Cosa dicevo ieri a proposito del fanfarone di Civitavecchia? Ecco cosa scriveva ieri nel suo editoriale:
Due domeniche fa intitolai il mio articolo "Due Mario italiani per salvare l'euro". Ero abbastanza ottimista in quell'articolo e così pure nell'altro della domenica seguente. Oggi lo sono ancora di più perché le previsioni sono diventate fatti e i fatti hanno un diverso peso, producono effetti, modificano aspettative, comportamenti e decisioni. Dopo la firma di Giorgio Napolitano e la presentazione alle Camere del decreto "Salva Italia", dopo la decisione della Bce annunciata giovedì scorso di aprire un credito illimitato al sistema bancario dell'Eurozona e dopo il Consiglio dei capi di governo dei 27 paesi dell'Unione di venerdì, il mio ottimismo si è rafforzato. Lo dichiaro qui perché, oltre ad essere un giornalista, sono anche un risparmiatore, un consumatore, un elettore, sicché il mutamento delle mie aspettative potrebbe anche rappresentare un "test" di analoghi mutamenti sociali. Del resto i mercati di venerdì l'hanno già resi visibili ed è probabile che i mercati di domani emettano un giudizio ancora più esplicito per quanto riguarda lo "spread", l'andamento delle Borse e il rendimento dei debiti sovrani.
Bravo Otelma, ne avesse azzeccata una. Qui sotto gli indici di Borsa e dello spread di venerdì e quelli di oggi (i bancari oggi ai minimi storici e i rendimenti del debito in crescita):
Naturalmente non è detto che domani o dopodomani la Borsa non recuperi e lo spread non diminuisca, ma ciò che dimostrano le due tabelle è che la Borsa non legge gli editoriali di Scalfari, ma soprattutto è guidata da altro che dall'ottimismo. Né va dimenticato – ma Scalfari nel suo editoriale di ieri non lo dice – che l'Italia si impegnerà e sottoscriverà nei prossimi mesi a ridurre il proprio debito al 60% del Pil nei prossimi 20 anni. Il che significa del 5% l'anno. Pura fantasia, non riescono nemmeno a fare i pareggi di bilancio figuriamoci diminuire il debito di circa 70mld all'anno!! Dove andranno a tagliare?
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