Il capitalismo è come il colesterolo, ne esistono di
due tipi: quello buono e quello cattivo. Tra i due capitalismi, quello buono e
quello cattivo, non è la somma che fa il totale, per cui il livello dell’uno e
dell’altro sono indifferenti almeno fino a quando quello “puro e duro” non bussa al nostro portafoglio.
Non è una scoperta recente, e anche per quanto
riguarda il fascismo, il “socialismo” e via via “ismando”, si tratta sempre di
distinguere. Lo sa bene Eugenio Scalfari che nella sua lunga vita è stato un
po’ di tutto e di niente. Scrive:
Da un lato ci sono le
principali banche d'affari americane che guidano il gioco, le multinazionali, i
fondi speculativi, le agenzie di rating, i sostenitori del liberismo selvaggio
e del rinnovamento schumpeteriano. Un impasto d’interessi e d’ideologie che noi
chiamiamo capitalismo selvaggio e che loro nobilitano chiamandolo liberismo
puro e duro.
Quindi, per contro, c’è il capitalismo buono, “che mira a incanalare la
globalizzazione in un quadro democratico e di mercato sociale”. È il capitalismo soddisfacente e felice che agisce secondo
le “regole”, quelle che immagina Scalfari nel suo salotto. Non importa che l'economia dello sfruttamento, dove la vita ha solo un valore economico, non riposi su alcun progetto di società sostenibile, men che meno interessa l’agonia resa
redditizia di ¾ dell’umanità. Anzi, Scalfari annuncia che se le condizioni dei
salariati occidentali peggioreranno ancora, ciò sarà a beneficio degli operai
della Foxconn.
E anche per quanto riguarda il resto, il Fondatore di se
stesso e i suoi accoliti non dicono di quanto va succedendo, ossia che siamo
impegnati in un processo rivoluzionario del quale la maggioranza delle persone
non è nemmeno cosciente e che non va nella direzione auspicata da questi “illuminati”,
che ci porterà dritti a una conflagrazione mondiale, in una lotta alla quale
noi già partecipiamo solo come cavie e che dovrebbe essere decisiva per la
supremazia e invece sarà senza vittoria.
Godiamoci l’estate.
Andate tutti al mare. Amen!
RispondiEliminaE' la sola cosa che ci resta da fare dunque?
Dipende da dove vai al mare, se vieni nella mia zona ti accorgerai solo del capitalismo cattivo, se ti riesce di raggiungere la spiaggia senza pagare un centesimo, se ti riesce attraversare la strada senza pagare un centesimo e se ti riesce di non prendere una multa nemmeno una volta allora vuol dire che c'è speranza per un capitalismo buono
EliminaAhò, ma nemmeno al mare posso annà allora? Ma allora, nun esiste il capitalismo bono, solo quello cattivo esiste. Mannaggia, so proprio in trappola.
EliminaCiao Niccoletta e grazie o stesso
vado in montagna
RispondiElimina:)
Buona montagna, magari andando per baite incontrerai Giarda! :o)
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