I propagandisti del neoliberismo (politici, giornalisti e grilli vocianti) non mancano occasione per sottolineare il conflitto intergenerazionale: i giovani sono precari o disoccupati a causa in gran parte delle posizioni di privilegio degli anziani, ipergarantiti e gaudenti. È normale che i pezzi di merda neoliberisti la mettano su questo piano perché in tal modo assolvono i veri responsabili della tragedia. Non vogliono che ci rendiamo conto che questo sistema economico non è più in grado di rinnovare se stesso, che la stagnazione è figlia di questa impossibilità.
Già essere anziani è diventato un torto; avere poi, dopo una vita di lavoro, spesso non priva di umiliazioni, una pensione che in qualche modo ti consente di sopravvivere, è un’altra grave colpa che va a sommarsi al peccato anagrafico. Ho sentito una giornalista in Tv affermare testualmente: “vanno in pensione a 59 anni e poi magari vivono fino a novant’anni!”. È un delitto lo schiavo che vive quando non serve più.
L’industrialotto dal volto bonario sostiene con finto imbarazzo che non ha il cuore di licenziare i suoi operai in eccedenza. Li tiene nel parco giochi facendo opera di carità, consapevole che elargire una mancia alla miseria è più conveniente che riconoscere un diritto. È lo stesso confindustriale che sbotta: “L’80% degli italiani hanno casa di proprietà, un caso unico al mondo!”. Eh già, sarebbe meglio pagare l’affitto alle immobiliari, vero stronzo? Sono gli stessi apologeti della (grande) proprietà privata che storcono il naso quando la (piccola) proprietà appartiene al volgo. Sarebbe stato sufficiente chiedere: scusi, pezzo di merda, ma lei abita in affitto? Quante case e appartamenti di lusso appartengono a lei o alla sua cerchia familiare? Oppure le sue proprietà sono intestate a società fiduciarie? Sono domande che i grandi giornalisti, chissà perché, non pongono mai.
I miei famigliari chiedono: ma non guardi la Tv, perché hai spento e stai qui al buio? Cosa rispondere? A quei fascisti da avanspettacolo il consenso non interessa più, sanno bene che comanderanno lo stesso e non gli frega niente dei miti e delle leggende sul potere delegato, della finzione democratica di un popolo sovrano il cui interesse pubblico garantiva quello privato dei suoi delegati. Non serve più nemmeno il manganello e l’olio di ricino, né fede e nemmeno pensiero, basta l’ipnosi.
E' vero, siamo stati ipnotizzati da 20 anni e oltre di fandonie sull'equilibrio magico del libero mercato, sulla "fine della storia", sulla morte delle ideologie... Dalla caduta del muro ad oggi è stato un susseguirsi di minchiate e di indottrinamento neoliberista. Ma adesso i nodi stanno venendo al pettine, e saranno dolori.
RispondiEliminaSantoro fa una trasmissione ecumenica, perchè sta organizzando il suo ritorno alla grande in RAI.
RispondiEliminaVedete che poi non do tanto fastidio: invito anche voi, Feltri, della Valle, Brunetta, Epifani e marciumi allegati.
Il resto è solo folklore, audience, contestazione in piccionaia, problemi da delegare, al massimo, ai vecchi e nuovi trucchi dei riformatori.
Per questo è importante un'altra informazione come quella egregia di questo blog.
vai olympe
gianni
Splendido post.
RispondiEliminaSegnalo due articoli. Uno di Luciano Pellicani, docente alla LUISS e convinto liberista, su Nuova Storia Contemporanea. "Potere, Libertà e Uguaglianza". Gran finale, spiazzante e demistificante: la democrazia è una burla, non esiste; questo sistema è saturo, pregno di ingiustizia, è basato sull'ingiustizia istituzionalizzata. Ingiustizia consustanziale al sistema, che non potrebbe nemmeno esistere senza di essa. Ovviamente per il Candide autore dell'articolo questo è il migliore dei mondi possibili, ma perlomeno abbiamo un liberista che parla chiaro.
L'altro articolo è l'editoriale di Cazzullo (un cognome, un destino) sul giornale dei padroni. Ben pagata metamorfosi di un cazzaro di costume in un fiero falco montista. Una trepida esortazione al loden di Goldman Sachs a massacrare lavoratori e pensionati; a "osare", verbo di nota memoria del noto Ventennio.
Pattume di un servo, certo. Ma significativo: è, in varie declinazioni, quello che il 95% della stampa e dei media ammannisce agli ipnotizzati.
mauro
Dopo esssere stato, per anni, un consumatore feroce di tutti i programmi informativi catodici (esclusivamente e volutamente RAI quali TG1,2,3, news 24, Santoro,Floris, ecc.), dall'avvento del decoder, per manifesta insofferenza, ho completamente abolito l'informazione digitale. La mia modesta vita intelletiva sembra migliorata: leggo giornali, approfondisco argomenti, scambio commenti, riordino libri dimenticati, frequento la rete. Dormo anche, senza sensi di colpa. Gli orari della giornata non vengono piu' scanditi da insulse ed incalzanti sigle televisive. Mi accorgo di essere piu' informato di prima e meno inquieto. Sono tornato ad imparare. L'ipnosi, nata per curare l'isteria, in me generava l'effetto contrario.
RispondiEliminaConscrit.
bellissimo il post e belli anche i commenti.
RispondiEliminasono contento di leggervi. Tutti.
"teniamoci per mano, in questi giorni tristi "
bello anche il tuo commento, grazie
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