Emmanuel Macron, un quarantenne ambizioso, di quelli che partendo dal nulla, ossia da un posticino in banca dove riciclava l’evasione fiscale sotto la luce del sole (sfruttando le differenze fiscali tra Paesi), diventano poi presidenti di qualche cosa. Di una banca, di una multinazionale, di un club o di una repubblica. Siete stanchi di sentire dichiarazioni come quella di inviare truppe in Ucraina, oppure siete tra quelli che, oltre ad essere favorevoli all’invio di armi e denaro siete anche propensi a mettervi l’elmetto e andare a morire per Zelens’kyj?
Quand’era ministro dell’Economia, dell’Industria e degli Affari Digitali spronava i giovani virgulti francesi con questo invito: “Abbiamo bisogno di giovani francesi che vogliano diventare miliardari”. Non solo milionari, bensì miliardari. L’oscenità economica ha inghiottito ogni discorso politico. La stupidità è vasta.
Non si sopporta più la disinibizione di queste teste rare, e però oggi nessuno si ribella più. Mi guardo attorno e tra quelli che adornano i propri profili social di bandierine UE, ucraine e israeliane c’è gente che, partecipe a questo gioco sui social, starebbe proprio bene con l’elmetto.
“È molto pericoloso vivere”. Questa è una frase pronunciata dalla signora Dalloway, durante quella lunga passeggiata raccontata in un romanzo di Virginia Woolf. Soggiungo: pericoloso lo sta diventando sempre di più.
Mentre va a comprare dei fiori, la signora Dalloway si rende improvvisamente conto che in ogni momento sta accadendo qualcosa di terribile; accede a un’esperienza tanto semplice quanto vertiginosa, alla quale possono essere invitati una borghese ben educata quanto un fan dei Måneskin, quanto un venditore ambulante di botulino, un islamico o un cattolico, un ebreo o un non credente.
La nostra società ha esaurito il bisogno di qualunque cosa, gli manca solo l’esperienza diretta della guerra. “Troviamo sempre qualcosa, vero Didi, che ci fa sentire come se esistessimo?”. E Didi risposte a Gogo: “Sì, sì, siamo maghi”.
"La nostra società ha esaurito il bisogno di qualunque cosa, gli manca solo l’esperienza diretta della guerra." - Affermazione inquietante. Da preludio della prima guerra mondiale. Nostra società? - di Italiani non mi sembra calzare - di Europei? di Occidentali? forse, ampliando lo spazio, e il tempo della contemporaneità - la fine delle certezze, il dissolversi delle trame, il cielo vuoto, il nulla avvertito nell'angoscia e chi ne manca più ne tolga fino alla morte di dio del filologo impazzito. Ma di chi, questo nichilismo che s'aggira per l'Europa, fantasma opposto a quello sbandierato, assenza incolmabile dalla vita, "esaurimento di bisogno di qualunque cosa"?
RispondiEliminaSiamo maghi, vero, in due opposte direzioni: nel far sparire le immagini di realtà o negarle quando la sparizione non è possibile facendole diventare diverse da quello che sono, e, seconda direzione, nel creare realtà puramente immaginarie. Maghi nel togliere esistenza all'esistente, maghi nel far esistere l'inesistente. Tutti siamo dotati di queste due magie, oltre alla capacità cognitiva di base, oltre alla scientificità innata per cui se tratti bene un bambino sta bene e se lo tratti male sta male. Cosa decide poi della vita fisica e psichica di ogni bambino che nasce - di ciascuno di noi - più o meno lo sappiamo.
- romeo