... ricco di pisquani. Tornate a scuola.
Quando Donald Trump disse che Volodymyr Zelens’kyj non aveva le carte per giocare la partita, diceva una cosa vera e di buon senso. Quando lo stesso Trump dice ora che non vuole Zelens’kyj tra i piedi nel suo incontro con Putin, ha i suoi buoni motivi. Perché quando un responsabile di una nazione porta il suo popolo a combattere per tre anni e mezzo una guerra ben sapendo di non poterla vincere, significa che ha dei seri problemi personali.
Che altro avrebbe potuto fare Zelens’kyj? Trattare fin da subito per limitare i danni e le sofferenze che invece ha inferto al popolo ucraino. Il corrotto nazionalismo ucraino ha prevalso, assecondando i piani dei poteri finanziari e industriali americani ed europei. I media europei sono inesorabilmente ostili a qualsiasi discorso di pace in Ucraina, e ben sappiamo chi sono i padroni dei media europei. Non è un caso che Der Spiegel si dica preoccupato che Trump possa “trascurare gli interessi europei” in Ucraina.
Sia Washington che i Paesi dell’UE hanno tagliato l’assistenza medica, le pensioni e altri programmi sociali chiave per destinare centinaia di miliardi alla guerra. La UE afferma di aver speso almeno 212 miliardi di dollari per l’Ucraina e Washington sostiene di averne spesi almeno 175 miliardi. L’Ucraina è in una trappola del debito per generazioni e non esiste più come Stato indipendente. Ed è anche chiaro il perché l’UE sia contraria a cessioni territoriali a favore della Russia: si tratta di zone di sfruttamento minerario ed economico fondamentali sulle quali mettere le mani, oltre che avamposti di minaccia per la Russia.
Dopo una videoconferenza informale dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea tenutasi lunedì sera, la rappresentante per la politica estera dell’UE, Kaja Kallas (*) ha rilasciato una dichiarazione, affermando:
«Per quanto riguarda l’Ucraina, l’unità transatlantica, il sostegno all’Ucraina e la pressione sulla Russia sono il modo in cui porremo fine a questa guerra e impediremo future aggressioni russe in Europa. I Ministri degli Esteri dell’UE hanno espresso sostegno alle misure degli Stati Uniti che porteranno a una pace giusta. Nel frattempo, lavoriamo per imporre maggiori sanzioni contro la Russia, aumentare il sostegno militare all’Ucraina e sostenere le esigenze di bilancio dell’Ucraina e il processo di adesione all’UE.»
Questo non è il modo per porre fine alle ostilità (sottinteso: con la sconfitta della Russia), bensì un’ennesima dichiarazione di voler inasprire i motivi di attrito e la guerra. E difatti la dirigenza dell’UE e le forze occulte che la sostengono stanno effettivamente preparando la guerra su grande scala. Lo dice chiaro anche il Financial Times.
(*) Intransigente russofoba, sorella di Ülo Kallas, consulente esperto di debiti, fusioni e acquisizioni e pianificazione finanziaria, Kaja Kallas fa parte della potentissima Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, della Delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti e del gruppo che si dedica alla robotica e all’intelligenza artificiale, in stretti rapporti con aziende del settore come Skype, Uber e AirBnb. Sostiene che: “non servono regole, perché le cose funzionano”. Di sé dice: “All’età di 33 anni ero socia in uno studio legale e giocavo a golf tutto il giorno, e ho sentito il bisogno di più azione nella mia vita”. Nel 2002 ha sposato Taavi Veskimägi, ex ministro delle finanze e manager, con cui ha avuto un figlio e da cui ha divorziato nel 2014. Nel 2018 ha sposato Arvo Hallik, un banchiere già padre di due figli. È ricercata dalla polizia russa per il reato di profanazione della memoria storica in relazione alla demolizione dei monumenti ai caduti sovietici.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/13/industria-armi-europa-espansione-fabbriche-notizie/8092427/
RispondiEliminaIn realtà, a Zelens’kyj, gli è stato fatto credere di poter vincere dalle cosiddette potenze anglosassoni che a loro volta hanno fatto credere all'europa, di poter vincere la partita in Ucrania.
RispondiEliminaQuesto non certo per difendere Zelens’kyj, che si sa, ha seri problemi personali, ma sopratutto per dire che gli altri, quelli che lo hanno messo al potere e continuano a voler sostenere a questo modo l'Ucraina, hanno peggiori problemi personali.
Ma queste sono solo illazioni, pensieri e complottismi inutili.
Gigi
https://www.officinadeisaperi.it/materiali/chi-boccia-la-pace-sporca-per-interessi-piu-sporchi-da-il-fatto/
RispondiElimina"... Che altro avrebbe potuto fare Zelens’kyj? Trattare fin da subito per limitare i danni e le sofferenze…"
RispondiEliminaQuando ci fu lo sconfinamento dei carri armati russi e Zeleno incitò gli Ucraini a rispondere con le armi in guerra frontale aperta pensai: questo non è un capo. Insieme a chissà quanti altri, lo pensai. Ma me la tenni come una reazione personale senza fondamenti oggettivi di conoscenza - una sensazione. Tale rimane. Però mi ha fatto piacere leggere quello che hai scritto, tu che penso ne sai più di me sul mondo là fuori.
Altra cosa che di solito tengo per me ma visto che ci sono: nelle foto e nei video quell'uomo ha quasi sempre la stessa espressione del viso - una facies? dolorosa? si capisce, chiaro, non può essere allegro con quello che gli succede intorno e lui contribuisce a far succedere. Ma mi impressiona, l'espressione stampata sul viso, lo sguardo.
Un capo di stato ragionevole e attaccato al proprio paese non avrebbe mai portato la sua nazione in questa guerra, puntando tutto sulla scommessa 'non attaccherano perché altrimenti avranno tutto l'occidente contro'.
RispondiEliminaUn capo di stato che pure avesse commesso quell'errore avrebbe colto lo spiraglio e accettato gli accordi di Istanbul, avrebbe perso un territorio di fatto già perso, avrebbe dovuto concedere l'autonomia a due territori che già se la stavano guadagnando, ma avrebbe risparmiato la vita e a diverse centinaia di migliaia di uomini e donne e la distruzione del suo paese.
Il fatto che la Kallas, ex ministro di un paese che fa meno abitanti di Milano, che si è sempre connotata come russofoba (anzi più correttamente russomisa, visto che ha propugnato l'odio verso i russi anche all'interno del suo paese) e guerrafondaia sia stata nominata e poi confermata a guidare la politica estera della UE dimostra il livello di putrescenza alla quale la politica europea è arrivata.
La mancanza di rispetto verso i russi morti per salvare l'Europa dal duo Adolfo e Benito è davvero una meschinità, come il fatto di ricordare solo i morti ebrei nei campi di sterminio.
RispondiEliminaPietro