La strage di Piazza Fontana avviene nella temperie
del cosiddetto “autunno caldo”. Il 1969 è l’anno più ricordato e meno
conosciuto della storia dell’Italia repubblicana. La svolta autoritaria a
destra percorre tutto l’anno 1969, dall’inizio alla fine, ma viene da più lontano.
Non è casuale che la prima strage di Stato
in epoca repubblicana sia avvenuta il primo maggio 1947, undici giorni dopo che le sinistre avevano vinto le elezioni regionali siciliane. Già prima della fine
del secondo conflitto mondiale ha inizio la guerra civile italiana che, in un
contesto planetario, opponeva comunismo ed anticomunismo, ma anche riformismo e
conservazione.
È già in quella fase che ha inizio quella che poi
sarà chiamata “strategia della tensione”, le cui finalità furono di
“destabilizzare l’ordine pubblico per stabilizzare l’ordine politico”. Vale la
pena ricordare la repressione delle lotte bracciantili, i reparti confino alla
Fiat e la schedatura sistematica degli operai. Nell’ottobre 1963, a Roma, squadre
di provocatori inserite fra gli operai edili in sciopero innescarono
violentissimi incidenti con le forze di polizia con un bilancio di 168 feriti.
Altro esempio di destabilizzazione programmata
dell’ordine pubblico e predisposta con cura, è fornito dalla cosiddetta
“battaglia di Valle Giulia” a Roma, il 1° marzo 1968, che vide scendere in
campo, in prima persona, i fascisti di Avanguardia nazionale che insieme ad
altri militanti dell’estrema destra riuscirono a fomentare lo scontro tra alcune
migliaia di studenti e le forze di polizia, con un bilancio di 211
feriti e 228 fermi.
Il caso "Diaz" non è nuovo per chi vuole avere memoria.
Né va dimenticata l’affissione di manifesti
cosiddetti “cinesi”, perché inneggianti alla Cina popolare, nel gennaio del
1966 a Firenze, Livorno, Roma, da parte di Avanguardia nazionale guidata dal
noto Stefano Delle Chiaie.
E dunque il ruolo attivo di organizzazioni sullo
stampo di “Gladio”, e in ciò il ruolo della Democrazia cristiana, dei leader della
destra parlamentare sia estremista che moderata, della Confindustria, degli apparati della Nato, degli organi d'informazione, eccetera.
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