venerdì 28 agosto 2020

Numeri, follie e tabù

Se solo uno presenta sintomi (gravi?) perché ricoverarne metà?
Non bastava isolarli come gli altri?
Ripetiamo gli stessi orrori di marzo.

Strano, dicevano essere due cose molto diverse.


Un approccio ragionato su covid-19 è impossibile. Ognuno ha scelto la trincea da cui combattere la sua battaglia. Oppure se ne sta zitto, a buon diritto visto come si sono messe le cose. Ad ogni modo, temerariamente, do alcuni numeri:

 

– casi attivi al 30 marzo: 101.739; terapie intensive: 3.981;

– casi attivi al 2 maggio: 209.328; terapie intensive: 1.539.


Pertanto, pur raddoppiando i casi attivi, le terapie intensive tra fine marzo e inizio maggio, ossia circa un mese, segnarono un calo di oltre il 60%.

 

Il lockdown totale ha funzionato (e ci mancherebbe!). Anche a Lampedusa e Pizzo Calabro. Ma prima dev’essere successo qualcosa di fortemente anomalo per registrare quei numeri in terapia intensiva (considerato anche che “il virus non è mutato”) e dai quali è partita la bagarre mediatica, con recita dell’eterno riposo in diretta, pronostici di un milione di morti in patria, diatriba estenuante sull’utilità delle mascherine, proibizione della vendita di assorbenti e preservativi, e le molte follie note e altre meno conosciute.

 

Veniamo all’oggi: casi attivi al 27 agosto 263.949, terapie intensive 67 (più 11 rispetto a due settimane fa).

 

Pur aumentando i casi attivi di 54.621 unità nel periodo 2 maggio - 27 agosto (circa il 26%), finora le terapie intensive segnano un calo di oltre il 95% rispetto a maggio, e di quasi il 99% rispetto alla fine di marzo.

 

È probabile che, causa anche i rientri dai luoghi di vacanza dove ci si è ben mischiati con chiunque, a settembre si supererà quota 100 di t.i. e ad ottobre, con scuole aperte, forse anche 200. Se così non vedo motivo per preoccuparsi. Se invece questi numeri dovessero essere più contenuti ancora, si rifletterà su un cambio di strategia? Ma neanche a parlarne che sennò casca tutto il cucuzzaro. Continueremo ad agitare il caso del famoso sconsiderato di turno che dai e dai s’è infettato con tutta la sua ciurma.

 

I test effettuati al 2 maggio erano 2.108.837; il 27 agosto 8.313.445, ossia 6.204.608 in più. Ormai siamo quasi a 100.000 test il giorno. Se ne fossero fatti il decuplo, i positivi asintomatici sarebbero molte migliaia al dì. Da cui dedurre che ... .

 

A un paziente è generalmente effettuato più di un test, ad ogni modo, anche considerando all’ingrosso 2 milioni di test su nuovi soggetti, l’incremento di 54.621 nuovi positivi rappresenta il 2,7 per cento. Tutto ciò è ipotetico, ma non tanto, e restano ferme due cose: i test (tamponi e sierologici) effettuati privatamente (e non sono pochi) non vengono considerati nel totale e positivo non significa ammalato (ma già questo fatto è più difficile da far passare per buono). 

 

Tuttavia è ancora tabù già il solo parlare d’immunizzazione controllata di massa, discorso che andava affrontato già a suo tempo, in attesa del mitico vaccino, che comunque sarà il benvenuto e renderà più tranquille molte persone e più ricche certe altre. Non sarà uno scherzo vaccinare una cinquantina di milioni di persone, e però intanto il test per gli insegnanti è facoltativo! Follia? Non è il solo esempio.


P.S. : il dato al 30 marzo e non al 31, per il semplice motivo che è il dato in mio possesso.

 

9 commenti:

  1. quello che è successo all'inizio è stato un caos di esperti improvvisati (alla Conte per capirsi) fra chi parlava di peste e chi di influenza, han vinto i primi ma per ragioni politiche non sanitarie.
    I numeri che proponi evidenziano che il lockdown è servito a bloccare gli asintomatici, non l'infezione.
    Ha bloccato l'economia ma al contempo ha impedito rovesciamenti sociali. Tanto chi paga? Intanto ricostruiamo, sempre con lo stesso governo (certo che ripeterebbero gli stessi errori se così remunerativi!).

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  2. un lockdown geriatrico avrebbe prodotto gli stessi risultati, a livello sanitario.

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    1. dopo il disastro di marzo probabilmente sarebbe stata sufficiente più attenzione per certe situazioni e meno isteria. dopo pasqua dovevano riaprire le scuole, i positivi sarebbero aumentati ma ora la situazione immunologica generale sarebbe migliore. ma dopo l'isteria chi poteva assumersi questa responsabilità?

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    2. la responsabilità alla fine se la prende il virus, di distinguere.
      Tutto il resto, soprattutto le manifestazioni dello stato etico, appariranno errori grotteschi fra 10 anni, ai giovani che dovranno pagare.

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  3. Credo che sia utile leggere questo
    https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=4667292179955354&id=100000238547590

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  4. ad oggi, 175 terapie intensive.
    (in Spagna, 1136)

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