A giustificazione del massiccio riarmo europeo, si citano ragioni di sicurezza in riferimento alla Russia. Dapprima va rilevato che tutti gli Stati, e quindi anche la Russia, possono trovare soluzione ai loro problemi di sicurezza soltanto nel contemperamento delle sicurezze rispettive di ognuno. La Russia non minaccia le frontiere né della Francia, né della Germania, né dell’Italia, e tantomeno della Gran Bretagna. La Nato è presente a ridosso delle frontiere russe.
Il vero casus belli per il quale si fronteggiano Russia e Ucraina, com’è noto, non riguarda principalmente il contrasto tra i due Stati sui territori di confine. Il principale motivo che ha spinto il Cremlino a invadere l’Ucraina nel 2022 riguarda proprio il tema della sicurezza. Pertanto nessuna trattativa di pace andrà a buon fine tra l’Ucraina e la Russia per il semplice motivo che i principali partener della NATO non sono disposti ad accettare le richieste principali della Russia se non sarà consentito di dislocare le proprie forze NATO in Ucraina.
Il progetto è quello di mettere mani e piedi, prima o poi, in quella ampia fetta di mondo che si chiama Siberia (subito di là degli Urali) e avere campo libero per l’Artico. Questo come motivo principale. Poi, s’aggiunge il fatto che qualunque cessione territoriale da parte ucraina viene intesa come un insopportabile sacrificio; così come, allo stato delle cose, qualunque guadagno territoriale da parte della Russia non sarebbe inteso come sufficiente.
Che poi la Russia costituisca una reale minaccia per l’Europa, è semplicemente una fola. Troppo grande la sproporzione delle forze convenzionali che possono essere messe in campo dai Paesi dell’Alleanza atlantica a fronte di quelle russe. È pertanto necessario chiedersi a chi serva realmente il riarmo, magari a riguardo della Germania. Si guardi con preoccupazione il cammino ascendente della Germania come potenza militare.
Berlino ordinerà 3.000 veicoli blindati Boxer e 3.500 veicoli da combattimento di fanteria Patria (azienda finlandese) per un valore di 17 miliardi di euro, oltre a jet Eurofighter, eccetera. Questo fa seguito all’impegno del cancelliere tedesco Friedrich Merz, assunto a maggio, di utilizzare il programma di riarmo di Berlino da 1.000 miliardi di euro per rendere la Bundeswehr tedesca “l’esercito convenzionale più forte d'Europa”.
Pertanto, Putin e la Russia non possono essere considerati i soli responsabili di questa situazione bellica e di corsa al riarmo, e anzi sono essi stessi tirati in ballo da pregresse decisioni altrui (NATO).
Infine, se Trump dovesse effettivamente imporre dazi del 100% ai paesi che commerciano con la Russia, il risultato potrebbe portare a un forte squilibrio del commercio mondiale. Tra gli acquirenti di petrolio e gas russi non ci sono solo le principali economie asiatiche come Cina, India e Turchia, ma anche, nonostante le sanzioni dell’UE contro la Russia, diversi stati membri: Ungheria, Belgio, Francia, Slovacchia, Repubblica Ceca e, un pochino (gasdotto TAP e, in misura minore, gas naturale liquefatto), anche l’Italia di Meloni- Mattarella.
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