice procuratore onorario in data 10 gennaio 2017 firma una “Richiesta di archiviazione parziale”, poiché, a seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo n. 7/2016, l’art. 594 c.p. è stato abrogato, e dunque anche il reato è stato depenalizzato. E questo già lo sapevo da me. Tale richiesta è stata poi vistata il successivo 23 gennaio dal Sostituto procuratore, poi, il 17 marzo, con tutto comodo, è stata tratta copia conforme all’originale dal funzionario giudiziario, e infine, in data 14 aprile 2017, l’ufficiale giudiziario ha inviato per posta la copia conforme.

Il querelato, nel frattempo, esattamente il 10 ottobre 2015, è crepato. Forse a causa delle mie maledizioni, ma su ciò la procura non indagherà per mancanza d’intercettazioni in tal senso. Del decesso del querelato la procura non ha mai avuto notizia. Comico è che nella Richiesta di archiviazione parziale trovi scritto: “tenuto conto altresì del pregiudizio che l’ulteriore corso del procedimento potrebbe arrecare alle esigenze di lavoro, di studio, di famiglia o di salute della persona sottoposta ad indagini”. Tutto questo riguardoso rispetto per quanto concerne il querelato, ma per il querelante se ne fottono e gli spediscono l’atto giudiziario la vigilia di pasqua. Del resto, perché lasciare al vento altri giorni preziosi?

2 commenti: