Presto a Wall Street potrebbe essere quotato l'Empire State Building, attrazione irresistibile con la sua terrazza mozzafiato per quattro milioni di visitatori all’anno, per 60 milioni di dollari di utili. Un malloppo che potrebbe dare vita a un società quotata da 5 miliardi di dollari. Una cifra elevata considerando che dall'affitto dei locali dell'edificio i profitti sono stati bassi se non nulli. La famiglia Malkin, che lo controlla, ha presentato ai 2.800 investitori dell'edificio e partner in altre proprietà un prospetto di 529 pagine in cui chiede di approvare il consolidamento degli interessi e delle proprietà in un'unica società, l'Empire Reality Trust, da quotare in Borsa.
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La più grande truffa mai operata ai danni del proletariato europeo si sta svolgendo nella colpevole complicità dei media, come il tedesco Die Bild, istigatori del vento populista che sprona i governanti a piegarsi ai voleri della finanza (che controlla i media) e tenere la mano dura specie contro i fannulloni del sud Europa.
Un esempio eloquente e poco conosciuto: il caso Portogallo. Il debito che ha determinato il default dei lusitani non era quello pubblico, tutto sommato abbastanza contenuto, ma quello delle banche, verso cui sono stati indirizzati buona parte dei 78 miliardi ricevuti in prestito, frutto di uno sforzo «epico» da parte dell'Unione europea. Sono 35 i miliardi che secondo dati del ministero delle finanze, e divulgati dal Jornal de Negocios, i portoghesi dovranno pagare di interessi sul prestito (3500 euro a persona per l'esattezza). Così, per restituire una somma tanto ingente, soprattutto per un paese fallito, il governo di José Passos Coelho sta cancellando, come richiesto, tutte le tutele conquistate in anni di lotta.
C’è però un altro fatto che restituisce la dimensione di uno squilibrio tutto ideologico: la Bce, che non presta soldi agli Stati (per statuto non può nemmeno comprare obbligazioni statali sul mercato primario), presta ai privati, le banche, al tasso dell’1%, pari a 489 miliardi (per il momento). Soprattutto senza chiedere nulla in cambio, tanto che le banche possono continuare le loro allegre speculazioni.
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Su comunione e fatturazione, segnalo un articolo de il manifesto: La lobby di Dio è «Cosa Loro». È la recensione di un libro che dimostra con i fatti il compromesso storico tra ciò che resta delle Coop rosse e la galassia della Compagnia delle Opere. Nessuno è assente in questa storia che racconta un potere enorme: Bersani, Penati, Milano, Formigoni, Lega, Angelo Scola (il papa di Cl), il San Raffaele ...
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