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Chi fu questo Carneade, un pastore sardo della banda
Mesina? Non proprio. Fu un medico, ma se chiedete a un medico di oggi chi fosse
Brotzu difficilmente vi saprebbe rispondere. A meno non si tratti di un medico
sardo, magari cagliaritano, e allora collegherebbe quantomeno questo nome al
più importante ospedale della Sardegna che a Brotzu è intitolato. Altri sardi,
non giovanissimi, potrebbero invece ricordarlo come presidente della regione
Sardegna, ma poco di più.
A questo acuto osservatore e sperimentatore si deve
una classe molto diffusa di antibiotici, le ciclosporine. Più che su wikipedia,
la vicenda di questa scoperta è ben riassunta da Daniel Bovet, in Vittoria sui microbi, storia di una scoperta,
Boringhieri, 1991. E chi era Bovet? Chiedetelo al vostro medico quando vi
prescrive, per esempio, un antibiotico. Se non sa rispondervi, ditegli che è
normale: fa parte della “cultura dell’ignoranza”, come direbbe lo stesso premio
Nobel Bovet.
* * *
La battaglia di molti “ambientalisti” contro l’uso del
cloro, ha fatto sì che in Perù, fra il 1991 e il 1996, ottocentomila persone si
siano ammalate di colera e seimila siano morte. Per non dire che guai se ci
servono un piatto dove la quantità di cloruro di sodio non sia giudicata
esatta. La parola chimica ha assunto per
molti di noi in genere una valenza negativa; ma anche l’acqua o l’ossigeno sono
sostanze chimiche ed è spesso grazie a
molti prodotti chimici che non ci ammaliamo o se colpiti dalla malattia
possiamo guarire o comunque tirare a campare. Ma il termine “naturale” è molto
più accattivate. Un po’ come la storia della “decrescita”.
* * *
Un certo Paul Ehrlich, già assistente di un tale di nome Koch,
oltre a coniare il termine chemioterapia (che indica in genere la lotta chimica
contro i germi patogeni e non solo le terapie antitumorali), nel 1876 aveva
ottenuto in laboratorio il blu di metilene, utile in istologia e nelle indagini
su alcuni organismi. Infatti, poi, gli italiani Angelo Celi e Giuseppe
Guarnieri, avevano indicato tale sostanza come buon colorante per rivelare gli
agenti della malaria. Probabilmente Ehrlich lo venne a sapere; sua comunque
l’intuizione che questa particolare affinità potesse servire ad attaccare selettivamente
tali agenti.
Ehrlich nel 1904 scoprì anche un colorante rosso (non
il Prontosil, del quale si possono
trovare dettagliate notizie nel libro di Bovet), la benzoporporina, la quale
agiva contro la malattia del sonno. Sennonché tale sostanza non era solubile in
acqua e perciò Ehrlich chiese ai chimici della Bayer di preparare qualche
derivato solubile: il caso volle, come spesso accade, che nacque così il rosso trypan, il cui nome ricorda il germe
della malattia (Trypanosoma).
Ma scrivo di Ehrlich per segnalare un altro fatto
curioso che ha a che fare con la guerra e i suoi falsi miti, soprattutto quando
si tratta di commercio e quindi di lucro. La maggiore notorietà pubblica di
Ehrlich derivò dai farmaci antisifilitici a base d’arsenico (anche a Marx furono
a suo tempo prescritte dosi d’arsenico, ma per una patologia diversa, il
carbonchio, cioè l’antrace polmonare). Nome commerciale del prodotto: Salvarsan e poi Neosalvarsan, della Hoechts. Sennoché durante la prima carneficina
mondiale, quando gli Usa non vi concorrevano ancora, due sottomarini tedeschi, sfuggendo al blocco
navale nemico, raggiunsero l’America per procurarsi materiali strategici e,
alla faccia degli inglesi, gli Usa cedettero ai tedeschi alcuni prodotti in
cambio di altre varie mercanzie, tra le quali il Neosalvarsan.
Quel farmaco aveva effetti collaterali pesanti, ma nell’insieme era molto
apprezzato, anche se in Germania un invasato (mancano mai) aveva dato vita a un
movimento per vietarlo: la sifilide è un castigo del cielo e quindi non bisogna
curarla.
Ehrlich nel frattempo era morto e a Francoforte gli
intitolarono la Ehrlichstraße. Poi
venne il nazismo e siccome lo scienziato era ebreo, la strada cambiò nome (il
toponimo è stato poi ripristinato, è una parallela della Kennedyallee) e la sua vedova venne perseguitata e i beni
confiscati. Nel dopoguerra Ehrlich ricomparve sulle banconote da 200 marchi, soppiantata poi dell’euro …
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