Eugenio Scalfari dovrebbe dire al direttore di Repubblica che i titoli del giornale non sono per nulla in accordo con i suoi editoriali domenicali, specialmente gli ultimi due. Chi legge questo blog sa di cosa parlo.
Sui motivi della crisi si legge un po’ di tutto, lasciando da parte gli squilibrati che la imputano a motivi etici, c’è dentro un po’ di tutto nelle analisi correnti. Pochi però, quasi nessuno, che si prenda la briga di dire una cosa molto semplice: questo sistema non funziona, è fallito e ci sta trascinando, ancora una volta, nel baratro. Hanno voglia a dire che Marx aveva ragione per poi soggiungere: sì, ma però. Però un cazzo.
Hanno delocalizzato perfino la produzione delle tazze del cesso e della moca da caffè e ora ci raccontano che per dare un futuro ai giovani è necessario tagliare le pensioni e lavorare fino a 66 anni almeno. Andassero cordialmente a fare in culo. Quanto ai giovani, beh è natale e non voglio dire cose antipatiche ma devono capire che non basta sfilare per le strade e andare a piangere miseria in televisione.
A tale proposito prendo questa frase da un blog: “non ho idea di quello che sta succedendo, o se qualche idea la ho è talmente brutta e catastrofica che non riesco neanche a immaginare cosa potrà accadere, dunque preferisco (consciamente o meno) rimuoverla dalle possibilità e sperare che tutto, o prima o poi, si sistemi. E che si possa tornare se non altro a come si stava prima della crisi”.
Ecco, tornare a come si stava prima. Molti poi si accontenterebbero solo del fatto di non scendere ancora più in basso. E invece nulla sarà come prima ed è certo che andrà peggio, molto peggio. La crisi finanziaria che accompagna la crisi produttiva finora è stata solo lo scoppio di un palloncino da fiera. Ma di queste cose ho già scritto troppe volte e desidero, almeno a Natale, chiudere con una nota positiva. Dopo tanti anni ho ricomprato il panettone e forse per fine anno, grazie anche all’ottimismo di Scalfari e all’invito di Monti e l’impulso di Draghi, comprerò un po’ di bot. Pardon, di botti.
Un consiglio: compri oro :)
RispondiEliminae incenso e mirra
RispondiElimina"Molti poi si accontenterebbero solo del fatto di non scendere ancora più in basso."
RispondiEliminaIo penso che questa frase incorpori il vero nocciolo della questione attuale, non più soltanto la speranza dei sciocchi per un mondo migliore, ma adesso anche la speranza che si aggiunge alla paura, sempre dei sciocchi, per un mondo che non peggiori.
La paura, dunque, la vera forza motrice del capitalismo e delle "religioni" in generale. Che la conosciamo già la fonte delle nostre paure, l'ignoranza, quale vero e unico nemico da combattere e da abbattere.
Ho detto "niente" eh!
saluti
ahahahaahah comunque le consiglio di leggere questo "commento" di Giannini, potrebbe esserle di spunto per un post. http://www.repubblica.it/economia/2011/12/24/news/circolo_vizioso_giannini-27141364/
RispondiEliminaSaluti e buone feste!
A proposito di rassegnazione
RispondiEliminaBEOTA NATALE
Se mettiamo 5 scimmie in una gabbia, aggiungiamo una scala all’interno e vi mettiamo sopra una bella banana subito esse saliranno la scala per prendere la banana.
Se però ripetiamo lo stesso scenario e ogni volta che una scimmia prova a salire la scala inondiamo la gabbia con un forte getto d’acqua diretto su di lei e su tutte le altre, ben presto queste scimmie smetteranno di provare a salire la scala, consapevoli di quello che le aspetta in caso tentassero… A questo punto possiamo togliere una scimmia dalla gabbia e aggiungerne una nuova: la nuova arrivata proverà subito a salire sulla scala ma le altre scimmie subito la fermeranno per paura del getto d’acqua, che sanno arriva ogni volta che una di loro sale la scala: ben presto dopo alcuni tentativi falliti la nuova scimmia desisterà. A questo punto possiamo togliere un’altra scimmia e metterne un’altra nuova, la scena di prima si ripeterà, e ora anche la scimmia inserita poco prima aggredirà la nuova arrivata, in quanto ha potuto imparare a sue spese che sulla scala non ci si può andare.
Possiamo continuare in questo modo sostituendo fino all’ultima scimmia, a questo punto avremo una gabbia con una scala al suo interno con sopra una banana, 5 scimmie dentro e nessuna di queste scimmie si azzarderà a salire la scala, ma nessuna di queste scimmie saprà il perchè non si possa salire questa scala, semplicemente saprà che non si può, che si è sempre fatto così.
La memoria del perchè non si potesse salire la scala è andata perduta e ora non è più importante rimanere vicino alla gabbia con il tubo dell’acqua pronto, per essere sicuri che le scimmie non mangeranno la banana: ora le scimmie si autocontrolleranno fra di loro, nessuna salirà sulla scala perchè sarebbe fermata dalle altre, e solo perchè si è sempre fatto così, è sbagliato salire punto e basta
Un beota Natale a tutti quelli che si nascondono dietro il “Così è, così è sempre stato e così sempre sarà” e un buon Natale a tutti gli altri.
gianni
Nella fretta ho dimenticato di segnalare
RispondiElimina1. la provenienza, perdono
http://iapraliuecchie.it/2011/12/24/beota-natale/
2. l'assonanza con quanto dice Marx a proposito dell'operaio che considera come naturali i rapporti di lavoro capitalisti