mercoledì 13 agosto 2025

Dopo gli Usa, anche la UE il peggior nemico della pace

 

Quando Donald Trump disse che Volodymyr Zelens’kyj non aveva le carte per giocare la partita, diceva una cosa vera e di buon senso. Quando lo stesso Trump dice ora che non vuole Zelens’kyj tra i piedi nel suo incontro con Putin, ha i suoi buoni motivi. Perché quando un responsabile di una nazione porta il suo popolo a combattere per tre anni e mezzo una guerra ben sapendo di non poterla vincere, significa che ha dei seri problemi personali.

Che altro avrebbe potuto fare Zelens’kyj? Trattare fin da subito per limitare i danni e le sofferenze che invece ha inferto al popolo ucraino. Il corrotto nazionalismo ucraino ha prevalso, assecondando i piani dei poteri finanziari e industriali americani ed europei. I media europei sono inesorabilmente ostili a qualsiasi discorso di pace in Ucraina, e ben sappiamo chi sono i padroni dei media europei. Non è un caso che Der Spiegel si dica preoccupato che Trump possa “trascurare gli interessi europei” in Ucraina.

Sia Washington che i Paesi dell’UE hanno tagliato l’assistenza medica, le pensioni e altri programmi sociali chiave per destinare centinaia di miliardi alla guerra. La UE afferma di aver speso almeno 212 miliardi di dollari per l’Ucraina e Washington sostiene di averne spesi almeno 175 miliardi. L’Ucraina è in una trappola del debito per generazioni e non esiste più come Stato indipendente. Ed è anche chiaro il perché l’UE sia contraria a cessioni territoriali a favore della Russia: si tratta di zone di sfruttamento minerario ed economico fondamentali sulle quali mettere le mani, oltre che avamposti di minaccia per la Russia.

Dopo una videoconferenza informale dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea tenutasi lunedì sera, la rappresentante per la politica estera dell’UE, Kaja Kallas (*) ha rilasciato una dichiarazione, affermando:

«Per quanto riguarda l’Ucraina, l’unità transatlantica, il sostegno all’Ucraina e la pressione sulla Russia sono il modo in cui porremo fine a questa guerra e impediremo future aggressioni russe in Europa. I Ministri degli Esteri dell’UE hanno espresso sostegno alle misure degli Stati Uniti che porteranno a una pace giusta. Nel frattempo, lavoriamo per imporre maggiori sanzioni contro la Russia, aumentare il sostegno militare all’Ucraina e sostenere le esigenze di bilancio dell’Ucraina e il processo di adesione all’UE.»

Questo non è il modo per porre fine alle ostilità (sottinteso: con la sconfitta della Russia), bensì un’ennesima dichiarazione di voler inasprire i motivi di attrito e la guerra. E difatti la dirigenza dell’UE e le forze occulte che la sostengono stanno effettivamente preparando la guerra su grande scala. Lo dice chiaro anche il Financial Times.

(*) Intransigente russofoba, sorella di Ülo Kallas, consulente esperto di debiti, fusioni e acquisizioni e pianificazione finanziaria, Kaja Kallas fa parte della potentissima Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, della Delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti e del gruppo che si dedica alla robotica e all’intelligenza artificiale, in stretti rapporti con aziende del settore come Skype, Uber e AirBnb. Sostiene che: “non servono regole, perché le cose funzionano”. Di sé dice: “All’età di 33 anni ero socia in uno studio legale e giocavo a golf tutto il giorno, e ho sentito il bisogno di più azione nella mia vita”. Nel 2002 ha sposato Taavi Veskimägi, ex ministro delle finanze e manager, con cui ha avuto un figlio e da cui ha divorziato nel 2014. Nel 2018 ha sposato Arvo Hallik, un banchiere già padre di due figli. È ricercata dalla polizia russa per il reato di profanazione della memoria storica in relazione alla demolizione dei monumenti ai caduti sovietici.

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